Madrid: Zverev eliminato da Cuevas, ancora rimandata la NextGen

Tennis

Stefano Olivari

Alexander Zverev durante il torneo di Madrid 2017 (Getty)
Zverev

Il tedesco ha buttato via un'altra grande occasione: Cuevas lo ha battuto 3-6 6-0 6-4 raggiungendo per la prima volta in carriera le semifinali in un Masters 1000 Tutto il torneo di Madrid in diretta su Sky Sport HD

Pablo Cuevas ha battuto Alexander Zverev 3-6 6-0 6-4 nei quarti di finale del torneo di Madrid e per la prima volta in carriera è entrato nelle semifinali di un Masters 1000.

Il 2017 di Cuevas

Non si può parlare di sorpresa in termini di classifica (il tdesco è 19 ATP, l'uruguayano 27), ma lo è senz'altro in termini status dei giocatori. Zverev ha appena compiuto 20 anni ed è il futuro numero 1 o 2 del mondo secondo quasi tutti gli addetti ai lavori (posti che si scambierà con Kyrgios), Cuevas un serio professionista trentunenne che qualche mese fa ha avuto il picco in carriera (numero 19 del ranking) ma che ha ben poco potenziale non ancora sfruttato. Nel primo set iniziativa sempre del tedesco, con Cuevas che ha sbagliato poco ma si è dovuto arrendere alle bordate dal fondo dell'avversario. Nel secondo set la luce per Zverev si è spenta improvvisamente, anche perché Cuevas ha iniziato a tenere con facilità i suoi turni di battuta grazie ad un servizio non devastante ma sempre molto sicuro: diciamo anche che Zverev non ha ritenuto a un certo punto di dover lottare, convinto di essere superiore. E nella terza frazione è stato punito da una guerra di trincea, servizio contro servizio, che sulla terra è possibile quasi soltanto a Madrid. Cuevas però ha combattuto con i piedi sulla linea di fondo, Zverev due metri dietro. Sul 5-4 per Cuevas il break decisivo, figlio di un atteggiamento propositivo dell'uruguayano che nel 2017 ha vinto San Paolo, raggiungendo i quarti a Indian Wells (sconfitto da Carreno Busta al termine di uno psicodramma) e Montecarlo (sconfitta con Puoille, anche questa di un niente). 

NextGen sempre Next

La sconfitta di Zverev arriva in un torneo complessivamente ben giocato, con vittorie importanti su Verdasco, Cilic e Berdych, ma dove come al solito gli è mancato il guizzo nel momento di svoltare. Dopo avere visto la figuraccia di Kyrgios contro Nadal la tentazione di generalizzare è forte, ma è evidente che la generazione di Kyrgios e Zverev non è ancora all'altezza di quella dei Nadal (coetaneo di Cuevas) e che prenderà il suo posto al top soltanto quando i grandi saranno così vecchi da non reggersi in piedi. Dal punto di vista tecnico Zverev ha grandi pregi (servizio, diritto e rovescio da fondo campo, un bello smash) ma anche grandi difetti (voleé, spostamenti laterali, tocco, cattive scelte sotto pressione). Le vittorie a Montpellier e Monaco sono state importanti, ma la sensazione è che Zverev faccia un po' sempre le stesse cose: magari molto bene, ma sempre le stesse. Il futuro è in ogni caso suo, entro poco, ma per il tennis non ci sembra un bella notizia.