Wimbledon: Benoit Paire, il tennista hipster con il culto della barba

Tennis

Matteo Renzoni

Benoit Paire (Getty)
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Benoit Paire si è regalato gli ottavi di finale sconfiggendo in 3 set Jerzy Janowicz. Il match giocato contro il polacco è stato un manifesto hipster del suo modo di giocare a tennis

Che barba sì, che noia no. Sintesi un po’ hipster del match vinto contro Janowicz – un po’ isterico - da Paire. È francese, utilizza la racchetta come un rasoio, difficilmente sbaglia la misura della palla corta (molto più corta della sua barba nei casi più riusciti). Potenzialmente potrebbe dare parecchio lavoro alla squadra super allenata di giardinieri che pettinano i campi di Wimbledon. Se l’erba non deve superare gli 8 millimetri, la barba non ha regole e non infrange il protocollo.

Ha chiuso in tre set facendo pelo e contropelo a Janowicz, incapace di trovare un piano B proprio come uno sbarbatello. E la cosa fa ancora più effetto pensando alla semifinale raggiunta qui dal polacco nel 2013. Barba uguale saggezza, caratteristica non esattamente accostabile alla maniera che Paire  ha di interpretare il gioco. Anche se, per un pomeriggio, il numero uno del tennis estemporaneo – non contemporaneo per carità – ha vissuto una giornata di grande regolarità, illuminata con momenti da fenomeno hipster. Se poi per fenomeno non si intende il Paire di giornata ma la tendenza che negli ultimi anni – a proposito di stile – è diventata mainstream, allora la domanda viene in mente: come mai nel mondo del tennis la percentuale della barbe è così bassa?

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Barbe fitte e acconciature arruffate ne abbiamo poche, pochissime. Anche guardando al passato. Viene in mente il tedesco Nicolas Kiefer, che però non regge il confronto. Allora per trovare un “head to head” che metta in difficoltà Paire, bisogna far correre la memoria fino a George Bastl. Numero uno dei tennisti barbuti passato alla storia per aver portato dal barbiere, in senso tennistico, Pete Sampras. Non in un posto qualsiasi ma qui a Wimbledon. Dove Paire ha l’opportunità di tentare un’impresa di proporzioni simili contro Andy Murray. Che i capelli ce l’ha arruffati sul serio, non per finta come un hipster moderno che si rispetti.

George Bastl
George Bastl