Lo svizzero festeggia la 100^ partita al Championship regalando un'altra prestazione da incorniciare, che gli vale la 12.a semifinale sull'erba londinese. Sconfitto il canadese in tre set, con i parziali di 6-4, 6-2, 7-6
Roger Federer regala un'altra lezione di tennis sul palcoscenico più prestigioso del mondo. Il Maestro si è qualificato per la semifinale di Wimbledon, battendo ai quarti Milos Raonic, numero 6 del seeding, rispedito a casa con un netto 6-4, 6-2, 7-6 (4) in un'ora e 57' di gioco. Roger è stato praticamente perfetto, come dimostrano le statistiche: 46 vincenti, 9 errori gratuiti e il 90% di punti sulla prima di servizio. Il tutto nonostante un raffreddore che lo sta condizionando in questi giorni, in via di miglioramento, ma non ancora del tutto risolto e un terzo set giocato alla grande da Raonic. Lo svizzero, festeggia così nel miglior modo possibile la gara numero 100 a Wimbledon (89-11 il record) e il 50.o quarto di finale in uno Slam, prendendosi anche la rivincita contro colui che lo aveva eliminato lo scorso anno al Championship. Federer, terza testa di serie del tabellone, aspetta in semifinale (la 12.a della carriera) da favorito Tomas Berdych. I 26 precedenti tra i due vedono lo svizzero condurre 18-6, 1-1 sull'erba.
Raonic parte a razzo e tiene a zero il primo servizio. Il turno di battuta è, come previsto, la chiave del match, visti i 91 aces serviti dal numero 7 del mondo nei quattro match precedenti. Appena cala l'intensità del servizio del canadese, Federer ne approfitta immediatamente, piazzando il break nel quinto gioco, chiuso con un fantastico diritto in corsa. Al Maestro basta gestire i turni di battuta (un impressionante 16/17 con la prima in campo), fare il Raonic (5 aces a 2) e alternare volèe e gioco da fondo campo, per portare a casa, senza nemmeno sudare troppo la sua maglia immacolata il primo set, chiuso 6-4 in poco più di mezz'ora.
La partenza del secondo set di Raonic è anche peggiore di quella precedente, con il canadese che lascia subito il servizio alla prima occasione, andando sotto di un break. Milos finisce nelle fauci di Federer, che risponde in modo impeccabile alle sue bordate e dimostra perché è il giocatore più forte del mondo. Roger sbaglia pochissimo (un errore forzato a fronte di 13 vincenti, 11/12 sulla prima e 6/6 nelle discese a rete), inducendo invece al fallo il suo avversario, spesso invogliato a un serve and volley che non gli compete (4/11), specie se dall'altra parte del campo c'è l'elvetico, maestro (anche) dei passanti, indifferentemente di diritto e di rovescio. Le due posizioni di differenza nel ranking ATP sembrano in realtà venti, quando Roger domina psicologicamente Raonic nel quinto game, dove partorisce il secondo break del set, volando sul 4-1. La conclusione naturale è la vittoria per 6-2, con Federer che concede appena 6 punti all'avversario sul proprio servizio nei primi due set.
Nel terzo set, Roger rallenta il ritmo, fin lì vertiginoso. Raonic ne approfitta, arriva anche a giocarsi la prima palla break della sua partita dopo oltre un'ora di gioco, ma anche a marce ridotte, lo svizzero dimostra di essere superiore. Il canadese migliora in battuta (75% di precisione sia sulla prima che sulla seconda nei primi quattro turni, botte costantemente sopra i 215 km/h) e il match risulta più equilibrato. Quando Raonic vede annullati quattro break-point nel suo miglior game del match (l'ottavo), si capisce come anche gli dei del tennis tifino per lo svizzero, che porta a casa un insperato 4-4. L'ottimo tennis espresso da Raonic trascina Federer al suo terzo tie-break del Championship: il Maestro recupera due mini-break di svantaggio e vola in semifinale (7-4 il parziale), arrivandoci senza nemmeno concedere un set. Con il ritiro di Djokovic e i ko di Nadal e Murray, il sogno dell'ottavo Championship è sempre più vicino.