Djokovic, le news in diretta dall'Australia: il governo cancella il visto di ingresso
Il Ministro dell'Immigrazione ha revocato il visto di ingresso in Australia a Djokovic: "Motivi di salute e ordine pubblico". I legali hanno impugnato la decisione: domenica la sentenza definitiva. Fino ad allora, espulsione sospesa e ancora stato di fermo per il tennista. Dopo un interrogatorio dei funzionari dell'immigrazione, si è tenuta un'udienza nel corso della quale si è discusso della giurisdizione corretta di quella decisiva in programma domenica alle 9.30 (ora australiana)
La battaglia legale in Australia contro l'espulsione del tennista serbo Novak Djokovic passa ora alla Corte Federale d'Australia, un tribunale superiore, il giorno dopo che il ministro dell'immigrazione del paese, Alex Hawke, ha deciso di annullare il suo visto per la seconda volta. Un'udienza preliminare del giudice David O'Callaghan della Corte Federale ha confermato il trasferimento del caso, anche se resta da determinare se l'appello presentato dagli avvocati del tennista sarà ascoltato. Il 34enne serbo ha incontrato i funzionari dell'immigrazione a Melbourne in mattinata, i quali formalmente avrebbero dovuto trattenerlo. Secondo un ordine del tribunale emesso ieri sera dopo un'udienza d'emergenza alla Federal Circuit Court di Melbourne, Djokovic è autorizzato a incontrare i suoi avvocati tra le 10 e le 14 di questo sabato (dalle 23:00 gmt di venerdì alle 03:00 gmt di sabato) sotto la sorveglianza di due ufficiali dell'immigrazione. Dopodiché, sarà trattenuto
fino all'udienza di domenica anche se non può essere espulso dal paese in attesa di una revisione della sfida alla decisione del ministro Hawke.
Djokovic è arrivato a Melbourne dalla Spagna il 5 gennaio con un'esenzione medica per non essere vaccinato ma all'arrivo le autorità di immigrazione hanno annullato il suo visto e lo hanno trattenuto. Lunedì scorso, un tribunale presieduto dal giudice Kelly ha invece ordinato il rilascio di Nole dopo aver constatato che non era stato trattato "in modo equanime".
Il rappresentante del governo australiano ha spiegato ai giudici che il tennista non sarebbe stato espulso finché la Corte non avesse dato una decisione finale sulla sua richiesta di bloccare la sua espulsione. Ma Djokovic dovrà aspettare questa decisione in detenzione amministrativa. Il numero uno del tennis mondiale ha ammesso di aver compilato in modo errato la sua dichiarazione per entrare in Australia e di non aver rispettato le regole di isolamento dopo essere risultato positivo al Covid-19 a dicembre - un contagio che sperava gli avrebbe concesso un'esenzione e andare in campo per puntare al decimo titolo agli Australian Open. Il torneo avrà inizio lunedì.
Di seguito tutta la cronaca della giornata
Djokovic è in attesa di un responso dallo scorso 11 gennaio, quando ha vinto l'appello contro il decreto di espulsione
Djokovic è entrato in Australia lo scorso 5 gennaio
Il ministro dell'immigrazione Alex Hawke può intervenire in base alla sezione 133C(3) del Migration Act, se riterrà che:
- esiste una ragione per cancellare il visto (e potrebbe essere la presunta minaccia alla salute pubblica, essendo non vaccinato";
- il possessore del visto "non dimostri in maniera soddisfacente che tale ragione non esista";
- che sarebbe nel pubblico interesse cancellare il visto
Se dovesse succedere, Djokovic rischia tre anni di interdizione dall'Australia e potrebbe tornare in tribunale per un nuovo ricorso.