Il presidente del Napoli, a poche ore dal grande appuntamento contro il Real Madrid ha parlato del gioiello belga, del calcio sarriano e di Maradona, che considera la persona perfetta per rappresentare il club nel mondo. A Veltroni invece ha svelato un suo sogno di mercato
E’ il giorno di Real Madrid- Napoli. La squadra di Maurizio Sarri torna a giocare gli ottavi di Champions League in una cornice storica e affascinante come quella del Santiago Bernabeu. Una gara che sarà importante per il prestigio e anche per capire a che punto è la crescita della formazione azzurra. A seguire la squadra, insieme a quasi 10mila tifosi, ovviamente anche il presidente del Napoli, che ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport. Cominciando dall'allenatore, Maurizio Sarri.
Sarri è il nostro paladino - "Sarri è una persona colta e se uno mette da parte il calcio non si annoia a passare una giornata con lui perché non è mai una giornata banale e questo per me che vivo di cinema, vivo di autorialità e di contenuti è molto importante. Poi in Maurizio io trovo quel ragazzino indomito che è passato attraverso mille intemperie ed è arrivato finalmente nel ruolo che gli compete e ora lo difende a denti stretti. E’ un allenatore che ho scelto e voluto io, me ne sono preso anche tutta la responsabilità anche quando lo contestavano io dissi che dovevano contestare me e non lui perché l’avevo scelto io e per me vincere una coppa non significa niente. Lo so che bisogna riscattarsi e che gli italiani e napoletani in particolare hanno bisogno di tutto ciò, però secondo me è bene anche giusto avere dei paladini che ci rappresentino e che siano onesti intellettualmente come lo è Maurzio Sarri, che non pensa solo a vincere per avere il suo ruolo confermato ma che vuole anche promuovere il bel gioco. Dobbiamo cercare accompagnarlo cercando anche di vincere il più possibile".
I pro e i contro del "calcio sarriano" - "C’è una bella atmosfera, questa gara è come una festa popolare, il calcio è la festa di tutti ed è giusto che si festeggi così. Dalla sfida di domani mi aspetto che la mia squadra si impegni, così come ha sempre fatto, soprattutto nell’interpretazione del calcio 'sarriano', che è molto spettacolare e però può anche riservare brutte sorprese. Quando si gioca in maniera un po' sfrontata può anche andare a finire male, noi speriamo che vada a finire male per gli altri".
Dries, Gonzalo e Maradona - "Chi è più forte tra Mertens o Higuain da centravanti? Mertens, perché può occupare più ruoli e può giocare anche non da centravanti. Poi dipende se uno ne fa una dimensione solo quantistica ma se si parla soltanto di numero di gol, allora forse può vincere Higuain, sul piano della qualità però, anche di assist e di non egocentrismo, uno come Dries è un ragazzo d’oro perché non si inquieta mai per quello che fanno gli altri, lo può fare solo per i suoi errori. E' molto più generoso. Maradona? E’ un uomo che ama molto Napoli e il Napoli, quindi secondo me è la persona più giusta per rappresentare questo club in futuro. Poi vedremo, chi vivrà vedrà", ha concluso De Laurentiis.
Conversazione con Veltroni - Attraverso il proprio profilo twitter, poi, il Napoli ha pubblicato l'intervista che il presidente del Napoli ha rilasciato a Walter Veltroni, al quale De Laurentiis ha rivelato quello che è un suo sogno di mercato: "Non sono un uomo che invidia, ma mi piacerebbe avere quel grande gigante che adesso sta al Manchester United e che risponde al nome di Ibrahimovic. Lo conobbi ad una cena a Los Angeles ed è di una simpatia unica - spiega il presidente. Quando è in campo sembra sempre incavolato, ma invece ha una famiglia meravigliosa ed è un uomo anche estremamente piacevole nella conversazione". Poi il ritorno al presente, che vuol dire soprattutto sfida al Real Madrid. Una partita durante la quale la squadra potrà contare sull'appoggio dei suoi tanti sostenitori: "E' molto bello vedere tanti tifosi del Napoli qui a Madrid. Sembra che siano 10mila. Noi abbiamo venduto 4900 biglietti, ma chissà che hanno combinato per accaparrarsi un posto. Maradona? Io mi auguro che Diego possa tornare al Napoli in futuro - aggiunge. Ci siamo incontrati, ci siamo divertiti ad ipotizzare cosa lui potesse fare. Gli ho detto: 'tu sei uno straordinario ambasciatore del partenopeismo e del Napoli nel mondo. Poiché io sto sviluppando il Napoli in Cina, in Asia, in Australia, negli Usa, bisogna che tu faccia l'ambasciatore. Dimmi tu cosa vuoi fare. Stiamo cercando di verificare con lui se è possibile creare varie accademy nel Mondo". Tornando a stasera, poi, il Napoli giocherà con un solo italiano nell'11 iniziale: "Non mi dispiace affatto -spiega De Laurentiis-. Io sarei per mettere gli italiani in serie B e serie C, dove far crescere i nuovi eroi, e metterei un gap di un massimo di 25 anni. Lascerei, invece, la serie A di fare qualunque tipo di acquisto, anche extracomunitario. La cosa incredibile è: Tavecchio, o il nuovo presidente della Federcalcio, come possono ammettere l'iscrizione di squadre che hanno i bilanci dissestati".