Il figlio di Michael, già campione Euro F3 a 19 anni, si prepara a disputare la F2 con il Team Prema: "Voglio arrivare in Formula 1, magari già nel 2020, devo lavorare sodo. Paragoni? Mio padre è il migliore e lo resterà per sempre, ma sarà bello far parte di questa storia"
Lo chiamano enfant prodige e hanno ragione, perché Mick Schumacher - figlio di Michael, classe '99 - ha 19 anni ed è già campione in Formula 3. Un predestinato, questione di geni: "Mio padre è il migliore e lo resterà per sempre, ma è sempre bello poter far parte di questa storia". Dal prossimo anno correrà in Formula 2 con il team di Prema, sognando il grande approdo in F1: "Spero di arrivarci già nel 2020, sarebbe stupendo se succedesse alla fine del prossimo anno, ma prima bisognerà vedere come andrà il 2019. La F2 è l’anticamera della massima serie". Livello altissimo quindi, concentrazione massima. Mick Schumacher ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport.
"Sogno la F1 nel 2020, mio padre resterà il migliore"
Un solo esempio per Mick: "Mio padre. Potermi paragonare a lui in qualche maniera è fantastico. E allo stesso modo è bellissimo fare parte di questa storia e osservare come si sta sviluppando. Lui resterà il migliore”. Da papà Micheal - sette volte campione del mondo di Formula 1 - lezioni importanti da cui imparare: "Mi disse di lavorare con la squadra e farlo come se fosse una famiglia: bisogna avere la fiducia in tutti i tuoi componenti. Sono alla Prema dal 2016, ho visto tanti piloti cambiare in fretta, mentre qui abbiamo costruito una realtà unita”. Mick ricorda l'emozione dei primi GP: "Ho chiesto io di cominciare a correre. E mio padre ha assecondato il desiderio. Ricordo l’emozione che cresceva quando abbiamo cominciato ad andare alle competizioni internazionali, in mezzo a tanti piloti di talento che poi ho ritrovato più avanti”. Ora correrà in Formula 2, in futuro chissà.
"SPA è stata la svolta, poi ho sempre vinto"
Continua Mick, sempre sulla Gazzetta: "L'ultima è chiave del successo in tutti i campi, più si hanno i piedi per terra e più è possibile raggiungere il successo in ciò che fai. Non bisogna ignorarlo". Un passaggio sulla stagione in F3: "Avevamo il passo giusto fin dall’inizio del campionato, ma nelle prime gare non riuscivo a esprimere il mio potenziale in qualifica. La svolta è stata SPA, con la pole e la prima vittoria. Da quel momento sono quasi sempre riuscito a piazzare la macchina davanti e vincere, perché in gara vado forte. Il mio obiettivo in F2 è migliorare in ogni aspetto per diventare a fine stagione un pilota completo”. Mai stato a Maranello? "Sì, ma ero troppo piccolo. Mi stavo avvicinando al karting e le emozioni che provavo erano completamente diverse da quelle che avrei oggi".