F1, la Red Bull oltre Verstappen: tutti gli uomini chiave del team
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Super Max vince ancora, ma alle spalle del pilota c'è un intero team decisivo per i successi del Mondiale 2022. Ecco chi sono gli uomini chiave: da Chris Horner allo stratega Newey, concittadino di William Shakespeare, passando per "l'uomo dei pit stop da record" e tanti altri…
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- Un uomo di successo con tante passioni. Tra cui i motori. Nel 2004 Mister Red Bull ha acquistato il team Jaguar, chiamandolo come la sua bevanda. L'anno dopo grazie all'amicizia con Gerhard Berger acquisì la Minardi, diventata Toro Rosso. In tanti anni di Formula Uno, il magnate austriaco ha vinto Mondiali costruttori e sei campionati piloti, quattro con Vettel e due con Verstappen. Innovatore, oculato, preciso.
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- Il 48enne inglese è il team principal, il capo, quello che coordina le attività della Red Bull. Ex pilota di kart e di F3, prima di approdare nella scuderia di Milton Keynes era il patron della Arden International, team di Formula 3000 con cui vinse 2 Mondiali piloti e costruttori nel 2003-2004. Grande conoscenza tecnica, ma soprattutto una abilità estrema nel far lavorare al meglio il team e nel cercare il “meglio” che c'è nel paddock tra tecnici e ingegneri. Il suo colpo più riuscito? Il progettista Adrian Newey.
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- Il 63enne, concittadino di William Shakespeare, è il capo dell'ufficio tecnico, l'uomo che supervisiona alla progettazione della Red Bull. Una laurea in ingegneria aeronautica a Southampton, si è "fatto le ossa" nella Formula Indy negli Anni Ottanta per poi approdare alla Williams dove ha firmato in coppia con Patrick Head i successi del team tra il 1991 e il 1997. Dal 2006 firma quelli della Red Bull.
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- Alla Red Bull è collaudatore e pilota di riserva. Due volte campione del mondo Endurance (2014 e 2018-2019) con la Toyota Motorsport, campione di Formula E nel 2016 e quattro volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, nel 2018, 2019, 2020 e 2022. In F1 ha corso con la Toro Rosso tra 2009 e 2011, 55 GP con 15 piazzamenti nella top ten. È la sua decima stagione consecutiva nel team Red Bull.
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- Oltre tre decenni in F1. La Red Bull lo presenta come "uno degli ingegneri più esperti e competenti del paddock". Il suo viaggio inizia dopo il Master in Ingegneria meccanica, quando inizia a lavorare alla McLaren nel 1990 sulla vettura di Senna. La sua carriera si è intrecciata (in veste di Race Engineer) con quella di Button prima e Alonso poi. Alla Red Bull dal 2005, oggi è ingegnere capo: il suo compito è l'estrazione delle massime prestazioni dai macchinari del team durante i weekend di GP.
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- "L'uomo dietro i pit stop da record". Ha iniziato la sua carriera in F1 alla Benetton come meccanico junior all'inizio degli anni '90. Le sue innovazioni in sede di pit stop sono le più risonanti della sua carriera: con lui, la Red Bull è diventata il primo team capace di rompere la barriera dei due secondi. E infatti il primato mondiale è arrivato sotto la sua guida, ed è tuttora imbattuto: 1,82 secondi in Brasile 2019 sulla macchina di Verstappen.
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- Fa parte del gruppo tecnico senior da quando è entrato nella Red Bull Racing, nel 2013. Prima il lavoro in Michelin (nel 2001) a studiare il rapporto tra superfici della pista e gli pneumatici, poi alla BMW-Sauber con compiti principalmente legati a gomme e sospensioni. In Red Bull ha assunto la carica di direttore tecnico all'inizio del 2018.
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- Chief Engineering Officer della Red Bull Racing. Nel mondo dei motori da quando aveva 16 anni, sulle orme di papà. Ingegneria meccanica all'università, una carriera nel settore aerospaziale e un lavoro alla Rolls Royce. Nei '90 arriva in F1 alla Benetton di Schumacher. È in Red Bull ormai da molti anni, il suo obiettivo - dicono di lui - "è l'incessante ricerca della performance e della perfezione".
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- Alla Red Bull è Head of Performance Engineering. Studi di ingegneria automobilistica alla Loughborough University. Nel dicembre 2003 entra nel Circus come ingegnere di analisi strutturale, passando alla dinamica dei veicoli con la nascita della Red Bull Racing. La crescita in BMW-Sauber e il ritorno: alla Toro Rosso nel 2014 e, di nuovo, alla scuderia madre nel 2017 come vice capo dell'ingegneria delle prestazioni. Dall'estate del 2018 è capo dell'ingegneria delle prestazioni.
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