Una schiacciata non convalidata a James Harden nel quarto quarto scatena le proteste dei Rockets, che si fanno rimontare e vengono sconfitti dopo 2 OT. Gli arbitri ammettono l'errore, Houston aspetta (con fiducia) le decisioni della lega
Mancano meno di otto minuti alla fine della gara, Houston sembra comodamente in controllo della sfida contro San Antonio, sopra 104-89. James Harden, in più, è bravo a intuire il passaggio orizzontale di DeMarre Carroll, rubare il pallone e andare dall’altra parte per una schiacciata in solitaria. Schiacciata che infatti arriva, ma il n°13 dei Rockets – che vuole mettere un punto esclamativo a una prestazione già superba – schiaccia così forte che il pallone, dopo essere entrato, salta fuori toccando di nuovo il ferro. Gli arbitri fischiano e, dopo un breve conciliabolo, scelgono di annullare i due punti del “Barba”, per le proteste furiose di Mike D’Antoni in primis e dello stesso giocatore. È lo stesso capo arbitro della terna, James Capers, a spiegare nel dettaglio cos’è successo nell’azione incriminata: “Ci è sembrato che la palla fosse rimbalzata fuori dalla retina. Quando accade un’evenienza del genere, si tratta di interferenza offensiva: perché il canestro sia valido, infatti, il pallone deve attraversare completamente la retina. Quando poi però siamo arrivati in spogliatoio e abbiamo rivisto l’azione più attentamente, ci siamo accorti di come Harden abbia schiacciato così violentemente da far fare un doppio giro alla palla, che aveva in effetti completamente attraversato la retina una prima volta per poi uscire al termine del secondo giro. Il canestro andava convalidato”, ammette Capers. Che poi spiega: “La fattispecie della giocata era soggetta a un possibile review, ma il regolamento concede 30 secondi all’allenatore per chiamare il challenge e durante il timeout – mentre la panchina di Houston continuava a protestare, cercando di ottenere una spiegazione del fischio – i 30 secondi sono trascorsi impedendogli quindi poi di avere il challenge. Quando lo hanno fatto, era troppo tardi”, aggiunge l’esponente della terna arbitrale.
La schiacciata diventa un caso: Houston chiede di rigiocare?
Poteva semplicemente restare una semplice chiamata errata, ma l’incredibile rimonta degli Spurs negli ultimi minuti dei tempi regolamentari ha permesso ai padroni di casa di pareggiare la gara al termine dei normali 48 minuti per poi andare a vincerla dopo due tempi supplementari. E allora quei due punti – ingiustamente tolti ai Rockets, per ammissione degli stessi arbitri – diventano di un’importanza fondamentale, tanto da portare Houston a considerare seriamente la possibilità di contestare ufficialmente il risultato della gara. Da quanto traspare, infatti, in casa Rockets sono ottimisti che la lega riconoscerà ufficialmente l’errore della propria terna arbitrale permettendo alle due squadre di rigiocare gli ultimi 7 minuti e 50 secondi dei tempi regolamentari. Nel caso la NBA invece non dovesse propendere verso una decisione del genere, a Houston non escludono di presentare ufficiale reclamo presso gli uffici della stessa lega. "Non ho idea del perché non ci abbiano dato canestro" ha detto coach D'Antoni dopo la gara. "Hanno detto che il pallone ha colpito James e poi è tornato indietro, perciò che era interferenza a canestro da parte sua. Ho chiamato challenge, ma non ho avuto risposta. Poi un altro ha detto che era una semplice rimessa: ho provato a chiamare challenge anche su quello, ma mi hanno detto che non potevo falo. Sinceramente non so cosa rispondervi".
L'ultimo precedente di gara rigiocata: 8 marzo 2008
Sono passati più di 11 anni dall'ultima volta che una partita NBA è stata rigiocata:. Il precedente risale a un Miami-Atlanta dell'8 marzo 2008, quando gli arbitri avevano sbagliato a fischiare un sesto fallo a Shaquille O'Neal a 51.9 secondi dalla fine dando spazio alla vittoria degli Hawks. La lega aveva quindi fatto rigiocare gli ultimi 51 secondi al successivo incontro tra le due squadre (vinto comunque dagli Hawks per 114-111), facendo poi disputare l'altra partita dopo aver completato quella rimasta in sospeso per oltre 4 mesi.