Vicini alla boa di metà stagione (36 partite già giocate), si può iniziare ad analizzare - dati alla mano - il rendimento della coppia regina di casa Lakers: LeBron passatore, AD finalizzatore. Ecco come i due sono diventati una delle armi più letali dell'intera NBA
Con quasi metà campionato già in archivio (i Lakers hanno giocato 36 delle 82 partite stagionali), una delle domande che ha tenuto banco per tutta l’estate può iniziare a trovare un primo responso: come sta funzionando la coesistenza in campo tra LeBron James e Anthony Davis? Risposta breve: bene, molto bene. Ma per una spiegazione più dettagliata dell’intesa tra n°23 e n°3 gialloviola ormai i dati di quasi quaranta partite possono venire in aiuto per indagare come due tra le superstar più attese di questo campionato stiano costruendo la loro convivenza. Si parte da un numero: 209. È il numero dei canestri assistiti realizzati finora in stagione da Anthony Davis, in pratica due su tre rispetto ai 328 totali. Ecco, per iniziare a indagare l’intesa James-Davis basti dire che di questi 209 canestri, 113 sono frutto di un assist di LeBron, che ha fatto dell’ex Pelicans il suo target preferito (il secondo Lakers ad alimentare Davis è Rajon Rondo, che non va oltre ai 33 assist forniti al suo n°3). Il dato si può leggere anche dalla prospettiva dello stesso James, che guida la classifica degli assist NBA con 11 a sera: fanno 385 passaggi smarcanti dalla prima palla a due stagionale, 113 dei quali (quasi il 30%) hanno mandato a canestro Anthony Davis. In particolare sotto la lente d’ingrandimento è il pick and roll, spesso letale per le difese avversarie, che vede protagoniste le due superstar gialloviola. LeBron James ama iniziare il gioco a due in punta, con un pick and roll alto che spesso e volentieri utilizza il suo lungo (Davis o anche Dwight Howard): a fronte di 44 giochi a due iniziati sul lato sinistro del campo, a altri 44 su quello destro, James opta per il pick and roll alto nel triplo dei possessi (oltre 120 fin qui). In particolare – eliminate le situazioni in cui si mette in proprio, prendendosi il tiro, ed eliminate anche le palle perse – il n°23 dei Lakers sceglie il passaggio direttamente al suo tagliante (il “roller” del pick and roll) nel 53% dei casi, optando per i tiratori sul perimetro per un altro 40% dei casi. L’efficienza offensiva delle scelte di LeBron è altissima: si parla di 1.203 punti per possesso per le conclusioni effettuate dal tagliante sul pick and roll e addirittura di 1.256 per i tiratori da fuori, dati che lo mettono al sesto posto in tutta la NBA tra giocatori con oltre 100 possessi ma che ne fanno il n°2 della lega dietro solo a Ricky Rubio per quelli con oltre 200 possessi utilizzati.
La duttilità offensiva di Anthony Davis
Se LeBron James è la mente del gioco a due gialloviola, Anthony Davis ne è il braccio, spesso armato proprio dai passaggi al bacio del n°23. L’ex stella di Kentucky è nella top 15 NBA per numero di possessi giocati da “rollante” nel gioco a due (114). Solo in 68 di queste 114 occasioni Davis sceglie di tagliare forte a canestro: quando lo fa direttamente sul gioco a due, dopo aver piazzato il blocco, la sua efficienza offensiva è altissima, producendo 1.477 punti per possesso (è sesto in tutta la lega tra i giocatori con almeno 20 possessi di questo tipo). L’efficienza scende leggermente – ma rimane più che positiva – quando sceglie di attaccare il canestro dopo essersi aperto in pick and pop (1.067 a possesso) e quando lo fa dopo aver soltanto fintato il blocco, il cosiddetto pick and slip (1.111). La pericolosità – e forse l’unicità – di Davis è quella di essere quasi altrettanto pericoloso (1.08 punti per possesso) quando non mette la palla per terra e tira da fuori direttamente ricevendo l’assist del passatore (che spesso è LeBron James). Insomma, un bel rebus, la cui soluzione è una sfida per le altre 29 squadre NBA: finché non si riuscirà ad arginare l’uno-due James/Davis, i Lakers continueranno a essere un problema per tutti.