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NBA, Butler contro Chris Paul: “Se te la prendi con i miei, poi te la devi vedere con me”

la polemica
©Getty

Risposta piccata dell’All-Star degli Heat a fine partita rivolta al n°3 dei Thunder - “colpevole” di aver provocato e colpito con una pallonata troppo violenta Duncan Robinson per forzare una palla persa di Miami: “Non toccate i miei ragazzi, in particolare i miei tiratori”

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In una NBA in cui sempre più spesso si diventa amici dell’avversario, Jimmy Butler è uno dei pochi a tenere alto il livello di tensione e di ostilità nei confronti di tutti quelli che provano a mettere i bastoni tra le ruote all’avanzate dei suoi Heat. Le storie tese con TJ Warren sono ormai diventate uno dei motivi ricorrenti di questa stagione e soprattutto del primo turno playoff ormai alle porte che metterà una di fronte all’altra la squadra della Florida e i Pacers. Butler però non solo marca il territorio ogni volta che qualcuno si scontra con lui, ma svolge anche la funzione di chioccia attorno a cui i suoi giovani compagni di squadra si stringono e possono fare riferimento quando le provocazioni superano il livello di guardia.

Questo è quanto successo nella sfida persa da Miami all’ultimo tiro contro Oklahoma City - punita da una tripla di Mike Muscala a meno di sei secondi dalla sirena e beffata in un match in cui gli Heat hanno avuto anche 22 lunghezze di margine nel quarto periodo. A far scattare la reazione di Butler è bastata una pallonata di troppo tirata da CP3 addosso a Duncan Robinson - pochi istanti dopo aver avuto un battibecco a causa di una potenziale palla rubata. Un gesto che si vede spesso sui parquet NBA, una giocata che consente di salvare il possesso, con il giocatore in volo che scaglia il pallone contro l’avversario e lo fa carambolare oltre la linea. Per Butler però si è superato il limite: “Non ti devi permettere di scagliare il pallone addosso ai miei compagni in quel modo. Se te la prendi con uno dei miei ragazzi, in modo particolare con uno dei miei tiratori, poi devi fare i conti con me e con tutto il resto della squadra”. Un messaggio indirizzato non tanto e non solo ai Thunder, ma soprattutto alle prossime avversarie che Miami si ritroverà ad affrontare ai playoff: meglio non provocare gli Heat.

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