Decisivo anche in gara-5 contro Minnesota con i suoi 36 punti, Kyrie Irving torna alle NBA Finals dopo 7 anni. E di fronte si troverà i Celtics, per cui ha giocato in due stagioni dal 2017 al 2019 e con cui non si è lasciato bene. L'attesa per rivedere Irving sul parquet del TD Garden di Boston è quindi ovviamente altissima, ma per il diretto interessato la sua ex squadra rappresenta solo un ostacolo verso l'obiettivo del titolo
L'ultima volta risale al 2017, sette anni, ma nel frattempo sembra tutto cambiato. Kyrie Irving torna alle NBA Finals dopo un percorso lungo e parecchio accidentato, ci arriva con la maglia dei Mavericks dopo essere passato da Boston e Brooklyn. E ora, dopo le Finals perse 4-1 accanto a LeBron James in quella Cleveland che soccombeva agli Warriors di Steph Curry e Kevin Durant, Irving ha la possibilità di vincere il suo secondo titolo NBA. Il primo, si sa, era arrivato nel 2016, sempre con i Cavs e partendo da sfavoriti contro Golden State. Uno scenario simile a quello che si presenta di fronte a Dallas, per quella seconda possibilità che Irving non vuole dare per scontata. "Sono passati sette lunghi anni, non lo do per scontato perché so bene quanto abbiamo dovuto lavorare duro per arrivare qui" ha dichiarato Kyrie dop la vittoria di gara-5, "era da tempo che aspettavo questo momento e me lo voglio godere: giocare le Finals è il sogno di ogni bambino". Un sogno che però, per essere portato a termine, dovrà passare olte uno spettro del passato.
Il passato è un ostacolo
E se il ritorno alle Finals dopo sette anni sarebbe già una notizia di per sé, a rendere il tutto ancora più speciale per Irving è l'avversario che lui e i Mavs si troveranno davanti. I Celtics infatti, non sono un avversario qualunque per Kyrie, che dal 2017 al 2019 ha vestito proprio la maglia biancoverde. Quella di Irving con Boston, intesa sia come squadra che come città e quindi con il suo ampio e agguerrito nucelo di tifosi, è una storia di promesse non mantenute e incomprensioni finita male. Ovvio quindi che una delle prime domande rivolte a Irving dopo la vittoria decisiva in gara-5 riguardasse proprio il prossimo avversario da affrontare. E la risposta data dal diretto interessato è stata più che mai in linea con il personaggio: "Boston è solo un ostacolo sulla strada che ci porta al nostro obiettivo". L'incrocio con la sua vecchia squadra, insomma, non avrebbe altri significati per Irving, che in una delle sue uscite passate alla storia aveva calpestato il logo dei Celtics una volta tornato al TD Garden con la maglia dei Nets. E in quell'occasione sullo sfondo era comparsa una scritta che oggi si rivela profetica.
Un Irving in pace con quanto successo
"Sono arrivato ad un punto nella mia vita in cui non guardo al passato" ha poi spiegato Irving in un intervento a "SportsCenter", "il mio periodo a Boston è stato difficile per via dei lutti che avevano colpito la mia famiglia e che all'epoca non ero in grado di gestire. Tutto, però, secondo Kyrie è ormai dietro le spalle e l'opportunità di giocare contro i Celtics con in palio il titolo NBA è più che mai gradita: "Ora mi sento pronto per tornare a Boston e divertirmi insieme ai miei compagni, affronteremo una grande squadra e vedremo chi saprà vincere".