Dodicesimo giocatore della spedizione olimpica di Team USA, Tyrese Haliburton ha scherzato dicendo di aver passato il tempo a cercare di reclutare i suoi compagni di squadra per unirsi a lui agli Indiana Pacers: "Ci ho provato con tutti, li accoglierei a braccia aperte. Di sicuro ci hanno provato con me, ma non mi muovo. Qualcosa però probabilmente succederà in futuro"
Da parecchio tempo a questa parte le estati di Team USA sono anche la fiera del "tampering", con le stelle della nazionale che discutono e pianificano la possibilità di giocare insieme anche in NBA. Dopotutto gli "Heatles" di James, Wade e Bosh sono nati dalle loro esperienze insieme (doveva esserci anche Carmelo Anthony, ma non si concretizzò mai), così come Kevin Durant ha pianificato di giocare a Brooklyn con Kyrie Irving e DeAndre Jordan già nelle Olimpiadi del 2016 e successivamente passare a Phoenix dopo aver condiviso lo spogliatoio con Devin Booker. A confermare che anche quest’anno si è mosso qualcosa all’interno dello spogliatoio dei campioni olimpici in carica è stato Tyrese Haliburton, che di ritorno nella sua nativa città di Oshkosh ha detto di essersi dato da fare per i suoi Pacers: "Ho reclutato tutti i giocatori della squadra, sostanzialmente. Tutti quelli che vogliono venire in Indiana sono i benvenuti" ha detto tra il serio e il faceto. "Sicuramente ci hanno provato con me, ma non vado da nessuna parte. In ogni caso, probabilmente qualcosa verrà fuori da quello che si è discusso" ha aggiunto Haliburton, senza specificare se si trattasse dei suoi Pacers o di qualche altra squadra (le speculazioni più grandi riguardano Anthony Edwards e i Miami Heat, sia per la presenza di Erik Spoelstra che per quella di Bam Adebayo).
Haliburton: "Ho imparato molto dalle routine dei più grandi"
Un altro del classici quando avviene un’estate olimpica è l’impressione che si ha rimanendo così a lungo di fianco ad alcuni dei migliori giocatori di sempre. Haliburton non ha visto il campo per buona parte dell’estate, ma ha potuto osservare da vicino come si allenano i vari LeBron James, Kevin Durant e Steph Curry, rimanendo impressionato dalla loro etica del lavoro: "La cosa più grande che ho imparato è quanto seriamente trattano le loro routine di allenamento, come gestiscono i loro corpo, come riescono a fare quello che fanno ad alto livello alla loro età. È stato divertente essere attorno a quei ragazzi e creare dei rapporti che dureranno per sempre. Io e Steph ci stavamo scrivendo giusto l’altro giorno e per me è ancora incredibile, perché è uno dei giocatori che ammiravo di più quando andavo alle medie. Avere un vero rapporto con lui adesso è una cosa davvero eccezionale" ha concluso il leader dei Pacers.