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Mourinho: "Tornerò in Premier League, ma non ora. In futuro allenerei una Nazionale"

L'INTERVISTA

Intervistato da Sky Sports, l'allenatore portoghese è tornato sugli ultimi episodi sfortunati che l'hanno visto protagonista in Europa: "Ho perso una finale in un modo che ancora non accetto (Roma-Siviglia del 2023, ndr), da allora sta diventando difficile". Sul presente e il futuro: "Ho ancora voglia e fame, altrimenti è meglio fermarsi. Mi piacerebbe tornare in Premier League, ma nei prossimi due anni penso al Fenerbahce. E perché non allenare una Nazionale?"

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Raggiunto a Istanbul da Sky Sports, José Mourinho si è raccontato in un’intervista esclusiva. E lo ha fatto parlando degli ultimi episodi sfortunati che l’hanno visto protagonista in Europa: "La sensazione è che sono nei guai, ho perso una finale in un modo che ancora non accetto e da allora lo sento". Il riferimento è all’arbitraggio di Anthony Taylor nella finale di Europa League persa dalla Roma, contro il Siviglia, nel 2023. "In questa stagione siamo stati eliminati dalla Champions League - ha proseguito Mou -, nel turno preliminare dal Lille con un rigore al 94’ che solo il Var ha visto". E poi giovedì scorso l’espulsione contro il Manchester United in Europa League: "Stavo solo urlando, come tutti in panchina e allo stadio, senza alcun tipo di insulto. E prendo un cartellino rosso. So che è una battaglia che non potrò mai vincere… Merito un trattamento migliore? No, merito di essere trattato come tutti gli altri. Da quella finale di Budapest sta diventando difficile".

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"Il mio futuro in Premier. E una Nazionale..."

Dopo l’espulsione sulla panchina del Fenerbahce, Mourinho aveva scherzato dicendo che il suo prossimo incarico sarà in Inghilterra in un club che non lotta per l’Europa: "Ho fatto una battuta, non andrò mai in una squadra che lotta per la retrocessione. Non sono nel periodo della mia carriera in cui mi arrabbio, ma non combatterò per non retrocedere: è troppo dura! È più dura che giocare per i titoli..". Ma lo rivedremo in Premier League? "Mi piace, ci ho allenato in quattro periodi diversi. E la mia famiglia vive a Londra, che è casa. Un giorno mi piacerebbe tornare, ma per i prossimi due anni nessuno mi porterà via dal Fenerbahce". E José ha parlato della sua vita a Istanbul: "È fantastica, vivo in Europa e ogni giorno vado in Asia per allenarmi. Poi torno in Europa per dormire (i ponti della città collegano la parte asiatica a quella europea, ndr). Resto molto al campo d’allenamento: non posso perdere quella voglia e quella fame, perché se perdi è meglio fermarsi. La partita contro lo United è stata un piacere per me. E vedere tutti tristi per un pareggio è stata una sensazione fantastica, perché solitamente un punto contro di loro rende felici". Una Nazionale nel suo futuro? "Oggi no, ho ancora troppa energia per giocare una partita al mese. Ma in futuro un Mondiale, un Europeo… Perché no?".

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