Un impianto moderno, costruito sul sito del vecchio stadio dell’Al-Rayyan, della città omonima. È uno dei siti del Mondiale in Qatar ed è considerato un vero e proprio porto d’accesso al deserto. Come altri stadi della competizione, anche l’Ahmad bin Ali è stato progettato con un occhio di riguardo alla sostenibilità: al termine del Mondiale, il livello superiore e quasi metà dei 40mila sedili verranno impiegati in progetti di sviluppo all’estero legati al gioco del calcio
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- Altra tappa del nostro viaggio all’interno degli stadi che ospiteranno i Mondiali di calcio in Qatar: oggi tocca all’Ahmad bin Ali, stadio intitolato proprio all’ex emiro del Qatar Ahmad Bin Ali Al Thani
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- Così come avvenuto per altri impianti che ospiteranno le partite dei Mondiali in Qatar, anche l’Ahmad bin Ali è stato progettato pensando alla sostenibilità sia per la costruzione sia per il post Mondiale, quando il livello superiore e quasi metà dei 40 sedili verranno impiegati in progetti di sviluppo all’estero legati al gioco del calcio
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- L’Ahmad Bin Ali Stadium è la casa dell’Al-Rayyan Sports Club, il vecchio stadio era stato costruito nel 2003 e demolito nel 2015: gran parte dei materiali del precedente impianto sportivo, che un tempo sorgeva sullo stesso sito e anch’esso denominato Ahmad Bin Ali Stadium, è stata riutilizzata nel nuovo stadio, in qualche caso per la creazione di installazioni di public art
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- Gli alberi che un tempo circondavano il vecchio stadio sono stati conservati per poter essere nuovamente ricollocati in futuro, così da evitare inutili perdite
- A questo va aggiunto che sono state adottate numerose misure di contenimento del consumo idrico ed energetico per ridurre l’impatto ambientale dello stadio, mentre la connessione con la Doha Metro consentirà di andare e tornare dall’impianto sportivo senza soluzione di continuità
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- Il progetto prevede 125mila metri quadrati di spazi verdi a disposizione della comunità, all’interno dei quali sono presenti piante autoctone a basso consumo di acqua