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NBA, LeBron James, futuro delineato dopo il ritiro: diventerà proprietario come Jordan

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Ancora non sappiamo quando, ma nel futuro di LeBron James non c’è spazio per un'avventura in panchina o come General Manager, perché il suo obiettivo è unicamente quello di diventare proprietario di una franchigia, come solo Michael Jordan prima di lui. A ribadirlo un’altra volta è stato il suo business partner Maverick Carter, con la squadra di espansione a Las Vegas come prima indiziata

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Non sappiamo ancora quando LeBron James deciderà di dire basta con la pallacanestro giocata, visto che ancora oggi è uno dei migliori giocatori al mondo, ma sicuramente siamo più vicini alla fine della sua carriera che non al suo inizio. Stando a lui non ci sono chance che sarà ancora in giro tra quattro anni quando i Giochi Olimpici sbarcheranno a Los Angeles, perciò è immaginabile che a un certo punto del prossimo quadriennio arriverà il momento dell’addio. Già da tempo però è noto quale sia la volontà del Re una volta messa fine alla sua leggendaria carriera: diventare proprietario. A ribadirlo una volta di più è stato il suo business partner Maverick Carter, che in un’intervista al Pat McAfee Show ha confermato che James è "assolutamente convinto" di diventare proprietario di una franchigia

Nella storia della NBA solo Michael Jordan prima di lui è stato proprietario di una franchigia dopo aver concluso la carriera in campo, anche se altri ex giocatori hanno fatto parte di cordate che hanno rilevato una squadra o hanno acquisito delle quote di minoranza (come ad esempio Dwyane Wade con gli Utah Jazz o, in passato, Magic Johnson con i Lakers) Le voci su un suo possibile interessamento per diverse squadre (tra cui anche i Boston Celtics) ormai circolano da tempo, ma quella che sembra più plausibile porta James alla guida della cordata che costruirà da zero la nuova franchigia di espansione a Las Vegas, che insieme a Seattle dovrebbe portare a 32 le squadre in NBA nel prossimo futuro. James dovrebbe essere l’uomo operativo come "volto" della franchigia, avendo alle spalle il sostegno economico di Fenway Sports Group (con cui ha un rapporto decennale, entrando anche nella proprietà del Liverpool) e di RedBird Group di Gerry Cardinale, attuale proprietario del Milan.

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