Dopo l’addio a Dennis Schroeder, partito verso Golden State, i Nets si trovano con un vuoto nel ruolo di playmaker che toccherà a Ben Simmons colmare. Nella notte, con l’australiano in cabina di regia, è arrivata una netta sconfitta contro Cleveland, ma coach Jordi Fernandez si dice comunque intenzionato a consegnargli le chiavi della squadra. E con Simmons alla guida Brooklyn vuole cambiare marcia
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Che la stagione di Brooklyn sarebbe stata all’insegna degli esperimenti lo si sapeva, perché le scelte di mercato compiute in estate e l’arrivo di Jordi Fernandez in panchina segnalavano la volontà da parte della dirigenza di voltare pagina e iniziare una sostanziale ricostruzione della squadra. Fin qui, però, i risultati arrivati sul campo erano stati persino superiori alle attese, con la squadra a navigare stabilmente nella zona play-in della Eastern Conference. L’addio a Dennis Schroeder, che nella prima parte di stagione aveva recitato un ruolo essenziale negli equilibri tattici dei Nets, ha tuttavia aperto un nuovo capitolo. Un capitolo in cui le chiavi della squadra, come affermato da coach Fernandez, saranno affidate a Ben Simmons.
Brooklyn vuole provare a correre
“Dennis [Schroeder] è il playmaker dal passo più lento di tutta la lega, mentre Ben [Simmons] è 18° tra i più veloci” ha dichiarato Fernandez parlando della differenza tra il tedesco ora passato a Golden State e l’australiano che ne prenderà il posto in quintetto, “per cui proveremo a giocare più in velocità”. Il primo esperimento con Simmons in cabina di regia, andato in scena nella notte contro Cleveland, a dire il vero non è andato benissimo. L’ex Sixers, inserito nello starting five dei Nets, ha chiuso con 10 punti e 8 assist in poco meno di 31 minuti giocati, ma accumulando un plus/minus di -16 che ha contribuito alla netta sconfitta 130-101 dei suoi. Nella prima parte di regular season, Simmons, il cui contratto è in scadenza il prossimo giugno, ha viaggiato a 5.3 punti, 6.8 assist e 5.5 rimbalzi di media a partita. Ora per lui arriva un’occasione per imprimere una nuova svolta a una carriera altrimenti avviata verso un rapido declino.
