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Bologna-Milan, Gattuso: "Toccato il fondo, altro che vacanza. Mirabelli? Il suo lavoro non è da buttare"

Serie A
Gattuso, Milan (Ph AcMilan.com)

L'allenatore rossonero: "Contro il Benevento abbiamo toccato il fondo, annullare i giorni di riposo è stato il minimo. Allenarci bene non basta, serve un cambio di testa, di mentalità". Su Mirabelli: "Il suo lavoro non è da buttare"

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Ritornare al successo dopo la sconfitta con il Benevento per riprendere la marcia verso un piazzamento in Europa rallentata dagli ultimi risultati negativi: tre punti, obiettivo chiaro in casa rossonera alla vigilia della sfida con il Bologna. Una gara, quella che si disputerà domenica pomeriggio al Dall'Ara con fischio d'inizio alle ore 15, che l'allenatore del Milan Gattuso presenta così in conferenza stampa: "Dopo il Benevento non c'è stato nessuno confronto. Abbiamo toccato il fondo, ora ci assumiamo le nostre responsabilità, non era corretto avere giorni liberi. Anche io avevo già pronti due giorni di vacanza in Spagna con la mia famiglia, ma ho strappato i biglietti e sono rimasto qua a lavorare con i miei ragazzi. Ad alcuni questo è piaciuto, ad altri meno, me ne sbatto di questo. La vicinanza della società? Sono sempre in contatto con me, sia fisicamente che telefonicamente. Era il minimo la loro presenze in questi giorni, anche per far capire le varie prospettive e i vari scenari per il futuro. Come io mi gioco il posto, lo fanno anche tutti quelli presenti sotto il nome Milan. Giusto che abbiano ricordato ciò che c'è in palio e cosa, eventualmente, potrebbe succedere", le parole dell'allenatore rossonero.

"Il problema è nella testa, serve cambio di mentalità"

Gattuso che contro il Bologna vuole vedere una reazione da parte della sua squadra: "Dopo il Benevento ho detto di non aver visto l'anima e si vedeva che l'interpretazione era pessima, giocavamo da singoli e non da squadra. Questa squadra se non gioca in un certo modo fatica contro chiunque. È vero che siamo quelli che hanno giocato di più e non siamo al top, ma stando organizzati bisogna capire i pericoli. Serve organizzazione, quando abbiamo giocato con umiltà abbiamo sempre fatto grandi cose. Se iniziamo a pensare che siamo fenomeni, senza anima e senza voglia, facciamo queste figure. E la cosa che più mi fa incavolare è che questi segnali negativi in allenamento non ci sono, poi in partita appaiono. Noi siamo forti, ci manca qualcosa per crescere ulteriormente, ma siamo giovanissimi e possiamo aprire un ciclo se becchiamo quelle tre o quattro scelte corrette. Serve cambiare nella testa, parte tutto dalla testa e dalla mentalità. Ora ci manca questo. Se contro le big facciamo bene e con le piccole fatichiamo è un problema di testa, perchè se Mertens non calcia mai significa che scarsi non siamo. Però passa tutto dalla testa e dalla mentalità, togliere i giorni di riposo era il minimo", ha ammesso l'allenatore rossonero.

"Mirabelli? Il suo lavoro non è da buttare"

Gattuso ha poi commentato così le voci che vedono a rischio la posizione del ds rossonero Mirabelli: "Il suo lavoro non è da buttare. Sono solo chiacchiere da bar in questo momento. Comunque Mirabelli è stato tranquillizzato da chi di dovere. Il problema però è che appena finisce la storia di Max inizia subito un'altra accusa, poi un'altra ancora, poi un'altra nuovamente. Ecco perchè non voglio leggere nulla, lavoro e guardo negli occhi tutta la gente che lavora con me. Io ora voglio solo riportare il club dove merita, a volte non so nemmeno da dove cominciare ma ci voglio provare e voglio farcela. Se prosegue sempre così però è difficile, quando vincevamo eravamo tutti Brad Pitt mentre ora siamo tutti dei mostri. Bisogna compattasi un po' di più, tutti. E parlare meno", ha aggiunto l'allenatore del Milan.

"Allenarsi bene non basta, servono gli occhi della tigre"

Sulle possibili scelte di formazione Gattuso ha poi aggiunto: "Noi non ci dobbiamo adattare agli avversari. Dobbiamo essere organizzati, giocare di reparto, palla coperta, coprire bene il campo, giocare come sappiamo e come abbiamo fatto. Calhanoglu? E' un giocatore con caratteristiche uniche. Viene da due settimane nella quali ha avuto un piccolo problema, si è allenato bene. In questo momento non ho bisogno solo di lui però, ma ho bisogno di ritrovare la mia squadra, con i singoli giocatori noi non andiamo da nessuna parte. Un calo è fisiologico dopo la rincorsa fatta. Il problema è che ora non abbiamo tempo di pensare, stare lì a guardarci intorno e fare gli esperimenti. Noi siamo in mezzo alla lotta, non possiamo staccare la spina. Magari a livello fisico soffriamo un po', ma sulla carta abbiamo dati migliori anche rispetto a un mese fa. E questo non basta, allenarsi solo bene è poco e bisogna capire i compagni e vedere l'occhio della tigre nel volto di tutti. Oggi il problema non è l'allenamento, questa squadra è viva, serve tornare a vincere e abbiamo le motivazioni per farlo".

"Deluso? No, sono arrabbiato!"

"Pressioni? Quando alleni il Milan, le pressioni ci saranno sempre. Ora la bravura si vede nella gestione dei miei giocatori, nei rapporti, nelle comunicazioni, nel rapporto anche con i giornalisti: ci giochiamo tanto, le chiacchiere da bar non ci portano da nessuna parte, non servono a nulla. Lavoriamo, a fine stagione valutiamo con la società e se non gli vado bene mi lasceranno a casa. Tutti saremo giudicati ma ora farci male da soli non serve a nulla. Tutti hanno responsabilità, ognuno di noi. Non sono deluso, sono incazzato! Non posso venire in conferenza e sorridere quando non vinciamo da 40 giorni. Se ho trasmesso la mia rabbia ai miei giocatori? Non pettino le bambole a Milanello, domani vedremo", ha proseguito Gattuso. Che ha poi parlato così delle scelte di formazione: "Io valuto a seconda dell'allenamento, di quello che vedo. Se uno durante la settimana fa il pirla, non posso pensare di farlo giocare. Biglia? Ha un grande spirito, non dobbiamo però fare sciocchezze, ha un infortunio serio che bisogna tenere sotto controllo. Romagnoli? Alessio si allena da quattro giorni correndo ed alzando i ritmi, la settimana prossima farà qualche giorno di sedute atletiche e poi lo valuteremo", ha concluso Gattuso.