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Dybala dopo Roma-Empoli: "Sono rimasto per la famiglia e i tifosi"

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La turbolenta settimana dell'argentino si è chiusa con la sconfitta contro l'Empoli: "Abbiamo commesso troppi errori, sia tattici che tecnici a livello individuale". La buona notizia resta però la sua permanenza a Roma: "Perché ho rifiutato l'offerta? Tutti pensano ai soldi, ma io ho messo diverse cose sul tavolo, la famiglia, i tifosi e la possibilità di giocare ancora con l'Argentina"

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La Roma è stata battuta dall'Empoli, ma Dybala è ancora vestito di giallorosso, la consolazione della settimana. L'argentino ha spiegato perché ha deciso di rifiutare l'offerta proveniente dall'Arabia Saudita: "Ho messo tante cose sul tavolo oltre i soldi, la famiglia, mia moglie, l'affetto dei tifosi, la possibilità di giocare ancora con la Nazionale. Io mi sento molto bene, anche se leggo spesso critiche sugli infortuni. Il mio procuratore non avrebbe preso tutti quei soldi di cui si è scritto, la cosa più importante per lui era la mia felicità, lavoro da tempo con lui”.

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"Troppi errori, speriamo che il mercato chiuda presto"

La Joya è stata molto schietta anche nell'analizzare le ragioni della sconfitta e quelli che sono i suoi nuovi compiti in campo: "Purtroppo non siamo riusciti a mettere in pratica quello che abbiamo provato in settimana con il mister. Speriamo che il mercato chiuda presto, così sapremo quelli che saremo per tutto il resto dell'anno. Oggi tanti errori banali, dobbiamo capire cosa abbiamo sbagliato. Sono stati tanti sia a livello tattico che tecnico individuale, era troppo tardi quando abbiamo provato a ribaltare la partita. Io mi sento a mio agio neò giocare vicino la porta, oggi mi sono abbassato e ho giocato molto come ala destra, dovrò migliorare sotto questo punto di vista". Senza però sentire più pressione del dovuto: "Non sento che la mia scelta mi metta una pressione in più, io mi preparo al massimo per ogni partita e allenamento, quello che fai suscita allegria nella gente. Bisogna essere sempre professionali e anche questa serata l'ho vissuta come tutte le altre".