NBA, tiri allo scadere, mercato e infortuni: i momenti da ricordare nel 2019

TITOLO NBA AI RAPTORS | Primo titolo per una squadra canadese, Golden State a terra a causa degli infortuni e contro un avversario che ha perso l’ultima occasione per conquistare il terzo titolo NBA in fila. Tutto perfetto, come la parata che ha riempito le strade di Toronto con milioni di persone arrivate da un’intera nazione

ZION WILLIAMSON 1^ SCELTA AL DRAFT | La scelta più attesa al Draft degli ultimi anni, un talento diverso da tutti gli altri e con un potenziale fisico e tecnico con pochissimi limiti: finito per tante circostanze fortunose nelle mani dei Pelicans, a New Orleans non vedono l’ora di godersi le sue giocate sui parquet NBA

GIANNIS ANTETOKOUNMPO MVP | Un talento senza equali, dalle dimensioni fisiche uniche nel suo genere, unite a una capacità di apprendimento e di superamento del limite che lo hanno reso un giocatore virtualmente incontenibile per qualsiasi difesa. Un MVP in grado di continuare a migliorare, consapevole che l’obiettivo finale per un giocatore speciale come lui è soltanto uno: il titolo NBA

LUKA DONCIC VINCE IL PREMIO DI ROOKIE DELL'ANNO - Un riconoscimento più che meritato per un giocatore pronto alla sfida NBA sin dalla prima partita. Un talento cristallino, diverso da tutti quelli passati prima di lui nella lega. Un campione ben più maturo della sua età, tanto da portare molti a pensare che possa essere lui l'MVP al termine di questa regular season. I presupposti ci sono tutti, a Doncic non serve fare altro che confermarli anche nei prossimi mesi

ANTHONY DAVIS RAGGIUNGE LEBRON AI LAKERS | Una trade messa in piedi a febbraio, costata tra le altre cose il posto a Magic Johnson nella dirigenza gialloviola, e concretizzata poco prima che il mercato venisse ufficialmente aperto: il colpo che a Los Angeles aspettavano per permettere a James di avere un compagno ideale da sfruttare e con cui puntare al titolo anche in gialloviola

NICOLO’ MELLI ARRIVA AI NEW ORLEANS PELICANS | A far compagnia in NBA a Danilo Gallinari e Marco Belinelli è arrivato il terzo giocatore italiano: Nicolò Melli, decisivo con il Fenerbahce, ha firmato un biennale con i New Orleans Pelicans, una squadra che in questi mesi sta cercando di delineare la propria fisionomia e in cui il n°20 azzurro sta cercando di ritagliarsi il suo spazio

KEVIN DURANT-KYRIE IRVING AI NETS | In una serata di mercato infuocata, in cui una decina di All-Star hanno cambiato maglia, scelto una franchigia diversa e quasi un centinaio di contratti sono passati di mano, la coppia che ha fatto più notizia è quella composta da Kevin Durant e Kyrie Irving che hanno scelto i Brooklyn Nets come nuova destinazione

KAWHI LEONARD-PAUL GEORGE AI CLIPPERS | Qualcuno ha fatto meglio di Brooklyn? Nel breve periodo, sì. I Clippers, silenti dopo i primi 4 giorni di mercato, hanno piazzato un super doppio colpo, portando a casa Kawhi Leonard e Paul George e rinunciando tra gli altri anche a Danilo Gallinari - finito a Oklahoma City nella maxi-trade che ha cambiato il volto e le ambizioni della squadra di Los Angeles

GLI INFORTUNI DEGLI WARRIORS | Dall’essere a un paio di partite di distanza dal terzo titolo NBA in fila, all’ultimo posto della Western Conference: quando il destino vuole, sa essere molto beffardo. Lo hanno imparato a proprie spese i Golden State Warriors, che hanno perso per strada per infortunio prima Durant e Thompson nella corsa al titolo e poi Steph Curry quando bisognava limitare i danni in questa regular season: il risultato è l’ultimo posto a Ovest, dopo un lustro trascorso al vertice al limite della perfezione. Nel mondo NBA succede anche questo, basta davvero poco e tutto cambia, come ci ha insegnato questo 2019

HARDEN, 60 PUNTI IN 31 MINUTI - La stagione pazzesca a livello realizzativo di James Harden (sta viaggiando a 38.3 punti di media, cifra record negli ultimi 50 anni in NBA) ha toccato il suo apice contro Atlanta, quando all’interno di una partita da 158 punti (!) totali per gli Hawks ne sono arrivati 60 in tre quarti che portavano la firma del Barba. Una prestazione offensiva perfetta, senza sbavature, che lo ha lasciato a un solo punto di distanza dall’eguagliare il suo massimo in carriera - facendolo così disperare una volta tornato in panchina a riposare