Ferrari, Juve e Valentino: il "Triplete" d'Italia
Altri SportCon Vettel e Rossi in testa ai loro rispettivi Mondiali e la Juventus in semifinale di Champions l'Italia delle sue mille contraddizioni dimostra ancora una volta di saper mostrare il suo lato migliore grazie allo sport. Ed è legittimo che adesso i tifosi sognino qualcosa di grande, l'en plein tra calcio e motori: come nel 2003 e nel 2007
Triplete sì, triplete... gnamme! Se famo du' spaghi? Quando la Juventus vinceva la sua ultima Champions League (1996) l'Italia viveva la fase "Terra dei cachi". Qualche settimana prima del trionfo bianconero Elio e le Storie Tese canticchiarono a Sanremo di un Paese corrotto, vittima dell'abusivismo e della malasanità, travolto dagli scandali, l'Italia della pizza e del "pizzo", "pinze" dimenticate nelle "panze" e commandi omicidi sedati soltanto dal calcio ("sventolando il bandierone non più il sangue scorrerà"). Sono trascorsi oltre vent'anni ma... Diciamo che oggi si pensa un po' di più a cucinare (sia benedetto Masterchef!) che a mangiare... Per il resto, anche stavolta è lo sport - come la moda e la cucina, appunto - a regalare l'immagine migliore della Nazione.
La Juve che ha annullato il Barcellona di Messi è nuovamente in corsa per la coppa dei sogni, ed è in buona compagnia: dopo il successo in Bahrain e il secondo posto di Austin anche la Ferrari di Sebastian Vettel e Valentino Rossi con la sua Yamaha corrono per vincere un Mondiale. Okay, siamo ancora la terra dei cachi... ma il calcio e i motori potrebbero servire un tris di primi che, al di là delle solite frasi di circostanza (della serie: "ci rilancerebbe agli occhi del mondo e non potrebbe che fare del bene a tutto il sistema"), quantomeno arricchirebbe di uno stereotipo positivo la vasta letteratura sul genere italians. "Benvenuti nel Paese del Triplete": almeno sarebbe sinonimo di vincente. Ci hanno descritto in modi peggiori...
Il "triplete" del 2007. In realtà l'asse "moto-macchine-pallone" ci ha già regalato delle gioie in passato. Dobbiamo andare indietro di un decennio, quando la parola triplete non era entrata nel linguaggio comune (l'Inter era ancora in rodaggio e la Juve in pieno post-Calciopoli, impegnata alla "remontada" per riprendersi la A). Alla fine della stagione l'Italia potè vantare, in ordine cronologico: la Champions del Milan, che si vendicò del Liverpool ad Atene con la doppietta di Inzaghi (Pippo che, adesso, punta da allenatore al "tripletino" con il suo Venezia, gli manca soltanto la Supercoppa dopo la promozione in B e la Coppa Italia di Lega Pro conquistata proprio ieri); il titolo iridato della Ducati, cavalcata da Casey Stoner; il Mondiale della Ferrari di Kimi Raikkonen (l'ultimo, peraltro, vinto dalla casa di Maranello).
L'esordio di Vettel. Il 17 giugno del 2007 segna anche il debutto di Vettel in F1, nel Gp degli Stati Uniti. Nemmeno ventenne - ma già test driver della BMW Sauber - viene a chiamato a sostituire il polacco Robert Kubica, vittima di un incidente in Canada. E il tedesco non delude: subito un punto alla prima gara, record di pilota più giovane nella storia a riuscirci (nel 2014 infranto da Daniil Kvjat). Quindi il passaggio alla Toro Rosso, nella stessa annata, in cui si spingerà fino a uno strepitoso 4° posto in Cina che gli varrà la riconferma per il 2008.
Anno d'oro per l'Italia. Ma il 2007 fu un anno di grandi risultati per tutto lo sport italiano. A partire dalla prima, storica vittoria dell'Italrugby fuori dai confini, in Scozia. E poi la medaglia d'oro nei cento metri stile di Filippo Magnini ai Mondiali di Melbourne; la scalata del pescarese Danilo Di Luca al Giro d'Italia; il "Grillo" Paolo Bettini iridato a Stoccarda; lo storico Europeo delle ragazze del volley; un podio tutto azzurro ai Mondiali di scherma di San Pietroburgo con le fiorettiste Valentina Vezzali (oro), Margherita Granbassi (argento) e Giovanna Trillini (bronzo). E il Milan che nel frattempo arricchì di altri pezzi pregiati la sua bacheca con la Supercoppa Europea, il Mondiale per Club e il Pallone d'oro di Ricardo Kakà.
La Decima e la Stella. Ma in tutto questo, Valentino? Il Dottore - che si piazzò terzo nel 2007 alle spalle di Stoner e Dani Pedrosa - sa benissimo come si fa un triplete... e non solo perché è un tifoso interista. Nel 2003 compose il "trio" insieme alla Ferrari di Michael Schumacher e al solito Milan, che ebbe la meglio a Manchester nella finale di Champions tutta italiana con la Juventus. Stavolta lui e Gigi Buffon potrebbero darsi una mano (vista anche l'età...): Rossi per la Decima; il capitano bianconero per raggiungere la sua personalissima stella (i 10 scudetti), antipasto dell'appuntamento di Cardiff in programma sabato 3 giugno (Monaco permettendo). E magari il giorno dopo tutti al Mugello a vedere Vale e cantare "Viva l'Italia, l'Italia sulla luna...".