Da Bird-Magic a Messi-CR7: 40 anni di Star Wars

Se quella con Biaggi ha segnato un’epoca, la rivalità più attuale che ci regala il Dottore è certamente quella con il più giovane Marc Márquez. Con Max lontano dalla Moto Gp, Valentino ha trovato nello spagnolo il suo più grande antagonista. Anche quando il titolo non è una questione diretta tra il pilota Yamaha e quello Honda, i due trovano il modo di ingaggiare duelli che spesso hanno un retrogusto personale e non soltanto sportivo, specie dopo il Mondiale del 2015 vinto da Lorenzo (con aiuto del connazionale) ai danni di Rossi –

Nelle quattro ruote il Mondiale in corso sembra poter dare a tutti gli appassionati una guerra stellare tra due campioni come Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Il tedesco e l’inglese sono plurititolati ma non hanno mai lottato l’uno contro l’altro per aggiudicarsi la vittoria finale. Quest’anno, però, la Ferrari sembra aver cambiato marcia e poter duellare con la Mercedes dando vita a un campionato davvero spettacolare –

In pochi riuscivano a contrastare il dominio di Michael Schumacher a bordo della sua Ferrari. Uno di questi fu il finlandese Mika Hakkinen che con la McLaren vinse due titoli mondiali nel 1998 e nel 1999. Tra i due c’è sempre stata una grande stima oltre che rivalità in pista, tant’è vero che il tedesco ha ammesso pubblicamente di temere soltanto Hakkinen tra i piloti che ha affrontato in gara –

Un po’ più datato ma altrettanto leggendario è stato il duello stellare tra Alain Prost e Ayrton Senna. Nel 1988, quando il brasiliano raggiunge Prost alla McLaren, in tanti pensavano che due campioni di questo calibro non avrebbero resistito a lungo nella stessa scuderia. Infatti, il duello fratricida vide i due piloti vincere 15 Gran Premi su 16 ma la manovra in Portogallo con cui Senna spinse verso il muretto il compagno francese (che comunque riuscì a vincere la gara ma non il Mondiale) fece degenerare il rapporto. La grandezza di Senna e Prost rimane leggendaria come la loro rivalità: Alain vinse le edizioni del 1985, 1986, 1989 e 1993 mentre Ayrton trionfò nel 1988, 1990 e 1991 –

Tra le Star Wars odierne non si può non citare quella che sta infiammando il mondo Nba da tre anni, ovvero quella tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors impersonate dai loro più grandi talenti: LeBron James e Steph Curry. Un duello entusiasmante e nuovo quello tra “The Chosen” e l’Mvp delle ultime due stagioni, una rivalità moderna che sembra destinata a dare spettacolo anche in futuro –

Se quello tra James e Curry è un duello esploso da poco tempo, quella tra Larry Bird e Magic Johnson rappresenta la sfida per eccellenza del basket a stelle e strisce. Una rivalità nata già nel 1979 quando i due si affrontarono nella finale Ncaa vinta da Johnson. Entrambi fanno il salto in Nba già nella stagione successiva: Bird con la maglia dei Celtics, Johnson con quella dei Lakers. Erano gli anni in cui, proprio grazie ai due fuoriclasse, Boston e Los Angeles erano ogni stagione tra le squadre favorite alla vittoria finale. Larry e Magic, però, a dispetto della rivalità delle rispettive squadre, hanno sempre mostrato una grandissima stima reciproca. Un’amicizia che si fortificò quando insieme a Jordan, Malone e tanti altri campioni fecero parte del memorabile Dream Team alle Olimpiadi di Barcellona ’92 –

Sono tra i tennisti più forti della storia, Federer probabilmente lo è in assoluto, Nadal, sulla terra, è da molti riconosciuto come il migliore di sempre. Lo svizzero, classe 1981, ha incontrato per la prima volta lo spagnolo, allora diciassettenne, nel 2004. Da quel giorno inizia una rivalità storica fatta di sfide leggendarie e titoli dello Slam. Un dominio assoluto contrastato dopo qualche anno soltanto dal serbo Novak Djokovic. Come per Larry Bird e Magic Johnson, anche Federer e Nadal sono legati da una profonda stima, come hanno dimostrato nell’ultima finale degli Australian Open, vinta dall’elvetico al quinto set sul maiorchino –

Tra gli appassionati di tennis, il duello Federer-Nadal ha cronologicamente sostituito un’altra rivalità che ha segnato la storia di questo sport, ovvero quella tutta americana tra Pete Sampras e Andre Agassi. Riservato, timido, elegante e dotato di un talento straordinario il primo, estroverso, istrionico e altrettanto forte il secondo. Dal 1989 al 2002, si sono affrontati 34 volte con 20 vittorie di Sampras e 14 di Agassi. Cinque di queste sfide sono valse un titolo dello Slam e in quattro occasioni ad avere la meglio è stato ancora Pete –

Se gli anni 2000 sono quelli di Federer e Nadal e gli anni ’90 appartengono a Sampras e Agassi, gli anni ’70 e ’80 sono quelli del duello tra l’americano John McEnroe e lo svedese Bjon Borg. I due non potevano essere più diversi: serve and volley per l’irascibile statunitense, gioco da fondo campo e tattica per lo scandinavo che invece era molto più pacato e riflessivo. Una rivalità tra due campioni talmente opposti che la stampa americana la ribattezzò come Fire and Ice ovvero Fuoco e Ghiaccio –

Nel tennis femminile, la sfida stellare per eccellenza è quella che negli anni ’70 e ’80 ha visto protagoniste Martina Navratilova e Chris Evert. Le due fuoriclasse si sono incontrate 80 volte con un bilancio finale favorevole all’atleta di origine ceca (43-37). Entrambe hanno vinto in carriera 18 titoli dello Slam, molti dei quali proprio in una finale che le vedeva l’una contro l’altra. “La mia felicità era batterla, quando perdevo ero delusa, ma non devastata. Se non vincevo io il torneo, preferivo toccasse a lei”, dirà poi Chris Evert a fine carriera –

Dopo un periodo in prigione, Mike Tyson torna all’attività pugilistica nel 1996 i un match contro il connazionale Evander Holyfield. Un incontro che in realtà era già stato programmato nel 1991 ma che non fu disputato a causa dei problemi con la giustizia di Iron Mike. La sfida fu dominata da Holyfield che vinse all’undicesima ripresa per k.o tecnico. L’anno successivo andò in scena la rivincita, un match che resterà nella storia per il morso di Tyson all’avversario al quale staccò parte dell’orecchio sinistro –

“Per me, è il migliore di tutti i tempi. È un mio amico e qualcuno che ho sempre guardato e ammirato…quando guardi il migliore e impari dal migliore”, queste le parole che Tom Brady, quarterback campione in carica della Nfl con i New England Patriots, ha dedicato a Peyton Menning, fuoriclasse ritiratosi nel 2016. Tra loro sempre grandi duelli e una sana rivalità che ha contribuito ad accrescere la grandezza dei due nel mondo della palla ovale americana –

Sempre in Nfl, Joe Montana e Dan Marino hanno rappresentato il duello per eccellenza negli anni ’80 e ’90. Dal punto di vista dei titoli di squadra, Joe Montana ha surclassato il rivale vincendo quattro Super Bowls con i suoi San Francisco 49ers ma Marino è stato una vera e propria macchina da punti e da record anche se non è mai riuscito a vincere un titolo Nfl nei Miami Dolphins –

Phil Mickelson è considerato uno dei grandi del golf mondiale con 5 major vinti in carriera, Tiger Woods di major ne ha vinti 14 e ha dominato la scena mondiale tra la fine degli anni ’90 e il primo decennio del 2000. I due non si sono mai amati particolarmente, specie dopo l’Us Open del 2002 in cui Tiger batté nei colpi finali il connazionale. Tra Mickelson e il team Woods è stata registrata anche qualche scaramuccia verbale quando il caddie dell’ex numero uno al mondo diede dello stupido al veterano di San Diego –

Il dominio di Usain Bolt non è mai stato messo in discussione, il giamaicano ha spazzato via ogni avversario e ogni record, ma se c’è un atleta che può essere considerato il suo rivale, questo è l’americano Justin Gatlin. Tra loro sono sempre state guerre stellari sia in pista, sia ai microfoni di giornalisti e tv mondiali. Bolt, infatti, non ha mai accettato il rientro dell’americano dopo la squalifica per doping e ha spesso dichiarato di non provare alcun rispetto nei confronti del rivale –

Il duello tra Ben Johnson e Carl Lewis ha marcato un’epoca nella velocità mondiale, dando all’atletica una popolarità e una risonanza mediatica mai avuta prima. La battaglia a suon di sprint ebbe il suo punto più alto alle Olimpiadi di Seul nel 1988 quando a vincere fu Johnson con tanto di record del mondo. Il “figlio del vento”, però, accusò il canadese di aver vinto la medaglia e di aver ottenuto il primato mondiale facendo uso di doping. Accuse che poi si riveleranno fondate quando negli anni successivi Johnson risulterà positivo ad un test e ammetterà di aver fatto uso di sostanze proibite anche in precedenza –

Quasi contemporaneamente all’uscita di Star Wars in America, nel ciclismo nasceva il duello tra due grandissimi: Moser e Saronni. Sono 273 le vittorie da professionista per il trentino mentre il novarese si è fermato a quota 193. Una rivalità agonistica che ha infiammato gli sportivi italiani. Si sono detestati, se ne sono dette di tutti i colori: “La rivalità tra noi c’era, eccome – ha detto Moser -. Senza dubbio ha fatto solo bene: a noi e al ciclismo. In corsa non siamo mai andati d’accordo. Questo è bene ricordarlo, ma quando le nostre carriere sono finite, tutto si è stemperato” -

Per un brevissimo periodo, Mourinho e Guardiola sono anche stati compagni di squadra: Pep era il capitano del Barcellona, José era l’assistente dell’allora allenatore Robson. Successivamente, però, quando anche il catalano ha iniziato la carriera sulla panchina del Barcellona, i due hanno iniziato a scambiarsi diverse “cortesie”. Barcellona-Chelsea, Barcellona-Inter, Barcellona-Real Madrid, ogni match che vedeva di fronte lo Special One e Guardiola ha sempre regalato spettacolo, tensione e frecciate. Oggi continuano a darsi battaglia, stavolta in Premier League, addirittura nella stessa città. Manchester United per Mou, City per Pep: Star Wars in versione inglese –

Nella settimana del suo addio alla Roma, non poteva mancare uno dei grandi duelli che ha caratterizzato la carriera di Francesco Totti: quello con l’amico e concittadino Alessandro Nesta. Simbolo dei giallorossi il primo, capitano ed emblema della Lazio il secondo, i due fuoriclasse hanno iniziato a sfidarsi già nelle giovanili. Entrambi classe 1976, hanno dato vita a derby entusiasmanti prima del passaggio del difensore al Milan. Anche con Nesta in rossonero, però, le sfide tra il centrale e il numero dieci della Roma – compagni in nazionale – non sono mai mancati –