Elezioni Gran Bretagna, se il candidato ideale arrivasse dallo sport?

DAVID BECKHAM. Ora che ha lasciato il calcio giocato (si è ritirato nel 2013) potrebbe avere tempo per dedicarsi agli affari del suo Paese. Cosa che, in parte, ha già fatto quando, lo scorso anno, come tanti sportivi britannici, ha dichiarato la sua contrarietà all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Fosse candidato a questa tornata elettorale potrebbe prendere voti da quella parte dell’elettorato che non è mai stata convinta dalla Brexit. Chissà. Magari in futuro… -

Di certo a Beckham non manca il phisique du role e nemmeno l’autorevolezza data da un curriculum sportivo lunghissimo. Ha vinto tanto, lo “Spice boy”: sia con il Manchester United che, poi, con il Real Madrid. Inoltre è da sempre molto sensibile al sociale e alla solidarietà. E questo, per un potenziale candidato, non è un aspetto da poco -

ALEX FERGUSON. Per tanti, c'è da esserne certi, sarebbe il candidato ideale. D’altra parte Sir Alex la politica la respira sin da giovane, quando, con il padre, andava spesso alle manifestazioni sindacali a Glasgow, sua città natale. Le sue simpatie socialiste non le ha mai nascoste. Fosse stato candidato avrebbe potuto portare un sacco di voti alla causa Labour di Jeremy Corbyn -

Ferguson, scozzese di nascita, è un’istituzione a Manchester. Ha allenato lo United dal 1986 al 2013 e ha vinto tutto. Tanto che fuori dall’Old Trafford c’è una sua statua. Uno così a Westminster ci metterebbe piede senza problemi. E chissà: magari, con una vittoria dei “suoi” Labour, potrebbe anche prendersi un ministero -

STEVEN GERRARD. Il forte centrocampista ex Liverpool si è appena ritirato dal calcio giocato. Dal campo al Parlamento: di certo in patria non mancano gli estimatori che, nel caso di una candidatura, potrebbero sostenerlo -

Gerrard, oltre che con la maglia dei Reds, ha fatto benissimo anche con quella della nazionale inglese. Tanto da essersi guadagnato una stima che va al di là dei colori. Ecco perché potrebbe essere un aspirante ideale per un posto a Westminster. Candidandolo poi nella “sua” Liverpool potrebbe fare incetta di voti -

FRANK LAMPARD. Da un centrocampista a un altro. Anche l’ex Chelsea, ritiratosi a fine 2016 dopo una parentesi nel New York City, avrebbe tutto per occupare un posto a Westminster. A maggior ragione adesso che non calca più i campi da gioco ed è in procinto di decidere cosa far da grande. In attesa, magari, potrebbe dare una mano al suo Paese. In campo era molto autorevole. Lo potrebbe esser anche tra gli scranni del Parlamento. Qui Frank con la medaglia dell'Ordine dell'Impero britannico, ricevuta a Buckingham Palace, residenza dei sovrani, nel 2015 -

Nel caso di una sua candidatura, Lampard non dovrebbe far nulla per farsi conoscere. Per lui parla quel che ha fatto in campo in carriera e quel che ha vinto. Su tutto: tre Premier League, una Champions League e una Europa League, tutto con la maglia del Chelsea -

PETER SHILTON. Per decenni portiere della Nazionale inglese, è un pezzo di storia del calcio d'Oltremenica. In carriera ha accumulato tanti record, tra cui quello del maggior numero di gare ufficiali giocate (1390). In tanti non lo hanno dimenticato. E, si fosse candidato al Parlamento, avrebbe potuto fare la sua figura -

Shilton si è ritirato dal calcio giocato a 48 anni. Con le sue parate ha contribuito alla vittoria di due Coppe Campioni e di un campionato inglese da parte del Nottingham Forest negli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta -

HARRY KANE. Nel panorama attuale della Premier League, chi avrebbe di sicuro i meriti per poter dire la sua è l’attaccante del Tottenham. Non fosse altro per esser fresco vincitore della classifica cannonieri. Una popolarità che, magari, si potrebbe trasformare in consenso elettorale -

Kane con la scarpa simbolo del titolo di capocannoniere della Premier League. I suoi gol non sono serviti al Tottenham per vincere il torneo -

JEMIE VARDY. La sua escalation sportiva è ormai nota, ma visto che si parla di politica e di elezioni val la pena ripercorrerla. Vardy prima di diventare professionista giocava tra i dilettanti ed era un operaio metalmeccanico a Sheffield, sua città natale. Poi, a suon di gol, ha lasciato i campi di periferia e le bevute nei pub dopo la fabbrica ed è diventato una stella del Leicester. A suo modo, vista la storia, l'attaccante inglese sarebbe il candidato ideale del partito Laburista. Peccato sia ancora sotto contratto con le Volpi… -

LEWIS HAMILTON. Campione del mondo di Formula 1 in carica, non poteva rimanere fuori dalla lista ideale degli sportivi in corsa per il Parlamento di Sua Maestà. Lewis a Westminster non avrebbe di certo paura di fare a sportellate con i suoi avversari politici -

La Gran Bretagna vanta nella storia della Formula 1 tanti piloti che si sono laureati campioni del mondo. Hamilton, però, è l’ultimo ad esser diventato iridato su una monoposto britannica: la McLaren nel 2008. Già solo per questo dovrebbe avere un posto assicurato in Parlamento. E, magari, anche un ministero. Quale? Quello dei trasporti, of course -

ANDY MURRAY. Scozzese di Glasgow, fautore nel 2014 dell’indipendenza dalla Gran Bretagna della sua nazione, è l’attuale numero 1 al mondo ATP. Nel dicembre 2016, un sondaggio tra i lettori del Telegraph lo ha eletto il miglior sportivo britannico di sempre. Bastassero i meriti conquistati sul campo, Andy entrerebbe in Parlamento senza troppi problemi -

BRADLEY WIGGINS. Pur essendo nato in Belgio, a Gand, è britannico a tutti gli effetti. In sella alla bicicletta ha portato la Union Jack a sventolare alta su tanti traguardi. Tra cui: Tour de France, vinto nel 2012, Olimpiadi di Atene e poi, soprattutto, quelle di Londra. Con dei presupposti del genere, Wiggins non potrebbe che essere un candidato ideale a rappresentare la Gran Bretagna in Parlamento. I tifosi, nel seggio, non si dimenticherebbero di lui e delle soddisfazioni regalate -

CHRIS FROOME. Si candidasse avremmo già il titolo: un cronoman a Westminster. Uno come lui non arriverebbe mai in ritardo alle sedute del Parlamento. D’altra parte, per chi ha vinto tre Tour de France, sarebbe un gioco da ragazzi esser il primo ad arrivare al suo scranno -

ERIC CANTONA. Finora abbiamo messo in lista solo i britannici. E se le elezioni fossero aperte pure ai sudditi adottivi di Sua Maestà, chi avrebbe i meriti per candidarsi? In un collegio potremmo trovare Eric Cantona. Ex bandiera del Manchester United, dopo il ritiro si è dato al cinema, recitando anche con Ken Loach, e, nel 2012, ha tentato, senza riuscirci, anche di candidarsi alle Presidenziali francesi -

Fumantino, geniale, eclettico. Cantona non ha mai nascosto le sue simpatie politiche per la sinistra. Per questo, si fosse potuto candidare in Gran Bretagna, sarebbe stato un buon aspirante parlamentare per il Partito Laburista -

ANTONIO CONTE. Mister Antonio alla Camera dei Comuni. Fresco vincitore della Premier League e indiscusso re di Chelsea, l’ex allenatore della Juventus e della Nazionale italiana ha subito conquistato tutti con i suoi modi esuberanti e poco… british. In Inghilterra, e in particolare a Londra, sponda Blues, sono pazzi di lui. Al punto che, di fronte a una sua candidatura per Westminster, non sarebbero poche le preferenze -

JOSE’ MOURINHO. Altro non britannico dello sport sicuro per la corsa per un posto in Parlamento è lo Special One. Dopo le vittorie con il Chelsea, Mou ha conquistato pure Manchester, vincendo subito Europa League e Community Shield. A Westminster, dato il carattere, non si accontenterebbe certo di fare il semplice parlamentare. Aspirerebbe a far carriera. Come sta facendo con il calcio. E come è giusto che sia -

CLAUDIO RANIERI. Uno che è soprannominato King Claudio ha per forza le carte per aspirare ad entrare nel Parlamento di Sua Maestà. E pazienza se è italiano. Dopo il successo clamoroso ed inaspettato con il Leicester nella passata stagione, avrebbe di sicuro tanti tifosi-elettori pronti a dargli fiducia -