Ginnastica artistica, Simone Biles è tornata: è leggenda con un salto inedito. VIDEO

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Danilo Freri

Danilo Freri

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Dopo il rientro vittorioso ad agosto agli US Classic di Chicago, Simone Biles torna ai Mondiali di ginnastica artistica di Anversa e fa qualcosa di semplicemente straordinario: un salto mai eseguito da una donna. E su Instagram si lascia andare alla gioia: "A chi mi aspettava al varco dico: ce l'ho fatta!"

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Era già tornata Simone Biles. Il mondo della ginnastica già sapeva che la fenomenale ginnasta americana era ancora in grado, a 26 anni, di surclassare qualsiasi altra ragazza potesse incontrare sulle pedane. Lo ha fatto per tutta l’estate negli USA, prima allo US Classic e poi ai National Championship. Ma ora voleva che tutto il mondo sapesse. Per questo le sue imprese nelle qualificazioni dei Mondiali di Anversa hanno un significato più forte. Simone Biles è nettamente al comando nel concorso generale con il punteggio di 58.865. L’impresa strabiliante che sta facendo il giro del mondo dello stupore e dell’ammirazione è arrivata al volteggio: uno Yurchenko con doppio carpio, un esercizio che prevede una rondata al termine della rincorsa per eseguire un flic flac (ribaltamento indietro), poi una spinta con le mani sulla tavola e la fase di volo che viene eseguita con un doppio salto carpiato con arrivo all’indietro. E’ la prima volta che un’atleta donna esegue questo volteggio in una competizione internazionale. E’ un salto che potevano fare solo gli uomini, prima di Simone Biles. Non è la prima volta che la ginnasta americana lo esegue. Questa estate lo aveva già fatto due volte nelle gare americane del suo rientro alle competizioni e in realtà, che ne fosse capace, lo aveva già fatto vedere nel 2021 allo US Classic. E’ stata quella la vera prima volta. Ma era una gara nazionale, dove non ci sono le tensioni e le implicazioni di un Mondiale. Farlo ora ha un altro impatto. Per la cronaca, nonostante uno strabiliante punteggio di 15.266, l’atterraggio non è stato perfetto, ma corretto da un passo ampio con la gamba sinistra. Anche la presenza dell’allenatore, che era a supporto ma non è intervenuto per aiutare la ginnasta, ha tolto qualcosa ad un punteggio che può essere anche superiore. Simone Biles non ha davvero limiti: l’esecuzione è stata splendida in tutte le fasi, il volo è stato davvero maestoso e armonioso.

La storia: "A chi mi aspettava al varco dico: ce l'ho fatta!"

 "Ce l'ha fatta! Questo è tutto quello che posso dire", ha esultato il suo allenatore, il francese Laurent Landi. "Le persone, spero, si rendono conto che questa potrebbe essere l'unica volta nella loro vita in cui hanno visto un salto come questo eseguito da una ginnasta donna" ha aggiunto. Il motivo è che non è certo che Simone Biles eseguirà ancora questo salto in finale. Semplicemente non le serve a tutti i costi. Non serve per vincere il concorso generale, che a meno di cadute e imprevisti, vincerà con largo punteggio sulla seconda. Da valutare che le possa servire per vincere la finale di specialità al volteggio. Ora questo esercizio prenderà il suo nome, consuetudine della ginnastica che riconosce ogni nuovo elemento chiamandolo ufficialmente con il cognome di chi lo eseguito per primo o per prima in gara. Si chiamerà Biles II per l’esattezza, perché c’era già al volteggio un Biles. In totale fanno 5 gli elementi che sono entrati nel codice dei punteggi con il nome Biles. Uno è alle trave, altri due sono al corpo libero. L’unica ginnasta che ha scritto il suo nome più volte nel codice è Nellie Kim con sette elementi, ma erano gli anni 70 e aggiungere nella ginnastica estrema di oggi elementi nuovi e sempre più difficili è qualcosa di profondamente diverso. "A tutti quelli che guardavano solo per vedere se ce l'avrei fatta: CE L'HO FATTA". E' la rivincita di Simon Biles, postata in una delle sue stories Instagram, all'indomani dell'esercizio da leggenda ai Mondiali di Anversa. Guardava tutto il mondo, certo. Dopo che all’Olimpiade di Tokyo Simone Biles si era rivelata improvvisamente fragile, schiacciata dal peso delle aspettative, denunciando problemi di natura psicologica. Dopo che il suo ruolo, la sua presenza al processo e le sue testimonianze, sono state importanti nel caso di Larry Nassar, il medico della nazionale americana condannato per abusi sessuali compiuti su intere generazioni di ginnaste con la copertura o almeno l’inattività consapevole della federazione americana. Persa la serenità, persa la fiducia in chi la circondava nel mondo della ginnastica, Simone Biles aveva perso anche i motivi per gareggiare, per cercare di essere perfetta, per andare oltre se stessa. Incapace di volare come prima, in uno sport dove un errore anche minimo, un calo di concentrazione, può avere atterraggi devastanti e conseguenze molto serie. La pausa post olimpica è servita, ha ricostruito la salute mentale necessaria, il fisico è sempre stato lì, con il suo potenziale inarrivabile per le altre ragazze. La bambina abbandonata dalla mamma e cresciuta con i nonni è passata da tante esperienze difficili, è diventata una super campionessa (7 medaglie olimpiche e in pochi hanno fatto meglio, 25 medaglie mondiali e nessuno ha fatto meglio), si è persa e si è ritrovata ancora. La serenità prima di trovarla in gara la devi trovare fuori. L’elemento più importante nella vita di Simone Biles probabilmente non è lo Yurchenko con doppio carpio, ma il matrimonio con Jonathan Owens, giocatore di football americano dei Green Bay Packers. Conosciuti nel 2020, fidanzati e poi sposati nell’aprile 2023. Dopo il matrimonio Simone Biles è più forte che mai. Per completare la carriera e il ritorno della più forte ginnasta dell’epoca moderna, la aspettiamo a Parigi 2024. Magari con la voglia di farci rivedere un volteggio che è già leggenda.

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