Nazaré, quando un'onda da record cambia la storia

Ci sono storie che sembrano segnate. Chiuse, serrate, ma che all’improvviso cambiano. A volte, per invertire la rotta, può bastare un Guinness World Record, il cosiddetto Guinness dei primati, che come ogni anno viene celebrato l’8 novembre. Ecco, se c’è un posto che può rappresentare bene il concetto di Guinness dei primati, quel posto è Nazaré. Un paesino di pescatori del Portogallo, sulla costa atlantica, a metà tra Lisbona e Porto, che è riuscito a rovesciare la macabra storia legata alle sue incredibili onde. Già, perché la rincorsa alla famosa onda di 30 metri tanto inseguita da Garrett McNamara, l’uomo che ha partecipato in maniera cruciale al cambio di questa storia, è stata per intere generazioni di famiglie di pescatori sinonimo di paura, morte e desolazione. Il motivo è presto detto. Spesso i pescherecci, linfa vitale per il mercato del pesce essiccato, vera prelibatezza locale, si trovavano impossibilitati al rientro a terra a causa di queste onde. Figlie delle burrasche che arrivano dal nord dell’Atlantico, amplificate nella loro maestosa e incredibile crudezza dal canyon sottomarino che termina a poco più di un kilometro dalla ormai famosa Praia do Norte. Va da sé, che chi provava ad attraversare queste onde non aveva sempre la fortuna di tornare sulla terra ferma. Così, la scogliera sotto al faro è stata per diverse generazioni il vero incubo di tante famiglie di pescatori che hanno perso negli anni molte persone care in mare. Fortunatamente ora Nazaré ha un porto e i rischi di naufragi dei pescherecci sono più contenuti. E proprio in quel porto sono state costruite le basi di appoggio di tutti i surfisti di onde giganti che hanno cambiato la storia di questo paesino portoghese. Per gli abitanti di Nazaré non deve essere stato facile vedere il loro incubo trasformarsi nel sogno di tanti ragazzi, che, con una tavola da surf, provano a domare questi palazzi del mare. Nazaré, oggi, nel periodo che va tra fine ottobre e inizio aprile, è diventato il luogo della continua ricerca di quel Guinness World Record. Di quell’onda di 30 metri. Della gloria che si consacra attraverso il rischio. Il mito delle onde di 30 metri a Nazaré nasce sott’acqua, grazie al suo canyon sottomarino. Il più grande d’Europa. Lungo 230 km, con una profondità massima tre volte superiore a quella del Gran Canyon. Ha la capacità di comprimere e aumentare la velocità delle mareggiate. Questo effetto attira le onde che si amplificano e scontrano al momento giusto, creando un cuneo che le trasforma in ‘Bombas’ come le chiamano i surfisti a Nazaré. In pratica, un’onda di 12-15 metri può diventare all’improvviso di 25. Il mito di Nazaré si deve a un impiegato del comune, figlio di un pescatore , che passa ore ad osservare le onde che si infrangono su Praia do Norte. Comincia ad appassionarsi e scopre che c’è un ragazzo americano che ha fatto delle onde giganti la sua ragion d’essere. Quel ragazzo vive alle Hawaii e si chiama Garrett McNamara. Anche lui ha dovuto lottare per cambiare la sua storia, fatta di dinamiche familiari complesse e tutt’altro che agevoli. Dino Casimiro, questo il nome dell’impiegato, ci prova: decide di scrivere una mail a questo ragazzo che ormai nel mondo del surf viene considerato da tutti come un pioniere per il surf su onde giganti. Garrett guarda le foto ma non dà loro troppo peso. Passano degli anni. Ma a un certo punto McNamara, alla continua ricerca di nuovi spot, si ricorda di quella email, di quelle foto e soprattutto di quelle onde e scrive a Dino. Decide di provarci. Decide di andare a Nazaré. Siamo nel 2010. Quello tra Garrett e Nazaré non è amore a prima vista. Non c’è subito sintonia con la gente. Non si fa a fatica a capire il perché. Un americano che arriva e vuole provare a rendere domabili quelle onde che hanno lasciato alle spalle solo morte e dolore. Però un piccolo gruppo di ragazzi segue Garrett. Un team che trova nella locanda sul lungo mare ‘A Celeste’ il suo luogo di ristoro. McNamara vuole capire perché queste onde diventano così alte. Studia gli effetti del canyon. Non che gli spot e i surfisti di onde giganti fossero una novità: a Jaws nelle Hawaii c’è un’onda famosissima, così come in California, a due passi da San Francisco, a Mavericks. Qualche cacciatore di onde giganti era già stato a Nazaré, ma era tornato indietro dicendo che quell’onda non era adatta al surf. Qualcuno che non aveva la tenacia e la caparbietà di Garrett. Cominciano prove, test di sicurezza. Perché la sicurezza in acqua si fa anche fuori dall’acqua. Con Garrett c’è anche la sua famiglia: la moglie Nicole e il fratello di lei, CJ. Li raggiungono due ragazzi scozzesi: uno di loro, Andrew Cotton, per tutti semplicemente Cotty, avrà un ruolo importante. I ragazzi capiscono subito che quella di Nazaré non è un’onda da poter ‘remare’, c’è bisogno di un aiuto, di un traino. Del famoso ‘tow-in’ che solo una moto d’acqua può dare. Il giorno in cui cambia il destino di Nazaré è il primo novembre 2011. Quel giorno Garrett non voleva surfare. Cotty e Cj lo convincono a prender qualche onda. Il cielo è stupendo, è pomeriggio. Garrett, dopo un po’ di resistenza dice ok, alla guida della moto d’acqua c’è Cotty. È lui a trainare McNamara verso la gloria. Verso quell’onda che cambia il destino di Nazaré. È un’onda gigante. Perfetta. Garrett lascia la fune della moto di Cotty e comincia la sua picchiata. Alle sue spalle c’è un’onda di 23,8 metri. Il video fa il giro del mondo e qualche mese dopo verrà certificata come l’onda surfata più alta di sempre. Da lì cambia tutto. Nazaré diventa La Mecca del surf su onde giganti. Si popola di surfisti e turisti. Il forte di San Michele Arcangelo, per tutti il Faro, si riempie di persone all’arrivo di ogni mareggiata. Nazaré vive di turismo tutto l’anno, non solo di quello estivo. Ed è una delle tre tappe della World Surf League per le Big Wave, insieme a Mavericks e Jaws. Il record di Garrett è stato battuto dal brasiliano Rodrigo Koxa e dal tedesco Sebastian Steudtner. Sui surfisti di Nazaré c’è una docu-serie prodotta da Hbo arrivata già alla terza stagione: ‘100 Foot Wave’, pluripremiata ai Grammy. La versione in italiano, ‘La Grande Onda’, è disponibile on demand su Sky Documentaries con le prime due stagioni. Tra i protagonisti c’è anche il ‘nostro’ Alessandro Marciano, che ha una compagna di Nazaré. A testimonianza dell’apertura totale degli abitanti del posto ai surfisti, non più visti con diffidenza ma come abitanti del posto. Perché quelle onde giganti non rappresentano più solo dolore. Ma soprattutto passione, divertimento e adrenalina per un paese che ha deciso di cambiare la propria storia. Grazie anche al Guinness dei primati.

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