Tapia e Coello vincono il Milano P1: chi fermerà la loro egemonica locura?

“Esto es una locura, todo esto es una locura”. A sussurralo, subito dopo il poderoso smash eseguito in salto che ha chiuso la contesa e consegnato alla coppia d’oro del padel mondiale l’ennesimo trionfo di una stagione senza senso, braccia alzate a tenersi la testa nella classica posa dello stupore, il volto sudato e trasfigurato in un sardonico ghigno di chi, invece, sa benissimo quello che è appena riuscito a combinare, è proprio lui, Augustin Tapia, il Mozart di Catamarca, il Messi del padel. Il giocatore più forte del mondo. Il ragazzo che sta riscrivendo - insieme al compagno e pari gradi Coello, ovviamente - i confini del suo sport. “E’ una follia, tutto ciò è una follia”. Eh già, è proprio vero. E non potrebbe esserci parola più adatta. Perché quello che Tapia e Coello hanno fatto nell’ultima clamorosa stagione è un qualcosa che sfugge a ogni logica sportiva comunemente preventivabile e può rientrare solo nell’ambito di un discorso che preveda, come suggerisce la Treccani nella propria definizione di pazzia, una qualsiasi forma di alterazione, persistente o temporanea, delle facoltà mentali. Bisognava essere “sfasati” per poter prevedere una cosa del genere, avere una qualche particolare capacità divinatoria per indovinare il destino dei due golden boys e immaginare a quale sommità si sarebbero riusciti a innalzare. Sono i numeri collezionati a dirlo, e ora ci arriveremo. Perché anche se tutti, forse, a inizio stagione sapevano che alla fine dei conti sarebbero rimasti loro i numeri uno, in pochi, o quasi nessuno, poteva immaginare che lo facessero in questo modo. E, poi, se lo dice anche Tapia, non resta che credergli. La locura in numeri 20, 19, 14, 9, 45. No, non siamo diventati pazzi anche noi, sebbene, dopo aver avuto la fortuna di assistere dal vivo allo show del Milano P1 che si è appena concluso col trionfo di Augustin e Arturo, un piccolo dubbio in fondo ci dovrebbe venire. E, se proprio volete saperlo, non sono nemmeno i numeri vincenti usciti sulla ruota di Milano nell’ultima estrazione del Lotto, anche se magari alla prossima. Sono, molto semplicemente, la locura di cui parlava il ragazzo dal talento cristallino nato a Catamarca, Argentina, tradotta in fredde ma eloquenti cifre. 20 i tornei a cui hanno partecipato in questo 2024 i numeri uno del mondo, 19 le finali raggiunte: già qui ci si potrebbe fermare, chiudere tutto e stracciare il fiume di considerazioni che seguiranno. Ma, visto che ci siamo, perché non andare avanti. E cosa si può aggiungere al fatto certificato di una coppia di giocatori che su 20 tornei riescono nell’impresa di non arrivare in finale solo una volta? Beh, semplice, un altro numero, il 14, quello che ci svela il totale dei tornei vinti. E la follia ecco che inizia ad assumere una forma. 20 tornei, 19 finali, 14 vittorie. Pazzesco, per l’appunto. Ne restano però altri due, di numeri, il 9 e il 45; e qui sì, quasi come un videogioco nel quale più si va avanti e più la difficoltà del livello diventa apparentemente insuperabile, arriviamo al punto di non ritorno di questo discorso, al vero dato folle di tutto questo circo di schiacciate, bandeje e por tres. Con il successo di Milano, Tapia e Coello hanno vinto gli ultimi 9 tornei a cui hanno partecipato, vale a dire, con 5 turni ogni torneo, 45 partite consecutive senza perdere. Un trionfo tira l'altro Malaga, Madrid, Rotterdam, Valladolid, Parigi, Dubai, Kuwait, Acapulco, Milano: quello degli ultimi mesi di Tapia e Coello è il giro del mondo sul carro dei vincitori. Dal quale proprio non sembrano aver voglia, né possibilità, di scendere. I ChinGalan, la coppia numero 2 del mondo composta da Fede Chingotto e Alejandro Galan, ci hanno anche provato a buttarli giù e sono riusciti, dall’alto dell’immensa classe che anche loro posseggono, a metterli in difficoltà . Ma nei momenti decisivi, nei punti e nelle fasi che contano di più - la vera qualità dei campionissimi, alla fine - Tapia e Coello ancora una volta si sono dimostrati insuperabili. Soprattutto fisicamente e nella potenza del gioco dall’alto, che entrambi i due numeri 1 posseggono allo stesso livello , la vera chiave della loro egemonia di questi due anni. Dopo l’uscita di scena dell’ultima coppia che aveva iniziato a dominare il circuito, quella che Galan faceva con Lebron, non esiste al momento una pareja che possa competere con loro in questo fondamentale, divenuto oramai centrale nelle dinamiche di un gioco che ha decisamente virato verso la forza e l’esplosività. Se entrambi i tuoi avversari riescono a rimandare la palla nel proprio campo smashando anche da dietro la linea del servizio, allora il margine di errore si riduce in maniera sensibile e l’esito finale resta quasi sempre lo stesso. Puoi provare quanto vuoi a giocare basso e costringerli a eseguire solo volee, cosa che effettivamente Chingotto e Galan hanno fatto a lungo nel secondo set, ma al livello al quale giocano questi fenomeni lo scambio potrebbe non finire mai. Prima o poi, per forza di cose, bisogna alzare la parabola e la conseguenza è quasi scontata. Smash e palla che torna indietro, per l’appunto. Lebron, grazie alla sua intuizione di spostarsi a destra e cambiare totalmente il modo di intrepretare il ruolo, aveva aperto uno spiraglio e indicato una via, ma dopo la sua separazione con Galan, dovuta anche al carattere non proprio semplice da gestire del Lobo, Tapia e Coello si sono trovati cammino libero verso il loro percorso trionfale. Che, ben intenso e a scanso di equivoci , meritano di solcare con pieno diritto. È inevitabile, però, che in tanti in questi giorni stiano invocando un ritorno della coppia di spagnoli, quello sì uno scenario assolutamente da folli, perché non si vede all’orizzonte, soprattutto nel ruolo di giocatore di destra, quello chiave in questo discorso, un giocatore che possa accoppiarsi con Galan per poter creare una vera coppia antagonista. E dunque, direte voi, cosa resta alla fine di questa dissertazione e soprattutto di questa stagione? Prima di tutto un ultimo meraviglioso torneo, le Finals di Barcellona, che potrete vedere in tv solo su Sky Sport. E poi, una nuova pagina di storia, scintillante e fresca di stampa, quella appena firmata da due ragazzi fenomenali che, forse non a caso, dopo essere passati per le mani e la compagnia della leggenda Belasteguin sono diventati grandi, anzi grandissimi, forse ancora di più di quello che loro stessi si sarebbero potuti aspettare . Due giocatori fenomenali , che fanno sembrare, altra caratteristica dei campioni, tutto molto più facile di quello che in realtà è. Come riuscire a tenere mentalmente, oltre che tecnicamente, per tutti questi tornei, finali e incontri, il dominio del campo, il controllo dell’avversario, la supremazia sulle emozioni, elemento imprescindibile per riuscire in un’impresa del genere. O meglio, una vera e propria locura. Termine più appropriato proprio non ci viene. D’altronde, se l’ha detto Tapia…

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Michele Mastrogiacomo