Impossibile dire di no al Barcellona: dopo Szczesny anche Gérard torna dal ritiro

La storia recente di Tek Szczesny la conosciamo tutti. Lascia la Juve, annuncia l’addio al calcio, inizia addirittura a girare un documentario sulla sua carriera e poi… dopo neanche due mesi torna a giocare. Troppo forte il richiamo del campo, dei guantoni e soprattutto del Barcellona. ‘Mes que un club’ , come recita il suo motto: la squadra catalana ha qualcosa di speciale e unico, al punto che sembra impossibile dirle di no. E infatti Szczesny non è l’unico ad essere tornato sui propri passi per ‘colpa’ del Barça. Un altro portiere che aveva annunciato il proprio ritiro ha deciso di tornare a giocare e di farlo proprio nel club blaugrana. Il suo nome è Vincent Gérard, è francese, ha 38 anni e gioca a… pallamano. Come Szczesny, anche Gérard ha una carriera vincente alle sue spalle. Ha vinto l’oro olimpico a Tokyo 2020 e nell’edizione precedente, a Rio, si era ‘accontentato’ dell’argento. Con la nazionale francese ha vinto anche un oro mondiale e un oro europeo . Anche a livello individuale non si può lamentare: è stato premiato come miglior portiere al mondiale del 2017, all’europeo del 2018 e alle Olimpiadi del 2020. Per quanto riguarda i club, nel 2018 ha vinto la Champions League con il Montpellier, mentre a livello nazionale ha vinto cinque campionati francesi, cinque Coppe di Francia, cinque Coppe di Lega e tre Trophée des champions . Nel complesso, ha vinto almeno un trofeo con ogni club con cui ha giocato. Insomma, se anche non seguite assiduamente la pallamano, lo avrete capito: Vincent Gérard è stato un grande portiere di questo sport. E dopo una lunga e vincente carriera, la scorsa estate – terminate le Olimpiadi giocate in casa – si è ritirato . E così da agosto 2024 ha iniziato una nuova vita. Una vita da giovane ‘pensionato’. È stato con la sua famiglia a Metz, ha allenato una squadra femminile, si è concesso un po’ di relax giocando a golf e si è occupato con dedizione del suo lavoro di presidente dell'AJPH , ruolo che ricopre dal 2019. Nel frattempo, ha continuato a tenersi in forma, allenandosi e curando il proprio corpo. Come se, in cuor suo, sapesse che sarebbe potuto tornare utile. E così è stato. Ad aprile 2025 il Barcellona perde per infortunio il proprio portiere, Gonzalo Perez de Vargas, e si mette alla ricerca di un ‘jolly medico’. Nella pallamano c’è una speciale regola che consente alle squadre di tesserare un nuovo giocatore anche fuori dalle finestre classiche del mercato per sostituire un giocatore che resterà infortunato per almeno tre mesi . Dopo aver sondato qualche profilo, il club catalano decide di fare un tentativo con Gérard, anche se – ufficialmente – non è più un giocatore. Il disperato tentativo va a buon fine: l’8 aprile il Barça annuncia l’arrivo del portiere francese come ‘jolly medico’ e lo mette sotto contratto fino al termine della stagione. “È motivo di orgoglio che un club possa pensare a me anche se ho smesso da un po’” dichiara emozionato a L’Equipe. Oltre al ritorno dalla ‘pensione’ per il Barcellona e a un palmares richissimo, Gérard e Szczesny hanno altro in comune. Come il portiere polacco, anche il francese inizia la sua ‘seconda carriera’ non da titolare. Nelle sue prime partite in Spagna l’ex Juve ha fatto da riserva a Inaki Pena, ma poi è riuscito a conquistare il posto e con lui in campo il Barça non ha ancora mai perso una partita. Gérard è arrivato in Spagna consapevole del suo ruolo di vice ma, probabilmente, in cuor suo spera di poter replicare quanto fatto dal ‘collega’ polacco: “Sarò il secondo portiere dietro a Emil Nielsen, sono al servizio della squadra e al servizio di Emil. Il mio ruolo è molto chiaro, poi non si sa mai cosa può succedere”. Non solo. Entrambi sono stati aiutati ad accettare la corte del club blaugrana dalla presenza in squadra di uno, o più, connazionali. A far chiamare Szczesny è stato Robert Lewandowski, attaccante del Barcellona e grande amico del portiere: i due condividono da anni lo spogliatoio della Polonia. Gérard, invece, ha ammesso che nella sua decisione ha influito la presenza in squadra di suoi tre ex compagni di nazionale: Dika Mem, Timothey N'Guessan e Melvyn Richardson. Ma c’è di più. L’arrivo di Gérard al Barcellona ha anche un aspetto romantico: il caso vuole che il Barça sia proprio la squadra contro cui nel 2006 aveva giocato la sua prima partita in Champions League . Un ‘ultimo ballo’ che sa di chiusura del cerchio. Ad agevolare il ‘sì’ c’è stato anche un aspetto familiare: il Barcellona gli ha proposto un contratto breve e Gérard, che ora vuole dedicarsi soprattutto alla sua famiglia, non avrebbe mai accettato di stare lontano da casa per più di qualche mese. Infine, come spiega lui stesso a L’Equipe, il resto lo ha fatto il fascino del club catalano: “Bisognerebbe essere incredibilmente stupidi per dire di no al Barcellona”. Ecco spiegato il significato quel ‘Mes que un club’: al Barça non si può dire di no. Per info, chiedere a Szczesny e Gérard.

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