Si allungano i tempi per trasferire le provette da Colonia a Parma per l'esame del DNA. Intanto sono state depositate le motivazioni della squalifica di otto anni comminata al marciatore
Dopo 5 mesi e mezzi il Tas di Losanna ha pubblicato le motivazioni della squalifica di Alex Schwazer. In 43 pagine il Tas ha convalidato la squalifica per doping di 8 anni decisa a Rio de Janeiro lo scorso agosto durante le Olimpiadi. A Bolzano, intanto, è appena iniziato il processo penale con la richiesta della difesa di Schwazer di effettuare il test del DNA sui due campioni di urine (campione A e campione B) relative al controllo antidoping del 1 gennaio 2016, controllo che ha riscontrato la seconda positività del marciatore altoatesino.
Nell’udienza del 17 gennaio il Pm di Bolzano Walter Pelino ha predisposto il sequestro delle provette con relativo trasferimento da effettuare entro il 31 gennaio dal laboratorio di provenienza di Colonia al laboratorio del RIS di Parma incaricato di effettuare il test del Dna.
Inizialmente la IAAF e la Wada hanno fatto istanza di conservare una parte delle urine di Schwazer a Colonia, richiesta respinta dal Pm di Bolzano. La novità è che i dirigenti del laboratorio di Colonia oggi, 30 gennaio, hanno fatto sapere di non poter rilasciare i campioni affidati alla loro custodia senza un ordine diretto da parte del giudice tedesco. A questo punto si renderà necessario una rogatoria internazionale tra la giustizia italiana e tedesca. Di certo il 31 gennaio, data lstabilita dal Pm di Bolzano, le provette di Scwhazer non saranno a Parma. Si allungano quindi i tempi per l’inizio dell’esame del DNA che dovrà stabilire se il contenuto di quelle provette appartenga solo e esclusivamente a Schwazer.