Larissa Iapichino e il suo oro europeo: "Ho imparato a non autosabotarmi"

Mai come in questo caso si può dire che sia una medaglia di famiglia, anche se ovviamente quello che ha compiuto Larisa l'ha fatto lei, perché poi in pedana ci si va da soli. Larissa, è stato più emozionante sentire l'inno o vedere che è arrivato finalmente questo oro? Larissa Iapichino: “Entrambe le cose. Prima di salire sul podio l'emozione mi ha travolta, perché è veramente un momento speciale. Quell'attimo prima di salire sul podio, ricevere la medaglia, sentire l’inno e quindi vedere il tuo obiettivo finalmente realizzato… Ho cercato di avere controllo su me stessa perché è stato veramente emozionante”. A proposito di emozioni, ma un papà come fa a cacciare via le emozioni dovendo restare un lucido allenatore? Gianni Iapichino: “Ci vuole tanta esperienza, tanto lavoro e tanto sangue freddo. Dentro ci sono emozioni fortissime, arrabbiature, felicità… ma non puoi far trasparire niente all’atleta mentre è in gara”. È stata brava però, possiamo dirlo? Gianni Iapichino: “È stata bravissima, ha scacciato via tutti i cattivi pensieri. Ma anche in altre occasioni lo era stata, anche quando i risultati non le hanno sorriso. In finale ha fatto una grande cosa: dopo il 6,90 di Kalin, lei ha fatto il nullo e mi ha detto ‘Babbo, io a queste non le faccio vincere, se fanno 6,90 io faccio 7 metri’. Ci è andata vicino, ma ora è davvero pronta ad andare oltre quella misura”. Larissa, quanto è stato difficile scacciare via questi cattivi pensieri? Larissa Iapichino: “Più si alza il livello, più è difficile migliorarsi. Bisogna entrare nell'ordine delle idee che quando si raggiunge un certo livello, migliorarsi non è così facile, perché si parla di attimi, di dettagli e a volte anche di noi stessi. Tante volte io sono stata molto brava ad autosabottarmi, ma in questa finale non l'ho fatto, quindi riparto da qui. So che posso fare ancora meglio, anche mentalmente so di poter ancora migliorare, ma sono contenta. Siamo andati alla finale ‘for the win’, come dicono gli inglesi, e così è stato. È stato bellissimo, un’emozione grande e non vedo l’ora di vedere cosa ha in serbo per me il futuro”. Cosa hai provato dopo il tuo primo oro in una grande competizione? Larissa Iapichino: “Dopo la gara ero veramente stanchissima, è stata una gara tosta con ritmi tosti, ma sono veramente felice. Finalmente è arrivato il primo titolo tra i grandi dopo tutti quelli giovanili. È stato bello, mi sono piaciuta tanto. Una settimana prima dell’Europeo ho cambiato rincorsa, ora lo posso dire, perché non si dice mai prima. Sono arrivata in Olanda decisa, non voglio dire improvvisando, però sapevo che era la cosa giusta da fare e sono sempre rimasta nella gara. Avevo una mentalità della serie ‘Io sono qua, me la voglio giocare fino in fondo, non mi interessa quanto fanno le altre, voglio semplicemente venire qui e giocarmi il premio più grande’”. Hai detto “Mi sono piaciuta molto”. È una cosa semplice, ma fa capire perfettamente – a chi non è uno sportivo – quanto è importante sentirsi centrati e a proprio agio: Larissa Iapichino: “Esatto. La mia testa a volte va dove vuole, ovviamente in negativo, ma questa volta sono riuscita a isolare le voci negative e mi sono concentrata solamente sulla gara e su me stessa. La gara era molto accesa i primi tre salti, poi si è un po' abbassata, però comunque ho sempre voluto mantenere alta la guardia. Sono veramente felice di essere riuscita a fare il salto più lungo di tutte le altre”. Ma tuo padre Gianni è più severo a casa o in pedana? Larissa Iapichino: “In casa io ora sto per conto mio . Come allenatore è molto esigente. Forse è più esigente e più severo come allenatore, perché come babbo è sempre stato un po’ un ‘GGG’, un ‘grande gigante gentile’. Il ‘maresciallo’ era più mia mamma, quindi direi più come allenatore”. A proposito di tua mamma, a fine gara abbiamo visto il bellissimo abbraccio con lei. Questo tuo oro europeo arriva a 27 anni dopo il suo… Larissa Iapichino: “27?! Non ero nata, è passato un po’ di tempo… mamma mia ! La prima cosa che le ho detto, perché ci scherziamo sempre, è stata ‘Ti ho battuta di 3 cm!’, l'Europeo indoor è mio . Ovviamente sto scherzando. È un’emozione, è bellissimo. Averla con me in Olanda è stato bello e tra l'altro i prossimi Europei saranno dove li ha vinti lei, coincidenze…”. Gianni, hai avuto più difficoltà ad allenare la tua ex moglie, Fiona May, o tua figlia? Gianni Iapichino: “Più difficoltà ad allenare mia figlia, perché pensa di più in allenamento. La mamma invece faceva direttamente quello le dicevo, era molto più facile”. Larissa Iapichino: “Le teste pensanti sono un problema molto spesso, in negativo e in positivo, lo dico sempre ”. Ma come hai festeggiato questo oro? Larissa Iapichino: “Subito dopo la gara con Elisa Molinaro, che è la mia storica compagna di stanza, ci siamo ripromesse di andare a mangiare qualcosa di succulento… un premio, un hamburger o delle patatine, qualcosa di schifosissimo e unto, cibo a spazzatura . Una volta tornata a casa festeggerò con calma con amici e parenti”. E a cena con tuo padre ci vai spesso? Larissa Iapichino: “A me piace stare in famiglia, con il babbo capita di andare a cena insieme. Poi ovviamente sfruttiamo le ricorrenze e le feste di famiglia per ritrovarci. Anche se mio papà è sempre stato il mio allenatore. Perfino di golf…”. Di golf!? Gianni Iapichino: “Sì, io sono un giocatore di golf professionista, mi piaceva molto giocare e insegnare. Quando era piccola facevo il maestro anche di golf e a Larissa piaceva. Poi qualche anno fa me la sono ritrovata come allieva in pedana , e a quel punto, visto l’impegno e la responsabilità di questo progetto, per il golf non c’è più stato tempo”. Larissa Iapichino: “Però mi piacerebbe tornare con lui su un campo da golf”. Gianni, dopo questo oro le farai un regalo? Gianni Iapichino: “Me lo dovrà fare lei semmai . Qualche giorno fa era anche il mio compleanno. Ma a parte gli scherzi, per me il regalo più bello sono le emozioni come quelle che Larissa mi ha fatto vivere ad Apeldoorn”. Larissa Iapichino: “È giusto così, il regalo glielo farò io. Ma farò un regalo anche per me. Purtroppo, ho le mani bucate e ogni occasione è buona per spendere. Ma dopo questo oro un regalo me lo voglio fare davvero, anche bello grande. Non so ancora cosa, perché ci devo pensare bene”.

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Riccardo Re