I bambini che si sono presi gli sport dei grandi

Certi pensieri sono duri da vincere. Uno immagina le freccette, e davanti agli occhi appaiono certi uomini maturi, avanti negli anni, barbuti, appesantiti nei pensieri e nei passi dentro i pub inglesi affumicati di sigarette e birra. Queste sono sempre state le freccette nella nostra fantasia, rafforzata nell’inganno dalle strisce di Andy Capp, quel perdigiorno maritato con Flo che passa la maggior parte del suo tempo sul divano, oppure con un boccale in una mano e una freccetta nell’altra, con un berretto sugli occhi e una cicca di sigaretta tra le labbra. Poi un giorno spunta un ragazzino, si chiama Luke Littler, e tutto cambia. Luke è diventato all’età di 17 anni e 347 giorni il più giovane campione del mondo fra i Darts. Nel gennaio del 2024 aveva sfiorato l’impresa, era stato battuto in finale. Stavolta non l’ha fermato nessuno. È nato a Runcorn, un posto tra Liverpool e Manchester, ma vive a Worrington, sempre nel Cheshire, la prima città inglese dove si sia mai candidato un socialdemocratico, fuori dal dualismo politico conservatori-laburisti. Tra le leggende che hanno accompagnato l’avvento di Littler c’è quella che lo vuole davanti un bersaglio ancora con il pannolino, quando aveva 18 mesi. Ha cominciato su una lavagna magnetica e quando avrà avuto otto o nove anni, suo padre se lo portava dietro nei pub. Questa sua precocità è un tratto dal quale non si è ancora liberato. Durante le partite, la folla gli canta: “Ehi Luke, domani devi andare a scuola”. Invece la scuola l’ha finita e negli ultimi dieci giorni ha portato a casa un milione di sterline. Non solo. Luke Littler sta cambiando il mondo delle freccette, come accade ogni volta in cui un teenager spalanca una porta, una finestra, e fa entrare dell’aria nuova, sponsor, interessi. Nel 2024 in Inghilterra il suo nome su Google è stato digitato più volte di Harry Kane e di Jude Bellingham. Lo ha battuto solo la principessa Kate. Quando un anno fa giocò la semifinale, in tv fece un ascolto più alto di West Ham-Brighton. Per colpa sua il Mondiale di freccette avrà bisogno di una sala diversa dall’Alexandra Palace. I 90mila biglietti di questa edizione sono andati esauriti in un quarto d’ora. C’è già la solita Arabia che si sta facendo avanti, ma gli inglesi vorrebbero tenerselo, perché oggi non c’è ragazzino nel Regno che non sogni di diventare un altro Luke. Le freccette sono entrate nei programmi scolastici già da una decina d’anni: i presidi pensano da tempo che aiutino a migliorare le capacità di calcolo. Ma i bambini iscritti sono raddoppiati dall’anno scorso a oggi. Grazie a Luke. Anche quando pensiamo agli scacchi, bisogna vincere un immaginario scolpito da decenni nella pietra. È lo sport degli uomini dai capelli grigi, uomini seriosi, che siedono davanti a cavalli e alfieri un po’ pensosi, sono intellettuali, spesso sono dissidenti politici. Un altro mondo antico dentro una sua bolla. Ma pure questo è stato sconvolto da un vento nuovo, prima una serie tv, poi la pandemia che ha spinto gli adolescenti a imitare la Regina di Netflix giocando online durante il lockdown, e adesso - pure qui - il più giovane campione del mondo mai avuto nella storia. È indiano, si chiama Gukesh Dommaraju, 18 anni, ma si fa chiamare Gukesh D. come se fosse un rapper che viene dal più malfamato dei sobborghi di una metropoli. Invece è il figlio di un chirurgo e di una microbiologa. Lo hanno avviato loro alla conoscenza del gioco, facendo in modo che diventasse il secondo più giovane grande maestro della storia all’età di 12 anni, sette mesi e 17 giorni. In tutto il mondo ce ne sono meno di duemila. È singolare che Gukesh D. e Luke Littler siano arrivati in cima ai loro sport uno dopo l’altro, nel giro di una ventina di giorni, decisi a prendersi la scena in un mondo adulto. Sarà che i quarantenni alla Lewis Hamilton e alla LeBron James ancora occupano i luoghi giovani della velocità e dei playground, stai qui boomer, io vado a prendermi il posto tuo. Come si spiega altrimenti quel che sta combinando Loni Szczotkowski, 10 anni, un piccolo fenomeno delle bocce, il passatempo che più di ogni altro siamo disposte a collegare ai lunghi pomeriggi che arrivano al parco dopo la pensione. Loni è tesserato per la Boule Aixoise, in Francia, e i video delle sue prodezze hanno superato i sette milioni di visualizzazioni su YouTube e i trenta milioni su TikTok. Anche lui ha cominciato accompagnando suo padre in giro per tornei, mentre pare che abbia fatto tutto da solo Riley Powell, gallese, aveva 14 anni nel 2023 quando allo Snnoker Shoot Out di Leicester batté il numero 8 al mondo Kyren Wilson, in diretta tv. Davanti allo schermo c’erano pure i figli di Wilson, suoi coetanei. È dai tempi di Mozart che ogni tanto arriva un bimbo a fare il guastafeste nel mondo degli adulti. Chi invece non guastò ma riparò fu Akrit Jaswal. Aveva 7 anni quando una vicina di casa a Nurpur, in India, si era gravemente ustionata e aveva bisogno di un rapido intervento alla mano. Non c’era nessuno all’altezza del compito in zona, Akrit disse che se la sentiva. L’operazione riuscì, ma in questo caso l’impresa è più della donna che si fidò. Oggi ha più di trent’anni e fa davvero il chirurgo. Deve essere questo il successo più grande. Aver cominciato così presto e non essersi ancora annoiato. Chissà se capita pure a Luke e a Gukesh D.

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I bambini che si sono presi gli sport dei grandi

Lavinia Esposito