La medaglia di bronzo conquistata da Federico Burdisso nei 200 farfalla chiude al meglio i Mondiali juniores: 12 medaglie (3 ori, 2 argenti, 7 bronzi) il bottino dell'Italia. Brilla la stella di Urlando, nuovo fenomeno Usa: papà e nonno ex azzurri dell'atletica
A Budapest va in cantiere una edizione da incorniciare per l’Italia. Thomas Ceccon e Benedetta Pilato sono gli azzurri in copertina, due medaglie d’oro per il poliedrico vicentino di 18 anni e la medaglia d’oro della 14enne tarantina grande scoperta mondiale con la sua rana tutta talento e potenza. In generale è un’Italia dalle grandi prospettive, può andare orgoglioso di questo gruppo Walter Bolognani, tecnico responsabile delle squadre nazionali giovanili di nuoto. L’Italia chiude i Mondiali Junior con 12 medaglie (3 ori, 2 argenti, 7 bronzi). L’ultima medaglia iridata arriva da Federico Burdisso nei 200 farfalla che rappresentano la sua gara del cuore. Il 17enne di Pavia è esploso tra i migliori della specialità nell’agosto 2018 agli Europei di Glasgow con la medaglia di bronzo (200 farfalla), un valore assoluto confermato lo scorso luglio ai Mondiali di Gwangju con il quarto posto a soli 24 centesimi dal podio (1’54”39, nuovo record italiano). Qui a Budapest l’allievo di Simone Palombi, tesserato per l’ Esercito e la società Tiro a Volo, era già salito sul podio con l’argento nei 100 farfalla e i 2 bronzi nelle staffette. Gli mancava il grande risultato, per dare l’addio alle giovanili. Per Burdisso e il suo grande amico Ceccon questo in terra ungherese è infatti l’ultimo Mondiale nella categoria juniores. L’azzurro decide di rischiare con una partenza velocissima, 53”12 ai primi 100, nell’ultima vasca non riesce più a tenere e subisce la rimonta- negli ultimi 20 metri- del nuovo fenomeno americano Luca Urlando (1’55”02) e del giapponese Tomoru Honda (1’55”31). Burdisso chiude terzo (1’55”39) con un pizzico di rammarico per una vittoria che era ampiamente alla sua portata. Anche questo serve come esperienza. Chiude qui la sua stagione intensa, con anche il percorso di studi liceali conclusi in Gran Bretagna. Il pavese è pronto a nuove avventure. A gennaio si trasferirà in USA per frequentare il college a Chicago, avendo come obiettivo la qualificazione a Tokyo 2020.
Luca Urlando, nuovo fenomeno USA. Papà e nonno ex azzurri dell'atletica
Merita un capitolo a parte Luca Urlando tenuto sotto osservazione persino dalla leggende Michael Phelps. Lo scorso 14 giugno ai Campionati Pro Series Usa l’italoamericano di Sacramento ha sbriciolato il record under 18 nei 200 farfalla (1’53”84) che apparteneva allo stesso Phelps. Classe 2002 Gianluca, per tutti Luca, ha la mamma americana, Melissa, ex nuotatrice, mentre il padre è italiano doc. Papà Urlando si chiama Alessandro, per tutti Alex, è nato a Padova, è stato nazionale azzurro nell’atletica nel lancio del disco. Trasferitosi in USA per frequentare l’Università della Georgia, non è più tornato indietro, ha sposato Melissa con la quale ha avuto due figli. I geni dello sport ad alto livello non sono finiti, perché nonno Giampaolo a Padova è una figura di riferimento dell’atletica, ha avuto una carriera di gran rilievo nel lancio del martello con la partecipazione a tre Olimpiadi (Montreal 76, Mosca 80 e Los Angeles 84). Con la maglia dell’Italia, ovviamente. Il piccolo Luca, nato a Sacramento, ha già il percorso segnato, una volta terminato il college frequenterà la stessa università del padre ad Athens. Ha iniziato a dedicarsi eslusivamente al nuoto a 11 anni dopo aver praticato pallanuoto, basket e frequentato corsi di tip tap. Fino ad ora la Federazione statunitense ha scelto di tutelarlo, non è stato portato ai Mondiali assoluti di Gwangju in Corea, nonostante il terzo crono mondiale stagionale, perché avrebbe nuotato solo i 200 farfalla. E’ stata fatta una scelta ben precisa: meglio farlo gareggiare ai Mondiali Junior, si abituerà alla pressione e alla stanchezza di dover fare più gare, poi tornerà a concentrarsi per puntare a Tokyo 2020. Luca Urlando a Budapest ha fatto gli straordinari tra tante batterie e finali, non si è risparmiato, e torna a casa con la bellezza di cinque medaglie d’oro, due individuali (200 farfalla e 200 stile libero) e tre con le staffette. Ah, se fosse nato in Italia…