Greg domina i 1500 stile libero agli Europei in vasca corta di Glasgow: “Ho dato tutto e sono contento. Erano passati troppi anni dall’ultima vittoria”. La Panziera vince i 200 dorso e Ilaria Bianchi è argento nei 200 farfalla. Ottimi segnali dalla Pellegrini, sesta nei 100, in grande forma in attesa dei suoi 200
Il Re è tornato, anche se non se ne era mai andato. Aveva temporaneamente abdicato il suo regno per più di due anni. Era dai Mondiali di Budapest del 2017, in vasca lunga, che Paltrinieri non vinceva la sua gara del cuore. Aveva digerito bocconi amari dall'ucraino Romanchuk e dal tedesco Wellbrock, si era dovuto accontentare dei gradini meno nobili del podio, seppure con il sorriso facendo vedere come si perde con classe, ma dentro di sé nutriva una rabbia enorme frutto di quella competitività che è nel DNA di ogni fuoriclasse. In vasca corta Greg è da 4 anni il detentore del record del mondo (14'08"06, Netanya 2015) ma nella vasca di Glasgow più che il crono conta mettere la mano davanti. Ha una tattica precisa, vuole cercare di staccare di almeno 2 metri gli avversari poco prima dei 1200 metri. Invece l'allievo del Moro (ndr Stefano Morini) annusa le difficoltà dell'ucraino e decide di cambiare piano: ai 750 metri apre il gas, una vasca in 28"14 e riesce a salutare tutti, tenendo a distanza il norvegese Christiansen che arriva al traguardo con un secondo di distacco. Un drago Greg, autoritario, con pure un crono niente male, il suo terzo di sempre (14'17"14). È stravolto, ha tirato al massimo, per quest'oro ha dato tutto. Sul podio il 25enne poliziotto, tesserato per la Coopernuoto, sembra quasi ripassare mentalmente tutto il programma di lavoro che lo aspetta da qui a Tokyo. In Giappone ritroverà il francese Aubry (bronzo in 14'25"66) anche nelle gare in mare, o come dovremmo chiamare il mare nipponico simil brodo che a luglio supererà i 30 gradi di temperatura (!). Nell'attesa si gode questo successo - terzo oro Europeo in vasca corta dopo le edizioni del 2012 e 2015-, un promemoria per ricordarsi di sapere anora vincencere, un messaggio al mondo intero per il titolo a cinque cerchi: Ehi, il campione olimpico sono io!
A pancia in su Margherita Panziera conquista i 200 dorso evitando la pericolosa rimonta della russa Zevina (2'02"25). Margherita migliora il suo stesso record italiano (2'01"45) e finalmente può festeggiare una gara al bacio, come quello che manda rivolgendosi alla telecamera, una prestazione all'altezza del talento che da 5 anni viene plasmato quotidianamente all'Aniene da Gianluca Belfiore. L'inno di Mameli e la medaglia del metallo più pregiato serve a dimenticare, almeno parzialmente, la delusione dei Mondiali di Gwangju, quando la scorsa estate era rimasta a bocca asciutta, senza medaglia, vittima di quell'ansia che da sempre la segue. Per la 24enne di Montebelluna, laureata in Economia, si spera che non ci siano più ombre da qui a Tokyo, magari riuscendo a dare libero sfogo a quell'enorme leone che ha tatuato sulla schiena.
È un turbo Ilaria Bianchi quando parte a manetta nella finale dei 200 farfalla, quasi volesse fare la prova generale per la gara di domenica nella mezza distanza dei 100 che preferisce. L'ungherese Lady di Ferro Katinka Hosszu pensava di avere vita facile ma si trova spiazzata, deve spremersi per riuscire a superare l'azzurra negli ultimi 50 metri della finale (2'03"21). La 28enne della NC Azzurra 91, allenata da Fabrizio Bastelli, chiude con il nuovo record italiano (2'04"20) e conferma lo stesso argento che si era messa al collo due anni prima a Copenaghen. Ilaria è una ragazza poco mediatica, appare poco, ma ha un merito enorme che a volte viene sottovalutato: da oltre sette anni lei è sempre presente tra le grandi della farfalla, dai 50 ai 100 fino ai 200 che ha iniziato a nuotare nella seconda metà della carriera. E' la sua sesta medaglia europea in vasca corta, un curriculum in cui brilla soprattutto l'oro mondiale di Instanbul 2012 (nei 100), e non va assolutamente dimenticato come alle spalle abbia ben tre Olimpiadi (miglior risultato il quinto posto a Londra 2012). Tokyo 2020 potrebbe essere la sua quarta volta a cinque cerchi, il miglior traguardo per la sua costanza e serietà.
La gioia di Margherita Panziera con la medaglia d'oro al collo (foto deepbluemedia.eu)