Quando la scherma è un affare di famiglia

Nello sport, ci sono storie che sembrano scritte dal destino e hanno per protagoniste dinastie di fratelli e sorelle che condividono i podi tanto quanto i cognomi. La cronaca sportiva ha reso epici nel canottaggio gli Abbagnale, oggi le copertine delle moto sono tutte per i fratelli Marquez. ma sono tantissimi i casi, dalle sorelle Williams nel tennis, fino ai fratelli Baresi nel calcio, in cui il legame familiare ha spesso portato a risultati straordinari. La scherma non fa eccezione: dai leggendari Nadi e Mangiarotti, fino ai moderni Garozzo, Limardo e Montano, la tradizione dei fratelli campioni si è ripetuta nei secoli, come se la passione, la tecnica e la mentalità vincente si tramandassero geneticamente. Oggi, a scrivere una nuova pagina di questa storia, ci sono due famiglie italiane: i fratelli Reale e le sorelle Fusetti. Due famiglie, otto sciabolatori uniti da un unico sogno. I fratelli Reale: da un caso fortuito alla Nazionale Per Edoardo, Leonardo, Valerio e Matilde Reale, tutto è iniziato quasi per caso, quando, dodici anni fa, la piscina in cui si allenavano non aprì. Per non restare fermi, accompagnati da papà Enrico, provarono la scherma. Un episodio che cambiò per sempre le loro vite. Oggi, i quattro fratelli si allenano nella storica palestra Simoncelli di Frascati, dove sono cresciuti campioni del calibro dei Castrucci e gli stessi Simoncelli. La sciabola è diventata il loro pane quotidiano, e il loro talento li ha portati a vestire la maglia azzurra. Matilde è la più giovane dei quattro, ha solo 15 anni e al suo attivo ha già una medaglia ai Giochi del Mediterraneo della sua categoria, già sulla buona strada per seguire le orme dei tre fratelli. L’ultima loro impresa è fresca di cronaca: ai Campionati Europei Under 20 di Antalya, i tre fratelli Edoardo, Leonardo e Valerio sono diventati insieme campioni continentali nella prova a squadre. Un titolo per festeggiare in famiglia i diciott'anni di Valerio, compiuti in pedana. Un regalo speciale, con una dedica ancora più intima anche a papà, eroe per tutti loro davvero importante. Un successo che è frutto di anni di sacrifici e di un equilibrio difficile tra scuola e allenamenti, reso possibile anche grazie al progetto studente-atleta di Villa Sora, che ha permesso loro di conciliare sport e studio. Per loro la scherma è più di uno sport, è un vero e proprio affare di famiglia. Come racconta Valerio:“All’inizio mi hanno quasi obbligato, ma poi mi sono innamorato di questo sport. Edoardo è sempre stato un punto di riferimento, lo ammiro per la sua determinazione e passione. In pedana è il mio idolo”. Una passione condivisa che, come ha dimostrato il loro ultimo oro europeo, li rende più forti, uniti e determinati e li vedrà a breve di nuovo grandi protagonisti al mondiale Juniores di Wuxi, in Cina, dall’7 al 15 aprile, con Leonardo in gara sia tra i cadetti, sia tra i giovani, nella spedizione guidata dalla pluriolimpionica Valentina Vezzali. Le sorelle Fusetti: una storia di dominio Anche per Benedetta, Carlotta, Diletta e Vittoria Fusetti, la scherma è un affare di famiglia. Tutto è iniziato nel 2012, quando Benedetta, allora bambina, vide in TV le Olimpiadi di Londra e si innamorò di questo sport. Aveva già praticato ginnastica artistica e basket, ma chiese di cambiare e passare alla scherma, come sua cugina Elena, già brava pure lei. Da quel momento, tutte le sue sorelle l’hanno seguita, una dopo l’altra, diventando protagoniste nel medagliere della sciabola italiana. Oggi, le quattro sorelle si allenano al Petrarca di Padova, una delle società più prestigiose per questa disciplina, dove sono cresciute sotto la guida di Alberto Pellegrini, ottimo ex sciabolatore azzurro. I loro nomi sono costantemente presenti nell’albo d’oro della sciabola italiana. Negli ultimi dieci anni, almeno una Fusetti è sempre salita sul podio dei Campionati Italiani Under 14, un dominio che farebbe pensare a un errore di trascrizione. Ma non è così: si tratta di una tradizione di famiglia che continua. L’ultimo successo è arrivato sempre ad Antalya, a fine febbraio, dove Vittoria ha conquistato la medaglia d’oro agli Europei a squadre, competizione a cui aveva preso parte l’anno precedente, vincendo, sua sorella gemella Diletta. Non è semplice immaginare un ordinario weekend di famiglia in casa Fusetti. Nonostante papà Federico sia abituato a masticare di sport, abituato al rugby dal campo e dalla tv, seguire quattro figlie atlete nei fine settimana è mestiere davvero arduo, con le figlie impegnate sulle pedane di mezzo mondo. I risultati però ripagano in termini di orgoglio e soddisfazione, anche per le rinunce alla vita sociale cui inevitabilmente sono costrette, anche se di buon grado. Vedere Diletta, Vittoria, Carlotta e Benedetta scendere tutte e quattro in pedana insieme a rappresentare l’Italia in una prova internazionale a gennaio, per lui e per mamma Giulia dev’essere stata un’emozione davvero speciale, almeno quanto per loro in pedana: “Ci siamo abbracciate, ci siamo date un cinque e ci siamo incoraggiate per gasarci per la gara” ricorda Vittoria, cui fa eco Diletta: “Ogni match eravamo l'una a fondo pedana dell'altra per sostenerci e farci il tifo a vicenda, anche se una delle quattro perdeva comunque eravamo subito là a sostenerci”. Un episodio che racchiude alla perfezione il loro legame: antagoniste in pedana, ma complici nella vita. Quando la famiglia fa la differenza Ma cosa spiega questa incredibile frequenza di fratelli e sorelle vincenti nello sport? Certamente DNA e predisposizione atletica. Non si può negare, infatti, che una componente genetica aiuti: coordinazione, velocità, forza mentale possono essere tratti comuni in una famiglia. Crescere in un ambiente competitivo, sin da piccoli, allenandosi insieme, spinge a migliorarsi a vicenda e sviluppare una mentalità vincente. Quando si affrontano momenti difficili, avere un fratello o una sorella con cui condividere sacrifici e sogni è supporto reciproco che diventa un vantaggio inestimabile. Infine, mentalità e cultura sportiva. In una famiglia di sportivi, l’impegno e la dedizione diventano la norma. Il successo non è un obiettivo isolato, ma un percorso condiviso. Confrontarsi quotidianamente con difficoltà e successi aiuta a mantenere in giusto equilibrio gli eterni impostori cantati da Kipling che sono in ciascuno di noi. I fratelli Reale e le sorelle Fusetti rappresentano la nuova generazione di schermitori italiani che, con determinazione e passione, stanno riscrivendo la storia di questo sport. E se il passato ci ha insegnato qualcosa, è che quando un cognome inizia a brillare in una disciplina, spesso non si ferma a una sola generazione. La scherma italiana ha trovato due nuove dinastie. E la storia è appena cominciata.

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Quando la scherma è un affare di famiglia

Sara Cometti