Aumenta la tensione tra i sette equipaggi della Volvo Ocean Race che stanno navigando verso Hong Kong e che si preparano per affrontare la zona delle calme equatoriali. Qualche sorpresa nelle ultime ore, anche se i giorni che verranno saranno decisivi
Le prossime 48 ore saranno importantissime per gli equipaggi della Volvo Ocean Race. L'ultimo rilevamento delle posizioni indica che sono meno di dieci le miglia che separano il primo dal sesto team e che le barche più a ovest sono più vicine al prossimo waypoint. Inoltre, la distanza nord/sud si è ridotta e mancano 500 miglia prima che la flotta possa agganciare il flusso dei venti alisei. Dopo sei giorni in mare, la competizione è molto intensa: Vestas 11th Hour Racing ha preso la testa della Leg 4, mentre Dongfeng Race Team (che aveva occupato il primo posto per i cinque giorni iniziali), si è ritrovato in quarta posizione. E, nelle ore precedenti, gli spagnoli di MAPFRE avevano occupato la leadership per poi scivolare al quinto posto. Turn the Tide on Plastic è secondo.
Secondo le attuali previsioni, la flotta dovrà affrontare diverse centinaia di miglia di vento leggero per attraversare le calme equatoriali, tipicamente caratterizzate da nuvole e temporali che possono colpire senza preavviso. La rotta più diretta per Hong Kong dovrebbe vedere la flotta navigare verso nord, ma per tutti la chiave del successo sarà allontanarsi il più velocemente possibile dai Doldrums (le calme). Questo significa andare a nord per agganciare gli alisei di nord-est, ossia un flusso di vento più stabile e intenso.
"La situazione è cambiata totalmente" - ha detto Luke Molloy a bordo di team AkzoNobel - "Sono momenti forti, nelle prossime ore si potrebbe vincere o perdere la tappa". Tom Johnson di Vestas 11th Hour Racing ha aggiunto: "Tutti hanno avuto la possibilità di portarsi in testa, in questo gruppetto. Dobbiamo fare la scelta tattica giusta, prendere il salto giusto, è una partita tutta da giocare". Team Brunel, a circa 20 miglia a sud dei leader, è stato colpito da un temporale particolarmente intenso e da un fulmine. "Il vento è cambiato improvvisamente e ci siamo resi conto di essere fermi" - ha raccontato lo skipper Bouwe Bekking - "Poi siamo stati colpiti da un fulmine enorme. Rome (Kirby) che era al timone si è ritrovato steso in coperta". Nessuno è rimasto ferito e ne è uscito indenne anche il sistema elettronico. La flotta potrebbe giungere a Hong Kong fra meno di dieci giorni.