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Luna Rossa, incerottata ma vincente: la ricostruzione dell'incidente

finale lvc

Giovanni Bruno

La ricostruzione dell'incidente avvenuto durante la regata 7 delle finali di Louis Vuitton Cup. Cosa è successo e cosa ha portato alla vittoria della regata 8 (Luna Rossa, così, è di nuovo in parità con Britannia sul 4-4). Gioco di squadra, preparazione alle difficoltà e grande umiltà

LUNA ROSSA-BRITANNIA LIVE

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Un piccolo formicaio lavorante è quello che si vede dall’alto sulla coperta di una Luna Rossa ferita. Quelle piccole formichine si muovono alacremente e instancabili nel tempo che scorre inesorabile. Sono un mix di uomini dello shore team, dell’equipaggio, dei coach e, figura determinante il team Principal, il comandante, Max Sirena, il primo a sporcarsi le mani… Esempio vivente del funzionamento della barca. Shore team non è altro che gli uomini deputati al mezzo, alla barca, alla sua manutenzione e alla messa a punto…47 uomini ben suddivisi nei compiti.

La dinamica dell'incidente

Pilotina e gommone li hanno fatti salire appena è stato possibile. Problemi nel lato precedente alla boa, con un arm che non scendeva, poi il sorpasso degli inglesi poco prima della boa, sulla layline, e poi con un solo secondo di ritardo al gate, virata e strambata, complicatissima tanto da fare un nosediving, una nasata e conseguenti rottura di parti della coperta. Checco Bruni immediatamente ha parlato del rimanere in regata nonostante il danno, nonostante tutto. Due le principali ragioni. Magari gli inglesi potevano avere anche loro una rottura e rimanendo così potevano comunicare alla barca che danno si era creato per correre ai ripari. Qui parte la cronaca di Checco sui vari problemi di pezzi e sul da farsi. Così facendo, la regata andava avanti e lo shore team preparava i pezzi e le soluzioni possibili. Una volta recuperato tutto la decisione del ritiro con conseguente squalifica e punto perso ma anche l’immediato arrivo dei due mezzi con gli uomini e pezzi necessari. 

Corsa contro il tempo e grande gioco di squadra

Una corsa contro il tempo mostruosa anche per il vento e mare su cui si dovevano muovere i ragazzi dell’equipaggio, riconoscibili con il casco, e lo shore team…anche con il fiocco svolazzante a dar fastidio. Adesivi, fogli di carbonio, scotch, viti e pezzi recuperati erano gli attrezzi a disposizione. A quattro zampe nel sistemare il forte nastro adesivo lo stesso Max Sirena. Nell’abitacolo Checco Bruni stabilizzava la barca al timone. Gli altri sistemavano le lastre staccate con strisce aderenti in modo da bloccare qualunque perdita di pezzi per la regata successiva. Una Luna Rossa incerottata si stava leccando le ferite con tutto il team che l’accudiva. Una forma di supersquadra di emergenza di pronto intervento e la figura di Max che fa tornare alla mente la sua definizione prima del via… “qui puoi essere un Hero e uno Zero” con cadenza inglese. Ebbene quel gioco di squadra, quella preparazione alle difficoltà, l’umiltà dimostrata proprio dal Capo, ha fatto sì di essere “SuperHero”.  Il micidiale countdown si è pure allungato per una piccola fortunata coincidenza del troppo vento ed un rinvio di 10 minuti tanto che hanno permesso a Molineris e Rosetti di uscire dall’abitacolo successivamente e sistemare ulteriormente del nastro svolazzante e poi via per una partenza perfetta ed una stressante ma vincente regate…quattro a quattro, e un bel profondo respiro. Luna Rossa è forte, molto forte in tutte le condizioni e le maledizioni. Abbiamo dato, ora raccogliamo…intanto i ragazzi avranno altra nottata insonne. Luci che si spegneranno all’alba nel cantiere per una nuova Luna.