Silenzio, si vola: come funziona lo spettacolare Sail Gp

Campo di regata piccolo, stretto e complesso per starci dentro. Dodici catamarani di 50 piedi che volano, ingombranti e non facili da governare. 14 tappe in tutto il mondo, modello campionato di Formula 1. Dodici anche le nazioni rappresentate, per un panorama di equipaggi, donne e uomini, ai massimi livelli: in sintesi è la Rolex Sail Gp. Lo spettacolo assicurato di una vela patrimonio del pubblico in loco e in tv . Montepremi di assoluto rispetto: quasi 14 milioni da assegnare e un movimento che vuole crescere e farsi conoscere. Si è cominciato con Dubai, negli Emirati Arabi, una prima tappa dalle molte aspettative e novità: prima volta del Brasile e prima volta dell’Italia. I sudamericani schierano un timoniere donna : Martina Grael, 2 ori olimpici nei 49ers FX e figlia di quel Torben Grael dalle 5 medaglie ai Giochi e indimenticato tattico delle prime Luna Rossa . Con Martina e il fratello Marco due acquisti non da poco: il Flight Controller neozelandese Andy Maloney e il Wing trimmer britannico Leight McMillan. Per questa barca niente stratega donna, la scelta è ricaduta sull'esperto Richard Mason. Il nostro interesse , dopo il doveroso omaggio al femminile per il Brasile, è per una barca tutta italiana: RedBull Italy. Ceo del team è il mitico Jimmy Spithill, pluridecorato di America’s Cup, che una volta sceso dall’ultima Luna Rossa Prada Pirelli aveva l’assoluta convinzione di poter metter in acqua una nuova squadra con tanti talenti. Ed eccoli i talenti. Ruggero Tita, detto 'Ruggi', doppia medaglia olimpica nei Nacra 17 in coppia con Caterina Banti, timoniere anche di Luna Rossa con cui ha gareggiato negli AC 40, secondo nella tappa di Geddah. Per il giovane ingegnere trentino il Sail Gp è un utilissimo banco di prova per mettersi in gioco nel magico mondo della Coppa. Con Tita Andrei Tesei, Flight Controller da Luna Rossa così come i grinder Voltolini e Celon, quest’ultimo aveva fatto parte di Luna Rossa nella sfida 36, quella di Aukland. E poi Alex Sinclair, grinder del team americano di Spithill nei precedenti Sail Gp e soprattutto il gran colpo di vela-mercato con l’australiano Kyle Langford, tre volte vincitore del Sail Gp con Tom Slingsby. Per finire Giulia Fava nel ruolo di stratega, recente vincitrice della Women America’s Cup con Luna Rossa Prada Pirelli. A proposito poi di vela-mercato vi sono stati spostamenti assai significativi per questa nuova edizione, la quinta. Giles Scott, ex delfino di Ben Ainslie, si è accasato con Canada, lasciando il ruolo di timoniere di GBR all’astro nascente in casa Gran Bretagna Dylan Fletcher, che tutti abbiamo imparato a conoscere durante la Coppa a Barcellona con team Ineos contro la nostra Luna Rossa Prada Pirelli. Su Danimarca invece bel colpo con l’arrivo di Checco Bruni come coach, ruolo significativo pensando alla prossima Coppa America , dove potrebbe occupare proprio questo ruolo. All’appello di Dubai manca ancora la barca francese di Quentin Delapierre, che sarà in acqua pronta nella seconda tappa per completare il numero di 12. Una tappa in più rispetto alla quarta edizione e così si arriva al buon numero di 14, per dare continuità e soprattutto una giusta divisione del mappamondo velico. Escono Chicago, St. Tropez, Halifax e Bermuda. Entrano Rio de Janeiro, Sassnitz , Ginevra e una terza frazione nel Medio Oriente che si aggiunge a quelle di Dubai e il finale ad Abu Dhabi. Importante la conferma di Taranto il 6 e 7 settembre, terza volta su 5 della città dei due mari, una bella soddisfazione per i pugliesi. E si era anche parlato di un altro ingresso per una città portuale italiana, come Napoli o Trieste. Questa un po' la nuova stagione, coperta dalla nostra Sky Sport, che ha sempre trasmesso, tra dirette e highlights, sin dagli esordi di questa idea del Sail GP, pensata da Laurie Ellison di Oracle e dal fuoriclasse Kiwi Russell Coutts. Un meraviglioso impegno che suggella l’amore per la vela e le competizioni, compresa la Coppa America appena conclusa con un vero successo di pubblico. Pubblico che può assistere da vicinissimo con tribune e vip zone ad ogni prova del Sail GP, una visione privilegiata quasi a toccare i catamarani. Questo spettacolo, come detto, è già cominciato con la prima regata di Dubai dove nel match race a tre ha trionfato New Zealand di Peter Burling, l’uomo della vela più vincente: tre vittorie consecutive in Coppa America oltre al titolo olimpico, una vera e propria macchina da trionfo. Due giornate con poco vento che però hanno confermato lo straordinario momento degli All Blacks: le 5 regate di flotta con successi parziali di USA, Germania, Australia, Nuova Zelanda e Danimarca hanno qualificato per la finale Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Stati Uniti. Finale poi vinta con facilità da Burling e compagni. Buono l’esordio del Brasile di Martina Grael, mentre Red Bull Italy con Ruggero Tita ha chiuso ultimo. Parziali non esaltanti 10-11-9-11 e 9, per 3 punti di totale, e che ha fatto vedere solo a sprazzi delle buone cose soprattutto in partenza. Certamente il team ha avuto la barca per ultimo e non ha potuto provare a dovere , in considerazione anche della difficoltà di inserirsi nella lotta proprio per il poco volo fatto, solo il 35% rispetto al 79% dei neozelandesi. Siamo agli inizi, ci vorrà tempo, ma siamo certi che già da Aukland i ragazzi di Spithill miglioreranno. Sky Sport sarà con loro.

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Giovanni Bruno