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1+1=3: che show al Bocciodromo Orobico

bergamo

"Non abbiamo mai visto il Bocciodromo così pieno", è stato il commento più ricorrente dello staff del Bocciodromo Orobico dopo la finale del torneo di bocce "1+1=3", organizzato da SPI CGIL Lombardia e SPI CGIL di Bergamo. Più di 200 tra ragazzi diversamente abili, ospiti delle RSA, accompagnatori e volontari pensionati, si sono infatti dati appuntamento e battaglia sui campi della sede del Comitato Provinciale della FIB (Federazione Italiana Bocce).

Più di 30 realtà provenienti da tutta la regione che hanno animato la finale più partecipata di sempre di un torneo non competitivo che nasce dall'idea di coinvolgere in uno sport popolare e accessibile anche i più fragili.

 

Nell' 1+1=3 il risultato della somma rappresenta proprio questo: sul campo i due componenti della squadra sono affiancati dall'invisibile ma tangibile componente sociale alla base del progetto.

 

"Il senso di questa iniziativa è dare un valore aggiunto all'attivismo dei nostri pensionati", ha commentato Giacomo Pessina, Segretario Generale SPI CGIL Bergamo "che si mettono letteralmente in gioco a fianco dei tanti ragazzi coinvolti ogni anni". "Questo torneo potrebbe sembrare un progetto collaterale alla nostra attività quotidiana", ha spiegato Daniele Gazzoli, Segretario Generale SPI CGIL Lombardia "in realtà vi si integra perfettamente, perché le bocce sono uno sport capace di unire le generazioni e, in questo caso, persone con attitudini diverse".

 

Nato a Bormio nel 2009 da un'idea di Carlo Poggi, ai tempi segretario del sindacato regionale dei pensionati CGIL, il torneo ha coinvolto rapidamente migliaia di partecipanti che condividono la comune passione per una disciplina praticata per hobby o tra le attività dei centri diurni o delle associazioni.

 

Un'iniziativa che non è passata inosservata: l'amministrazione comunale di Bergamo, rappresentata dall'Assessora alle Politiche Sociali e allo Sport Marcella Messina, ha infatti proposto allo SPI CGIL Lombardia di tornare nel 2027, anno della nomina della città a Capitale dello Sport, per valorizzare un progetto consolidato che unisce sport e coesione sociale.

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