Clubhouse, cos'è e come funziona l'app social che piace tanto ai calciatori
SOCIALLa moda del momento è legata al social network che arriva dalla Silicon Valley, app lanciata un anno fa ma che sta spopolando negli ultimi mesi. Scopriamo insieme che cos'è il chiacchieratissimo social, come funziona e perché è preso d'assalto da calciatori come Zaniolo e Douglas Costa
Da zero a cento in pochi mesi, boom sui social targato Clubhouse. Lanciata per la prima volta su iOS nell’aprile 2020, la creatura prodotta da Alpha Exploration diventò popolare la scorsa primavera dopo un investimento di 12 milioni di dollari. Ebbene, la valutazione della app è schizzata a 1 miliardo di dollari come riportato dai media statunitensi. Al netto dei pochi utenti nei primi mesi di vita, lo slancio di Clubhouse è stato dettato dall’importante iniezione della società di venture capital gestita da Andreessen Horowitz, colui che tra i primi contribuì ai vari Facebook, Twitter, Airbnb, Groupon e Coinbase tra gli altri. Si parla di milioni tra gli utenti ma solo su iOS, in attesa dell’espansione che ancora non coinvolge Android. E in Italia attualmente esiste solo la versione Beta. Ciò nonostante la politica dell'accesso su invito, peculiarità della app, ha contribuito alla popolarità insieme al recentissimo intervento di Elon Musk. Insomma, il nuovo fenomeno dalla Silicon Valley è sempre più chiacchierato in tutto il mondo.
Come funziona Clubhouse
È organizzato in "stanze", nella quale gli utenti presenti possono scambiarsi messaggi vocali. Quando la stanza viene chiusa, gli utenti non vengono registrati all’interno della piattaforma bensì scompaiono, come i loro messaggi inviati (che potranno essere mantenuti solo in caso di segnalazioni di violazioni degli standard richiesti). Una app che fa della riservatezza uno dei suoi tratti peculiari: non è possibile iscriversi liberamente ma si accede solo attraverso l’invito di un altro utente. Ogni chat room creata ha un admin (come visto nei gruppi privati di Facebook), che ha il compito di moderare gli invitati e i loro interventi vocali. I temi delle chiacchierate? Di tutto e di più: film, politica, tecnologia, musica, sport e molto altro in contemporanea a migliaia di utenti.
Le regole da rispettare
Chi accede a Clubhouse deve farlo con il proprio nome e verificare l’identità, iscrizione possibile solo al compimento dei 18 anni e nel divieto assoluto di "abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo". Detto dei messaggi (tutti criptati) che si dissolvono quando la stanza viene chiusa, l’app non accede alla voce dell’iscritto se l’impostazione è "in muto". Oltre alla figura del moderatore che regola i partecipanti e il taglio della conversazione, la stanza è completata dagli speaker e dagli ascoltatori che hanno la facoltà di assistere e intervenire. Eventuali abusi possono essere segnalati da tutti i partecipanti: qualora l’indagine andasse a fondo, Clubhouse prevede una serie di provvedimenti che vanno dall’ammonimento alla sospensione e dall’espulsione alla segnalazione alle forze dell’ordine.
Le celebrità da Musk ai calciatori
Lo scorso 31 gennaio Elon Musk, popolarissimo imprenditore in tutto il mondo, è comparso su Clubhouse dove ha discusso delle sue aziende attirando oltre i 5mila iscritti che stabiliscono il tetto di una stanza. Tra i diversi membri famosi sono stati avvistati anche il cantante Drake, l’attore Kevin Hart e un altro personaggio televisivo come Tiffany Haddish. E tra gli sportivi fanno parte anche i calciatori Douglas Costa (ex Juventus) e Nicolò Zaniolo, talento della Roma. Il valore aggiunto della piattaforma è la possibilità di ottenere conversazioni con meno intermediazioni possibili, ma anche con una spiccata riservatezza. E restando in ambito social, Clubhouse fa leva su tendenze della comunicazione digitale dalla voce all’attenzione alla privacy. Quanto basta alla moda del momento per insidiare mostri sacri come Facebook, Twitter e TikTok.