Nasce il corso di sport e diplomazia, l'importanza dello sport nella politica tra nazioni
Lo sport accompagna l’uomo fin dall’alba dei tempi. L’attività motoria è stata sempre un punto di riferimento all’interno della vita delle popolazioni di tutto il mondo e ha sempre avuto un’importanza rilevante all’interno delle varie comunità. È anche diventato un mezzo per confrontarsi, per mettersi in gioco, per determinare chi è migliore, per sviluppare la società. Lo dimostrano da sempre le competizioni sportive: un confronto pulito, costante, stimolante, a chi fa meglio. Spesso è un confronto tra Nazioni, come siamo abituati a vedere a Olimpiadi e Mondiali. A dispetto di quello che diceva George Orwell, celeberrimo autore de “La Fattoria degli Animali” e di “1984”: “Lo sport è la guerra senza gli spari”. Ma non è così.
Lo sport è un compagno quotidiano e ha un potere enorme: non è soltanto un gioco, le gesta in campo hanno davvero un potere enorme anche in ambito politico e sociale. Unisce. Stimola e ispira, Influisce sulle generazioni. Sono decisamente più calzanti e corrette le parole di Nelson Mandela: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove era solo disperazione”.
Il corpo docenti e lo scopo del corso
Lo sport può diventare anche un’operazione di peace-keeping condotta attraverso ragazze e ragazzi in abbigliamento da gara. Lo sport è indiscutibilmente uno strumento di diplomazia estremamente efficace, anche più di tavoli estenuanti e trattative condotte dagli uomini. Proprio con questa convinzione è nato l’MBA in Diritto e Management dello Sport, organizzato dall’Università Link Campus University con la collaborazione del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Il corpo docente è ricco di personalità di spicco, come: Giovanni Malagò, Presidente del CONI; Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico; Pierluigi Bernabò, Responsabile Organizzazione Eventi, Federazione Italiana Rugby; Franco Frattini, Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport. Direttore Scientifico del Master è il prof. Pierluigi Matera, nonché Direttore dell’IDEMS, Istituto di Diritto e Management dello Sport. Il Comitato scientifico è presieduto da Mario Pescante, Presidente dell’IDEMS e Componente del Comitato Olimpico Internazionale.
Gli esempi di diplomazia sportiva
I fili del dialogo fra gli Stati Uniti e la Cina comunista si riannodarono grazie alla cosiddetta “politica del ping pong” quando, inavvertitamente, un giocatore americano salì sul bus dei cinesi durante i mondiali di questo sport in Giappone e fece ripartire rapporti internazionali mai più esistiti dopo la conquista del potere a Pechino da parte di Mao. E poi anche le due Coree che sfilarono unite alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018, le due Germania alle Olimpiadi di Roma 1960, l'Italia di tennis che giocò vestendo il rosso in Cile nella Finale di Coppa Davis 1976 sotto il regime di Pinochet. Certo, c'è anche la contro diplomazia attraverso lo sport come dimostrano i boicottaggi alle Olimpiadi di Mosca 1980 e Los Angeles 1984.
La diplomazia sportiva ha visto gli italiani in prima linea come dirigenti internazionali ed ha avuto il riconoscimento più alto quando il Comitato Internazionale Olimpico è stato ammesso come osservatore permanente alle Nazioni Unite. Ha scritto Jean Giraudoux: “Lo sport è l’esperanto delle razze”. Su questa convinzione si impernia l’MBA.