È morto Bruno Carù, luminare della cardiologia sportiva ed ex medico dell'Olimpia Milano

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Se ne è andato a 87 un grande personaggio della medicina sportiva. Bruno Carù era un luminare nel campo della cardiologia, ed era stato medico dell'Olimpia Milano fino al 2009. Il club, di cui era anche grande tifoso, ha voluto ricordarlo con un messaggio sul proprio sito e dedicandogli - attraverso le parole di coach Messina - la vittoria con lo Zalgiris in Eurolega

Un grande medico e un grande uomo di sport. Bruno Carù era un luminare a livello internazionale della cardiologia sportiva. Milanese, è stato fino al 2009 medico sociale dell'Olimpia. Anche negli anni successivi è sempre rimasto legato al club, di cui era grande tifoso. Dopo la sua scomparsa, avvenuta lunedì a 87 anni, l'Olimpia ha voluto ricordarlo sul proprio sito e giocando con il lutto nella partita di Eurolega contro lo Zalgiris. Coach Ettore Messina gli ha poi dedicato la vittoria. “Prima di tutto vorrei ricordare il nostro grande professore. E’ una piccola cosa, ma vorrei dedicargli questa vittoria”, ha detto l'allenatore. 

Il messaggio dell'Olimpia Milano

Questo il ricordo del professore pubblicato sul sito dell'Olimpia Milano. "Bruno Carù era un cardiologo di fama mondiale, un luminare, che nel settore della medicina sportiva ha fatto epoca, spesso salendo alla ribalta delle cronache. E’ successo come opinionista ascoltato in tutto il mondo in occasione del caso riguardante il calciatore danese dell’Inter, Christian Eriksen. Ma soprattutto per il suo ruolo nella risoluzione di patologie che hanno colpito atleti di ogni livello negli ultimi 30 anni e più. Come collaboratore dell’Inter si occupò del famoso caso riguardante la punta nigeriana Nwankwo Kanu; nel basket di Ricky Morandotti quando giocava a Bologna e nel caso dell’Olimpia di Gregor Fucka che nel 1995 venne momentanemente bloccato prima che il Prof identificasse e risolvesse i suoi problemi.

 

Ma per l’Olimpia il Professor Carù era soprattutto un amico, un tifoso sincero oltre che una figura storica. Nel 1981, quando il medico sociale era il dottor Franco Carnelli, Carù entro nello staff sanitario del club come cardiologo. In seguito è diventato il medico sociale dell’Olimpia, occupando tale ruolo fino al 2009, quando aveva 74 anni. Ma anche quando è uscito dalla società, senza interrompere la propria attività, al massimo rallentandola, Bruno Carù non ha mai smesso di seguire l’Olimpia, da tifoso. Veniva alle partite, esultava per le vittorie e soffriva per le sconfitte. Ma non solo questo: pochi sanno che il Prof veniva spesso al Mediolanum Forum a seguire gli allenamenti della squadra. Anche se negli ultimi anni, muoversi, salire le scale poteva essere un problema, anche se necessitava di aiuto, continuava a venire, osservare, scrutare, incoraggiare i giocatori. Fino a poche settimane fa. Aveva un rapporto personale fortissimo, da persona estroversa, solare e modesta, con tanti giocatori della sua epoca, Dino Meneghin su tutti, ma aveva costruitolo stesso tipo di feeling con quelli odierni. Quando veniva ad un allenamento, tutti si fermavano un attimo a salutarlo, stringergli la mani, abbracciarlo. Lo faceva Coach Messina, lo faceva Mario Fioretti, che per lui era uno di famiglia, lo faceva Gianmarco Pozzecco, ma anche Nicolò Melli, Sergio Rodriguez. Il Professor Carù era uno scienziato, come cardiologo ha avuto una carriera di enorme successo, impatto, che ha toccato tante vite. Ma il Professor Carù era anche uno di noi. Ieri ci ha lasciato. Un abbraccio fortissimo va alla famiglia e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. Buon viaggio, Prof".