Malagò a Sky per i 20 anni: "Avete contribuito a crescita dello sport italiano"

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In occasione della giornata celebrativa dei 20 anni di Sky, ha parlato Giovanni Malagò: "Il Coni e Sky hanno contribuito a fare crescere il prestigio, la conoscenza e la cultura del nostro mondo - ha detto -. In vista di Parigi 2024 abbiamo seminato bene. Milano-Cortina? Tutto ruota intorno all’impiantistica". E sul momento del calcio italiano ha aggiunto: "Siamo andati sulle montagne russe. Una delusione l'Europeo U21..."

Sky festeggia i 20 anni e nella giornata celebrativa è intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Poche ore fa ho visto 'Rombo di Tuono', la storia del Cagliari dello scudetto, di un'isola ma soprattutto di un personaggio clamoroso non solo sportivo come Gigi Riva, e mi sono ritrovato a commuovermi, come ormai mi succede quasi esclusivamente per cose legate allo sport - ha raccontato a proposito di un suo ricordo emozionante di questi 20 anni -. Rivedendolo mi sono ricordato quando Sky ha fatto lo speciale su Valentino Rossi, l’addio di Francesco Totti, lo speciale su Sofia Goggia. Sono situazioni paradossalmente confrontabili ma hanno un grande vantaggio: puoi rivederli all’infinito. Quando li vedo riproposti li rivedo e mi commuovo. Questa è una grande storia di merito che voglio dare a Sky oltre a tutte le altre".

"Il Coni e Sky hanno contribuito a fare crescere il prestigio e la cultura del nostro mondo"

A proposito dei risultati ottenuti nelle ultime edizioni delle Olimpiadi e l'importanza del Coni ha aggiunto: "Sono stati anni in cui abbiamo dialogato e 'combattuto' per difendere la nostra autonomia. Il Coni parte da quella che è la preparazione di alto livello, di vertice, come è la preparazione olimpica. Ma solo un ignorante del mondo dello sport pensa che ci si debba occupare solo da un momento in poi della vita di un atleta. C’è tutto un percorso che comincia da subito, dalle scuole di sport, dalle bambine e bambini, e li si deve accompagnare per tutta la filiera tecnica e professionale. Io credo che il nostro Paese e il Coni abbiano dimostrato in questi anni di essere ancora di più un’eccellenza. Se confronti gli altri contesti e settori siamo lontani dai risultati ottenuti. Siamo molto orgogliosi perché siamo un ente pubblico, onoriamo il Paese sotto ogni punto di vista. In un certo modo di vedere il Coni e Sky hanno contribuito a far crescere il prestigio, la conoscenza, la cultura del nostro mondo. La parte olimpica in particolare. Volevo ricordare che da quasi quattro anni a livello di Olimpiadi, Mondiali, Europei e Giochi del Mediterraneo siamo sistematicamente primi in Europa come numero di medaglie vinte. Credo sia tanta roba. Temo che non durerà a lungo, ma godiamoci questo momento". E a proposito del prossimo portabandiera: "Se lo sapessi non lo potrei dire. Nel solco di quella che è sempre stata una logica, un ragionamento del portabandiera, credo sia bello ci sia la rappresentazione dell’equality gender. Poi è quello che sta caratterizzando i Giochi olimpici più di qualsiasi altro sport: praticamente stesso numero di atleti, stesso numero di medaglie, stesso numero di competizioni. Ormai ci sono degli sport che sono solo al femminile nel programma olimpico, come alcune discipline sul nuoto sincronizzato, nella ritmica individuale e di squadra”.

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"Parigi, abbiamo seminato bene. Milano-Cortina? Tutto ruota intorno all’impiantistica"

L'attenzione è rivolta al futuro: "Parigi, la volata è cominciata da poco - ha detto Malagò in vista dei prossimi Giochi Olimpici -. Ci saranno momenti anche di dispiacere, di rabbia, di delusione, ma abbiamo seminato bene. Fino a qualche anno fa nel calcio contava molto la differenza, oggi bastano degli episodi per far vincere o perdere certe partite. A fronte di una cinquantina di nazioni, contro 10 di loro prima era una passeggiata di salute, contro 15-20 una mezza formalità, con 10 un problema e con 7-8 c'era una situazione di equilibrio. Oggi non è così: con le ultime 10 fatichi a fare la goleada, con le altre è sempre un problema. A Parigi non è che siamo in condizione di stracciare gli avversari dove siamo forti. È veramente legato all’imponderabile, al centesimo di secondo e al millimetro. Per quanto riguarda Milano-Cortina, sono un ottimista di natura, ho grande fiducia, ma bisogna essere realisti. Mi confronto quotidianamente in modo collaborativo con il CIO, il comitato organizzatore e il governo: stiamo all'inseguimento perché questo è il Paese, questa è la realtà inequivocabile. Siamo in buona compagnia, con tante altre scadenze, ma non è scontato che uno arrivi al momento giusto al tempo giusto con tutti i compiti fatti. Bisogna mettersi in condizione di non arrivare in condizione di rischio, ci muoviamo con grande responsabilità. Tutto ruota intorno all’impiantistica. Tocco un tema molto caro anche a Sky. Si parla spesso degli stadi, ma i palazzetti dello sport dove si gioca a pallacanestro e pallavolo, sono addirittura di una generazione precedente ai campi di calcio. È un dato di fatto: il 99% sono pubblici, quindi enti locali, possibile che in 50 anni siamo rimasti così indietro a fronte di risultati sportivi così strepitosi?”.

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"Col calcio siamo andati sulle montagne russe. Una delusione l'Europeo U21..."

Il presidente del Coni si è soffermato anche sulla situazione del calcio italiano: "Siamo andati sulle montagne russe - ha spiegato -. Molto molto bene l’Europeo, un disastro la non qualificazione ai Mondiali. Inaspettata sotto ogni punto di vista la qualificazione delle tre squadre italiane alle finali, con addirittura un derby nella Champions e un’altra squadra in Europa League. Poi c'è stata questa doccia gelata della mancata qualificazione dell’Under 21 che poi è la squadra olimpica e soprattutto anche la squadra del futuro. Ho molto apprezzato che Mancini abbia lasciato tre o quattro giocatori che erano di fatto non convocabili in pianta stabile nella nazionale maggiore: Scalvini, Gnonto, Tonali. Ci siamo rimasti male, è stata sinceramente una grande delusione, anche perché al di là del fantascientifico arbitraggio della prima partita con la Francia era a portata di mano la qualificazione. Bastava sul 3-0 evitare di prendere due gol o bastava fare un gol con la Norvegia. La Francia era qualificata di diritto, Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles hanno un’unica nazione che le rappresenta all’Olimpiade, la Gran Bretagna, quindi bastava poco per arrivarci. C’è un grande rammarico perché hai 23 carte olimpiche e combatti per 13 giorni in 30 sport diversi per portarne a casa 11. Oggi negli sport di squadra è molto più complicato qualificarsi in certi sport che andare a medaglia. Questo è poco ma sicuro".

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"Abbiamo valorizzato le ASD, ma non può essere una storia infinita"

L'obiettivo è quello di procedere a una riforma sportiva: "Cambieranno le cose perché così si dà dignità, com’è giusto che sia, a chi lavora nel nostro mondo e si individuano le categorie - ha affermato Malagò -, perché è estremamente aperta la finestra dei soggetti delle ASD dove si fa scuola di sport che, come ripeto sempre, sono il tutto del sistema e non una parte. Purtroppo, ereditiamo questo disastro di non fare sport nella scuola. Noi poi abbiamo fatto di necessità virtù e abbiamo valorizzato queste ASD, ma non può essere una storia infinita. È un momento storico contingente in cui questa dignità, che era sacrosanta, preoccupa chi sta all’interno del sistema: se domani fai fatica a fare il mutuo, a pagare le scuole dei tuoi figli, a mangiare una pizza fuori, ma ti dicono che gli oneri previdenziali devono rispettare i diritti e doveri di chi presta opera, è chiaro che il problema te lo poni". Infine una battuta per i 20 anni di Sky: "Penso di aver passato più tempo con Sky che con qualunque altra persona della mia vita negli ultimi 20 anni. Complimenti Sky!”.

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