GialappaShow, la terza stagione al via con il Mago Forest e Maccio Capatonda
TV8 E SKY UNOTorna il programma della Gialappa's, alla sua terza edizione, in onda da mercoledì 10 aprile alle 21:30 per 7 puntate (più un 'best off') su Tv8, Sky Uno e in streaming su NOW. Tra le novità del cast il comico di 'Italiano medio'
Non è trascorso ancora un anno dalla sua gestazione, eppure è già diventato un 'cult' del palinsesto televisivo: GialappaShow torna a furor di popolo da stasera alle 21:30 su Tv8, Sky Uno e in streaming su NOW per una terza edizione della creatura di Marco Santin e Giorgio Gheraducci che si preannuncia davvero pazzesca. Al fianco dell'incontenibile padrone di casa Mago Forest si alterneranno ogni mercoledì delle conduttrice diverse, a partire dal ritorno di fiamma - a più di 20 anni dal suo debutto a Mai dire... - per Alessia Marcuzzi, madrina della première. Tra le novità di questa stagione - che si articolerà in 7 puntate (più un 'best off') di un'ora e mezza ciascuna - l'irresistibile Maccio Capatonda, altro 'allievo' della scuola gialappassiana. "Non è un'operazione nostalgia - sottolinea Antonella D'Errico, executive vice president content di Sky Italia - ma un contenuto contemporaneo che ogni volta si rinnova: il pubblico era orfano di un programma così, che propone un tipo di divertimento satirico e scanzonato allo stesso tempo".
Essere Maccio Capatonda: da Padre Maronno... al golf!
"E se poi te ne penti?". In principio fu 'lui', Padre Maronno, "l'uomo a cui appiopparono la santità": era il 2009 quando il comico abruzzese Marcello Macchia sbarcò a Mai dire Grande Fratello con i suoi folgoranti trailer al grido di "Redimimi". E poi gli imprescindibili Giammangiato, Casa Mariottide, La Febbra e il cinema (quello vero) da regista di Italiano Medio, Omicidio all'italiana, Il migliore dei mondi, fino a Lol. Ma se la Gialappa's chiama..: "Ho cominciato con loro - dice - e qualsiasi cosa mi chiederanno, io la farò". Purché sia compatibile con il golf, l'altra sua grande passione. "Per me è una religione - ci racconta alla presentazione milanese di GialappaShow - sono devoto al golf da bambino, grazie al cartone animato Tutti in campo con Lotti. È rilassante, ma anche molto faticoso. Una sfida con te stesso, una competizione introspettiva, che richiede la massima concentrazione. Mi dicono che mentre gioco non faccio ridere: vuol dire che non sono così scarso...".
Il 'quiz' del Mago Forest: "Indovinate per chi tifo..."
Il Deus ex machina della baracca sarà sempre il plenipotenziario showman siculo, il prescelto dai due amici di sempre Marco e Giorgio a vestire i panni della prima donna, se non... della Vecchia Signora. "Volete sapere per chi tifo? Vi do un'indizio: "Zoff, Gentile, Cuccureddu... Si capisce che ho una certa età, vero?". Ma portata bene. "Il segreto della mia invidiabile forma fisica? Non dovrei rivelarlo, ma farò un'eccezione: ogni tanto qualche ritocchino... e naturalmente il ricambio del plasma, la purificazione del sangue, come faceva la Nazionale di calcio un po' di anni fa, pratica che poi - non so perché - è diventata illegale. Sport? Questa parola l'ho già sentita dire, non mi è nuova...".
Un super cast
Confermatissimi anche Ubaldo Pantani, che proporrà il suo Bruno Barbieri nella versione 'vip' di 4 Motel; Brenda Lodigiani e Valentina Barbieri alias Annalisa e Ilary Blasi; Toni Bonji, che si sdoppierà nuovamente tra il 'demotivatore' e il populista Oklahoma; Marcello Cesena e Simona Garbarino (interpreti di Jean Claude e Madre di Sensualità a Corte); e ancora il 'fachiro' Alessandro Betti, Gigi & Ross e tanti altri, tra cui la new entry Max Giusti. La parte musicale a cura dei Neri Per Caso e del maestro Vittorio Cosma, regia di Andrea Fantonelli. Produzione di Banijay Italia.
Alle origini della Gialappa's
Il trio Gherarducci-Santin-Taranto (il 'signor Carlo' ha preferito chiamarsi fuori da GialappaShow) debutta nel 1986 sulle frequenze di Radio Popolare per commentare - a modo loro - i Mondiali di calcio in Messico, passati alla storia sì per la Mano de Dios e il "gol del secolo" di Diego Armando Maradona, ma anche - come accadde anche nel 1970 - per i numerosi casi di giocatori colpiti da problemi intestinali: da qui la scelta del nome Gialappa, una pianta latino-americana dal fortissimo potere lassativo (usata in particolare per i cavalli). Dalla radio alla tivù il passo è breve: il 18 novembre del 1990 va in onda la prima puntata di Mai Dire Gol e da quel momento il linguaggio calcistico non sarà più lo stesso. Una vera rivoluzione.
Mai dire gol: le rubriche cult
Le prime due edizioni si concentrano sull'analisi sarcastica dei filmati di partite e gustosi strafalcioni degli addetti ai lavori, che regalano materiale in quantità industriale alle tre voci fuori campo per le rubriche della trasmissione: nascono così "Le interviste possibili" (la più temuta dal Trap, regolarmente 'sottotitolato'); "Le ultime parole famose" (con l'immancabile pendolino di Maurizio Mosca, 99 volte su 100 sbugiardato dai fatti); e ancora "Questo lo segnavo anch'io", "Ipse dixit", "La perla della settimana", "Vai col liscio", il "Gollonzo" (il gol più stupido della giornata appena trascorsa), i "Fenomeni parastatali" (gli stranieri pagati a peso d'oro che si rivelano presto degli autentici 'bidoni', costretti a tornare mestamente in patria), il "Pippero" (una sorta di fantacalcio al contrario ante-litteram), "Un uomo, un perché", "Piccole antenne crescono" (gli sfondoni dei telecronisti delle tv locali, diventati oggi dei tormentoni social).
Le sigle di Elio e le Storie Tese
Dall'ottobre del 1992 il programma raddoppia: alla pillola (o "supposta") della domenica si affianca Mai dire Gol del Lunedì, madre di tutti i format ironici sul calcio, in seconda serata. Le sigle sono firmate da Elio e le Storie Tese e gli attori protagonisti sono proprio loro, calciatori e allenatori: si parte con "Amico uligano" (1992-93), a seguire "Sunset Boulevard" (1993-94), "La cinica lotteria dei rigori" (1994-95, quella che si apre con Ruud Gullit a petto nudo che suona la pelata di Attilio Lombardo a mo' di tamburo), "Il concetto di banana" (1995-96), "Balla coi barlafüs" (1996-97).
Una galleria di personaggi iconici
I primi furono delle invenzioni di Teo Teocoli: Peo Pericoli, fisso al videocitofono in bianco e nero e pazzo di John Fashanu, attaccante del Wimbledon ("Fashaaanooo!"); Felice Caccamo, giornalista napoletano con i capelli tinti di rosso, le sopracciglia foltissime e una cravatta trasparente 'affacciata' sul golfo di Napoli. A metà anni '90 arrivano Antonio Albanese e Aldo, Giovanni e Giacomo con Frengo, Pierpiero (il giardiniere di Arcore), gli Svizzeri, i Bulgari, Nico e i Sardi, Rolando, Johnny Glamour, Tafazzi; più avanti s'impongono Claudio Bisio nelle vesti del procuratore senza scrupoli Micio ("Ascolta un cretino"); Maurizio Crozza con Cosmi e "Arrighe" Sacchi, Fabio De Luigi (MedioMan, Olmo, l'Ingegner Cane) e altre maschere mitologiche. Ma il GialappaShow è tornato, "cari amici, ma soprattutto amiche" di TV8 e Sky Uno.