Nuovo Papa, Conclave il 7 maggio: come funziona

Saranno miliardi gli occhi puntati da tutto il mondo sul comignolo della Cappella Sistina a partire dal pomeriggio del 7 maggio. La fumata bianca indicherà la conclusione del Conclave e l’avvenuta elezione del nuovo Vescovo di Roma, il 267° Papa della storia della Chiesa cattolica. Le norme più recenti che regolano lo svolgimento di quello che è ritenuto uno degli eventi mondiali più affascinanti e unici di sempre, e per il quale la sala stampa vaticana ha accreditato seimila tra giornalisti e fotografi, sono state emanate da San Giovanni Paolo II nella Costituzione Apostolica del 22 febbraio 1996: la ‘Universi Dominici Gregis’, rivista in parte da un primo motu proprio emanato da Papa Benedetto XVI l’11 giugno 2007 e da un secondo il 22 febbraio 2013. Chi può partecipare e come funziona Al Conclave possono partecipare i Cardinali che non hanno ancora compiuto gli 80 anni prima dell’inizio della sede apostolica vacante, che coincide con la morte del Sommo Pontefice. A partire da quel momento le funzioni del governo ordinario della Chiesa passano in mano al Cardinale Camerlengo. Tutte le cariche decadono ad eccezione del Penitenziere Maggiore, dell’Elemosiniere e del Decano del Collegio Cardinalizio. Il Conclave può iniziare tra i quindici e i venti giorni dall’inizio della sede vacante; questo per dare modo ai Cardinali elettori di arrivare a Roma e di partecipare alle cosiddette Congregazioni Generali, ossia, riunioni in cui tutto il Collegio delle porpore discute sul futuro della Chiesa per dare un indirizzo al voto del Conclave. I Cardinali elettori, convocati dal Cardinale Decano Giovanni Battista Re e che parteciperanno a questo Conclave, saranno 135 ma in due hanno già rinunciato per gravi motivi di salute; l’Europa è il continente più rappresentato con 57 elettori. Tutti i Cardinali alloggeranno nella Domus Santa Marta che per più di dodici anni è stata la residenza di Papa Francesco. La dimora e tutti i locali interessati al Conclave dovranno essere sistemati in modo da evitare qualsiasi contatto con l’esterno per garantire la totale riservatezza del voto. Gli elettori non potranno comunicare con l’esterno, ricevere o inviare alcun tipo di messaggio, ricevere stampa, ascoltare radio o televisione per non essere influenzati nel voto. Il segreto dovrà essere mantenuto anche al termine del Conclave pena la scomunica. Nella dimora di Santa Marta saranno alloggiati anche gli altri partecipanti esterni del Conclave a partire dal Maestro delle Cerimonie Pontificie Diego Ravelli, che ricoprirà il ruolo di notaio. La mattina del 7 maggio i Cardinali parteciperanno a una solenne Celebrazione Eucaristica detta ‘Pro Eligendo Papa’ che sarà presieduta dal Cardinale Decano. Nel pomeriggio, i Cardinali si raccoglieranno, in abito corale, nella Cappella Paolina e si recheranno in processione verso la Cappella Sistina invocando lo Spirito Santo con il canto del ‘Veni, Creator Spiritus’ . Qui presteranno giuramento sopra il Vangelo, terminato il quale, il Maestro delle Cerimonie Pontificie intimerà ‘l’extra omnes’ con la chiusura vera e propria della Cappella Sistina e l’inizio del primo voto. Come si vota Le schede sono fatte a forma rettangolare in modo da essere piegate in due. In alto c’è scritto ‘Eligo in summum ponteficem’ e in basso c’è lo spazio per scrivere il nome del Cardinale scelto. Una volta scritto il nome e piegata la scheda, i Cardinali si recheranno all’altare tenendola sollevata in modo visibile e la deporranno su un piatto pronunciando una formula dopo la quale la scheda sarà deposta nell’urna. Una volta terminato il voto, l’urna sarà mescolata da uno dei Cardinali scrutatori e le schede saranno deposte in una seconda urna verificando che il numero delle schede coincida con quello dei Cardinali elettori. In caso positivo si procederà allo spoglio vero e proprio, altrimenti, si procederà subito a un nuovo scrutinio. Il primo scrutatore aprirà le schede, passandole al secondo mentre il terzo leggerà a voce alta in modo che tutti possano sentire. Poi annoterà il voto, perforerà la scheda e con un ago la infilerà in un filo. Terminato lo spoglio si procederà al conteggio dei voti e al controllo. Per l’elezione del Sommo Pontefice sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei cardinali presenti: 89 voti. Se non sarà raggiunta questa maggioranza si dovrà procedere con un altro scrutinio. Se dopo la prima votazione del 7 pomeriggio il Papa non sarà eletto, dall’8 maggio si procederà con due votazioni al mattino e due al pomeriggio. Le schede del primo scrutinio saranno bruciate insieme a quelle del secondo. Per questo ci saranno due fumate al giorno. In caso negativo le schede saranno bruciate con un additivo nero, al contrario sarà adottato un additivo bianco. In caso di avvenuta elezione, l’ultimo dei Cardinali Diaconi chiamerà nella Sistina il segretario del Collegio dei Cardinali, il Maestro delle Cerimonie e due cerimonieri. Quindi, il Cardinale decano chiederà il consenso dell’eletto e il nome prescelto. Il Maestro che avrà funzione di notaio e, avendo per testimone due cerimonieri, redigerà il documento di accettazione con il nome assunto e si procederà alla vestizione nella cosiddetta ‘Sala delle lacrime’. Una volta vestito con gli abiti pontifici provvisori, il Papa neoeletto tornerà nella Cappella Sistina e si procederà con l’atto di ossequio e di obbedienza di tutti i cardinali e alla bruciatura delle schede con la fumata bianca, mentre le campane di San Pietro suoneranno a festa. Solo dopo, il Cardinale Protodiacono, il francese Dominique Mamberti, pronuncerà dalla loggia centrale della Basilica di san Pietro il tanto atteso: “Habemus papam”. Solo allora, tutto il mondo, conoscerà il successore di Papa Francesco.

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