Addio a Giorgio Napolitano: il presidente dell'ultima Italia 'Mondiale'. FOTO
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L'ex Capo dello Stato è morto all'età di 98 anni: nel 2006 fu accanto agli Azzurri di Lippi nel trionfo Mondiale in Germania, ma nei suoi 9 anni da presidente della Repubblica è stato un 'portabandiera' di tutto lo sport italiano, dalle Olimpiadi alla Formula 1
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IL PRIMO PRESIDENTE RIELETTO
- Con la scomparsa di Giorgio Napolitano se ne va un pezzo di storia dell'Italia repubblicana. Era nato il 29 giugno del 1925 a Napoli ed è stato il primo presidente eletto per due volte al Quirinale. La prima volta nel 2006, confermato nel 2013, perchè - di fatto - non si raggiunse l'accordo su un altro nome condiviso nel voto delle Camere.
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- Il 14 gennaio del 2015, quasi 90enne, Napolitano rassegnerà le dimissioni - preannunciate nel discorso di fine anno - dovute appunto alle inevitabili difficoltà legate all'età.
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- Nel 1947 si era laureato in giurisprudenza e nel 1953 fu eletto deputato con il Partito Comunista, rimanendo stabilmente in Parlamento fino al 1996. È stato presidente della Camera nell'XI Legislatura e ministro dell'Interno nel governo Prodi I, europarlamentare e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi).
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- Nel 1959 ha sposato con rito civile al Campidoglio l'avvocata marchigiana Clio Maria Bittoni. Napolitano lascia la consorte e due figli: Giovanni e Giulio.
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- Cresciuto nel mito del Napoli di Hasse Jeppson e Luis Vinicio, incantato dalle magie di Maradona. "Ne rimasi folgorato - confessò - non solo perché giocava nella squadra della mia città, ma perché è stato veramente un campione straordinario. Poi, chi ricorda il pomeriggio del primo scudetto sa che è indimenticabile". Il 10 maggio del 2006, a 19 anni esatti dal titolo degli azzurri di Diego e con il Mondiale di Germania alle porte... l'elezione a Capo dello Stato.
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- Il 9 luglio, Napolitano vola a Berlino con l'aereo presidenziale per la finale della Coppa del mondo di calcio tra l'Italia e la Francia di Zinedine Zidane.
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- Prima della partita, il presidente - accompagnato da Giovanna Melandri, ministra dello Sport - si reca al campo di allenamento per incoraggiare i ragazzi di Marcello Lippi.
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- "Qualche sera prima della finale - raccontò Napolitano a Repubblica - avevo sentito il ct in televisione: non voleva sentirsi dire che erano stati bravi comunque... e che l'unica cosa che contava era vincere. Allora, quando sono andato sul campo di allenamento, l'ho salutato così: "Lippi, so che lei non vuole, dunque per ora non le dico che siete stati straordinari...".
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- Manca poco al fischio d'inizio: Napolitano è arrivato all'Olympiastadion di Berlino e mostra la maglia azzurra, dono della Nazionale di calcio, sotto lo sguardo divertito della cancelliera tedesca Angela Merkel, di Jacques Chirac (presidente della repubblica Francese) e signora, e del numero uno della FIFA Joseph Blatter.
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- Le emozioni di Napolitano (sempre dall'intervista a Repubblica): "Ho alzato gli occhi dal campo un minuto prima dell'ultimo rigore, mentre Grosso stava sistemando la palla sul dischetto. Quello stadio magnifico, le bandiere tricolori... Ero felice di esserci, di rappresentare il nostro Paese. Non avevo né amuleti né superstizioni: mi sono semplicemente fidato della squadra. Poi il tiro, il gol, una festa incredibile. Una grande gioia, che orgoglio. È una bella cosa per l'Italia, tornare a casa con la Coppa del mondo".
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NELLO SPOGLIATOIO AZZURRO
- "Dopo la finalissima, sono andato a congratularmi con Lippi: "Adesso glielo posso dire, siete stati straordinari dall’inizio alla fine e la freddezza con cui i cinque italiani hanno tirato i rigori è un vero esempio di autocontrollo: complimenti".
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- "Qual è il calciatore azzurro che mi piace di più? Cannavaro è formidabile. È stato un pilastro in tutte le partite, e anche nella finale. In più è di Fuorigrotta, il collegio in cui sono stato eletto nel '94, insomma per me un motivo di simpatia e di vicinanza particolare. E poi Grosso, che quando segna ha la felicità dipinta sul volto da ragazzo"
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- Il 18 luglio dello stesso anno, allo Stadio dei Marmi di Roma, apre la cerimonia di apertura dei Campionati del mondo di nuoto, dominati da Federica Pellegrini.
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- L'ultima Olimpiade con Napolitano presidente, che affida il Tricolore al capitano azzurro Armin Zoeggeler in vista dei Giochi invernali di Sochi 2014.
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- Il 19 dicembre del 2016 è l'ormai ex Capo dello Stato a ricevere un premio, dal Coni: il Collare d'oro al merito sportivo. "Grazie di cuore - le parole di Napolitano - perché non credo di avere fatto tanto per meritare questo riconoscimento. Lo posso prendere come un incoraggiamento per cominciare anche io, se non è scaduto il tempo massimo, a fare finalmente dello sport".
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- Nel corso della cerimonia, Napolitano ricorda le giornate trascorse con gli atleti azzurri: "Tra le più belle dei miei anni al Quirinale". Rivolgendosi a Gigi Buffon, ammette: "Il mio primo debito di gratitudine risale al 2006 quando, appena eletto, ero a Berlino per la finale Mondiale. È grazie a lui, ai magnifici Azzurri, se mi sono salvato da un grave rischio: che una sconfitta dell'Italia gettasse su di me l'ombra di uno che porta male. Non ho portato male allo sport e questo già mi basta".