Il lungo viaggio di Momo Diouf e Sal Niang: l'intervista doppia ai due Azzurri

Momo e Sal, finalmente questa coppia intervistata insieme. Ora abbiamo l'opportunità di scoprire qualcosa in più della vostra amicizia. Prima di tutto, è stato dato un nome a questo duo? Diuof: "Io non lo so, chiediamo a Sal". Niang: "In realtà no, non c'è non c'è proprio un nome". Potremmo inventarlo adesso. D: "I matti". Ci piace. Chi è più matto dei due? N: "Sicuramente lui". Sal, Momo ha detto più volte che ha cercato di darti qualche consiglio con quel po' di esperienza in più. Quali sono stati? E com'è il vostro rapporto in campo? N: "Sul campo sì, mi ha mi ha aiutato diverse volte. A partire dagli allenamenti, in cui magari cercava di farmi capire cosa volesse dire stare con la Nazionale e cosa c'era bisogno di fare. All'inizio poi, che ero un pochino più timido, mi diceva di giocare, di stare tranquillo, di fare la mia parte con decisione. Mi ha aiutato molto ad avere più fiducia e a esprimermi al meglio sul campo". Momo, ha detto che era timido, ci crediamo davvero? D: "All'inizio un pochino sì, dopo si è lasciato andare. Adesso sta volando". Qual è la caratteristica che ruberesti all'altro? Lo chiedo a tutti e due. D: "Le ginocchia . Le mie sono po' ballerine. E poi il fatto che è molto tranquillo quando gioca, mette tantissima energia. Questa gliela ruberei volentieri". N: "Io gli ruberei la forza che ha sotto canestro. Perché in questo Europeo si è ritrovato a giocare con lunghi molto forti, molto tosti e ha sempre retto bene, anzi. Contro la Spagna, in una partita difficile, ha fatto una grande prestazione. Sì, gli ruberei questa forza che porta sempre sul campo". Venite tutte e due da Dakar? Mi raccontate le vostre origini? Prima vi ho sentiti scherzare in merito all'esatta provenienza della vostra famiglia. N: "Sì, è così. Tu ci hai chiesto se venivamo da Dakar e per scherzare gli ho detto che viene da un villaggio, e non da Dakar . Battute a parte. Io sono nato a Dakar, però Momo mi prende sempre in giro per questa cosa: dice che sono nato qui". D: "Gli dico che è nato qua perché è venuto in Italia da piccolissimo, anche se è nato in Senegal. Per me è nato qua in Italia, anche se lui nega . Siamo venuti entrambi dal Senegal per poter aiutare le nostre famiglie a combattere le difficoltà ecomiche. È un motivo di orgoglio che ci portiamo dentro: non è facile arrivare in una realtà nuova da bambini, cercare di ambientarsi e dare una mano ai propri genitori. Sono contento di condividere questa esperienza con Saliou, perché capisce tante esperienze che ho passato. Speriamo di continuare insieme in nazionale per tanto tempo". Momo, hai ripetuto più volte "famiglia". Contro la Spagna hai dedicato la vittoria a tua sorella, mentre abbiamo avuto modo di vedere i genitori di Saliou nell'arena. Quanto è importante la vostra famiglia? D: "Per me la famiglia è tantissimo. Sono cresciuto con loro, mi hanno aiutato moltissimo nel mio percorso e continuano a farlo. Tutto quello che sto facendo è per me, ma anche e soprattutto per loro, per mia mamma che adesso è in Senegal. Spero di continuare a dedicare loro tante partite. N: "Anche per me la famiglia è tutto. I miei genitori hanno avuto la fortuna di essere qua, averli in tribuna è stata una spinta in più sul campo per dare il massimo. Perché sono sempre stati i miei fan numero. Mio padre da bambino mi portava sempre a fare i provini in giro per l'Italia, mi è sempre stato vicino: riuscire a portarlo qua a Cipro è una soddisfazione enorme. Vale anche per i miei fratelli e mia sorella, mi seguono molto. Contro la Spagna si sono un po' spaventati per l'infortunio, però sto bene, l'Europeo sta andando nel modo giusto e penso che anche loro siano molto contenti". Sappiamo che tuo fratello Cheick sta cercando di seguire le tue orme. N: "Anche lui ora sta a Trento, è contento, sta facendo bene, penso che sia nel posto giusto. Spero che faccia un bel percorso". Momo, questa coppia la rivedremo anche durante il campionato e in Eurolega. Cosa ci dobbiamo aspettare da questi 'matti'? D: "Speriamo il meglio. Cercheremo di portare questa energia e questa positività anche a Bologna. Per il momento ci focalizzeremo sulla Nazionale, poi quando arriverà il momento penseremo anche alla Virtus. Proveremo a fare del nostro meglio e a vincere più partite possibile". Sal, abbiamo visto il GM dei Cavs. Hai parlato con lui? N: "Sì, gli ho parlato. Mi avevano detto che sarebbero venuti a vedere le partite. Anche questa è stata un'ulteriore spinta per fare bene e per aiutare la squadra. E poi sì, il mio sogno rimane comunque quello di tornare un giorno a Cleveland". Toto Forray mi ha raccontato che all'inizio della stagione scorsa lui e Pecchia sfidavano sempre te e Quinn Ellis alla Playstation e che all'inizio perdevate sempre. Poi hai iniziato a migliorare sul campo e anche con i videogiochi. Commenti? N: "Questo non è assolutamente vero. Loro hanno vinto poche volte. Portavano sempre la Play in trasferta ma su 10 partite ne avranno vinte forse due. Quindi Pecchia, evita ". Chi sfidate il prossimo anno? D: "Allora, per il momento c'è una battaglia serrata contro Procida e Melli qui in ritiro. Siamo 2-1 per loro, però cercheremo di fare meglio e di batterli". Vi va di chiudere ringraziando i tifosi e invitandoli a seguire la prossima partita contro Cipro e poi la fase successiva a Riga? D: "Sì, assolutamente. Saremmo veramente contenti se il tifo che c'era contro la Spagna ci fosse anche contro Cipro per concludere il girone. Non vediamo l'ora di ritrovarli a Riga e di avere il loro supporto per spingerci a fare bene". N: "Il sostegno che ci stanno dando ci sta aiutando molto. Noi continueremo a dare il massimo. Speriamo bene".

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Gaia Accoto