Perché i playoff della Serie A di basket saranno bellissimi

Terminata la regular season di serie A, una delle più avvincenti ed equilibrate degli ultimi tempi, è già il momento di pensare ai playoff. Otto squadre si sfideranno per lo scudetto, in quarti, semifinali e poi la finale, tutto al meglio delle cinque gare. La stagione regolare ha già riservato non poche sorprese: con le prime 4 squadre della classifica divise da soli due punti, con le due neopromosse Trapani e Trieste nel tabellone della post season , e con l’Olimpia Milano campione d’Italia in carica che invece non avrà il fattore campo a favore fin dalla prima serie e che, a sorpresa, non potrà incontrare in finale la storica avversaria, la Virtus Bologna, per la classica battaglia per lo scudetto a cui eravamo abituati fin dal 2021. Quello che ci aspetterà dunque a partire dai quarti di finale sarà una conclusione di stagione davvero elettrizzante e inaspettata. La prima parte del tabellone Entrando nel vivo, l’ultima giornata di campionato ha di fatto definito il tabellone delle prime otto e i rispettivi accoppiamenti. A prendersi il primo posto, e aggiudicarsi il vantaggio del campo dall’inizio alla fine, è stata la Virtus Bologna che ha vinto lo scontro diretto al vertice contro Trapani dopo 45 minuti di fuoco. Le ‘V nere’ se la vedranno con la Reyer Venezia, che ha chiuso ottava. Bologna dopo aver archiviato la brutta parentesi in Eurolega si è concentrata totalmente sul campionato, ritrovando fiducia e continuità. L’esperienza della squadra bolognese sarà la chiave per proseguire l’avventura, insieme alla difesa, la migliore di tutta la serie A, e al talento dei singoli. Su tutti un ritrovato Will Clyburn, il tassello che la Virtus aveva inserito nell’estate, e che a causa di un’infortunio al piede sinistro è stato costretto a saltare oltre due mesi di stagione a partire da gennaio. Ripresa la forma fisica, si è dimostrato essenziale per la vittoria contro Trapani, e in generale rappresenta uno degli uomini offensivamente più pericolosi e difficili da contenere. Proprio nell’ultima giornata il roster ha dato prova di essere ben rodato e maturo, in grado di affrontare con una certa solidità anche i momenti più delicati del match, come la rimonta incalzante degli avversari, o i problemi di falli che hanno costretto coach Ivanovic a rotazioni corte e scelte obbligate . Dall’altra parte Venezia invece, dopo un inizio di campionato davvero complicato, è riuscita a risollevarsi e a crescere, risultando una delle formazioni più fisiche e pericolose, soprattutto sotto canestro. L’uomo da tenere d’occhio? Mfiondu Kabengele. Uno dei giocatori più dominanti a rimbalzo, dato statistico in cui Venezia è al primo posto, e uno dei più impattanti per la formazione di Spahija, su entrambi i lati del campo. L’altro tabellone Dall’altra parte di tabellone si sfideranno invece Trapani, la neopromossa che ha già battuto tutti i record e che per la prima volta nella sua storia affronterà i playoff di serie A, contro Reggio Emilia, che ha chiuso settima. Dei siciliani si è già parlato ampiamente, una squadra dal potenziale offensivo enorme guidata da coach Repesa, che ha saputo dare ordine e disciplina al gruppo senza che perdesse l’entusiasmo. Il gioco corale e la presenza di diversi leader offensivi la rendono pericolosa e completa: ci sono JD Notae e Chris Horton, i due giocatori chiave per la promozione della scorsa stagione, e ci sono Langston Galloway e Amar Alibegovic. Insomma, le bocche di fuoco in grado di sorprendere ogni difesa sono diverse e da non sottovalutare. Contro Reggio Emilia sarà una sfida interessante: il miglior attacco del campionato, Trapani, contro la seconda miglior difesa, la squadra emiliana. I giocatori da tenere d’occhio, su tutti, saranno Cassius Winston e Jaylen Barford: loro sono due dei cardini dell’attacco reggiano, affiancati da Mouhamed Faye e Kenneth Faried, determinanti soprattutto sotto canestro. Chi vincerà questa serie se la vedrà in semifinale con la vincente tra la Germani Brescia e la Pallacanestro Trieste, rispettivamente terza e sesta in classifica. Da una parte i lombardi, trascinati dalle doti carismatiche di coach Poeta, sono il secondo miglior attacco del campionato. Chi seguire con attenzione? Sicuramente Miro Bilan. Leader silenzioso, presenza costante e continua, meritato candidato al titolo di MVP, fa la differenza su entrambi i lati del campo. Solido, concreto e determinato, è uno dei giocatori di maggior valore per Brescia, punto di riferimento soprattutto nelle situazioni più delicate. Non è l’unico però. Amedeo Della Valle è l’altro protagonista indiscusso, uno dei migliori italiani della stagione, capitano e perno dell’attacco bresciano e presenza imprescindibile. Accanto a loro Jason Burnell, il sesto uomo capace di spezzare in due le partite e cambiare il ritmo della squadra, e Nikola Ivanovic, costante, ordinato e capace di gestire la squadra con grande sicurezza. Per Trieste, l’altra neopromossa del campionato, il nome da seguire è Denzel Valentine, metronomo per l’andamento, in negativo e in positivo, della formazione giuliana. Attorno a lui si costruisce una squadra che ha uno stile di gioco creativo e dinamico: c’è infatti Jarrod Uthoff, lungo dalle doti offensive soprattutto dal perimetro, un giocatore pericoloso, ci sono Colbey Ross, Markel Brown, Jayce Johnson e Jeff Brooks sono giocatori di grande impatto, mentre Michele Ruzzier e Francesco Candussi invece l’anima italiana della squadra. Ma attenzione a Kylar Kelley, il colpo di mercato annunciato da Trieste proprio per i playoff, giocatore dinamico, che aggiunge fisicità, versatilità e profondità sotto canestro e che può rendere Trieste imprevedibile. L’ultimo accoppiamento, la cui vincente affronterà in semifinale chi avrà la meglio tra Virtus e Reyer, è quello tra Dolomiti Energia Trentino e Olimpia Milano, quarta contro quinta. Una serie che si prospetta combattuta tra due formazioni che hanno avuto una stagione molto diversa: più continua e lineare Trento, meno costante invece Milano, alle prese fino all’ultimo con il sogno Eurolega che ha distolto energie e concentrazione agli uomini di Messina. Trento avrà dalla sua la possibilità di far valere il fattore campo, trascinata dai suoi ‘big three’: Myles Cale, Jordan Ford, Anthony Lamb. Sono i tre leader offensivi e i punti di riferimento di coach Galbiati, la vera mente dietro una squadra che è ben assortita. Ma non sono gli unici. Accanto all’esperienza, c’è l’entusiasmo e la freschezza di Quinn Ellis e Saliou Niang, due giocatori poco più che ventenni, in grado di prendersi minuti, spazio e responsabilità nel corso della stagione, risultando spesso decisivi. Per Milano invece la lista di uomini di esperienza in grado di fare la differenza è lunga: Nikola Mirotic, Shavon Shields, Josh Nebo, Fabien Causeur, Zach Leday, per esempio. Un roster che al completo è lungo, competitivo e senza paragoni, formato da tante stelle, che, per funzionare, devono trovare i giusti incastri. E a poter dare ordine ad una squadra composta da molti leader c’è Niccolò Mannion. Il playmaker italoamericano è uscito zoppicante durante il primo quarto contro Scafati nell’ultima partita di campionato e non è più rientrato, ma la sua presenza in campo potrebbe essere fondamentale per tirare le fila in casa Olimpia. Un giocatore che cammina sulla linea sottile tra l’essere realizzatore e creatore, ma che può essere la miccia giusta per accendere una squadra con un talento senza eguali.

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