Solo applausi per Trento: l'Aquila Basket esce a testa alta dai playoff

Dopo Trapani, è Milano la seconda squadra a qualificarsi per le semifinali playoff. Nella serie dei quarti di finale l’Olimpia Milano chiude i conti e passa il turno, battendo 3-1 Trento. La squadra di Messina, più lunga e completa, ha trovato la chiave per minare le certezze, nel corso di tutte e quattro le sfide, di un’Aquila Basket fino a questo momento della stagione quasi perfetta, facendo valere tutto il suo talento e la sua fisicità. Una serie più equilibrata di quanto non dica il 3-1 finale: Milano ha vinto infatti gara 1 per 73-70, grazie ad una maggiore lucidità nei possessi decisivi sul finale, e ha subito ribaltato il vantaggio del fattore campo, ma si è fatta poi sorprendere da Trento in gara 2. Myles Cale sulla sirena ha regalato la vittoria ai suoi per 70-67, al termine di una partita in cui la squadra di Galbiati è cresciuta molto soprattutto in difesa. Sull’1-1 la serie si è poi spostata a Milano e lì è stata la squadra di Messina a far valere tutto il suo potenziale: 107-79 in gara 3 e 89-82 in gara 4, tutte nel segno di Shavon Shields, decisivo con 22 e 27 punti consecutivamente nelle due gare più delicate della serie. Sicuramente gli infortuni non hanno aiutato l’Aquila, arrivata in affanno senza Pecchia e Zukauskas e con Ellis a metà servizio nel finale decisivo di gara 4 per un problema alla caviglia, ma la squadra ha comunque lottato, e con la spalle al muro nell’ultima partita ha anche rimontato dal -13 riaprendo completamente i giochi e riaccendendo le speranze di un gruppo che non ha mai mollato. Lamb, Cale e Ford gli uomini chiave anche nei playoff, come sempre ben affiancati da Mawugbe, e i giovanissimi Niang e Ellis. Ma alla fine non è bastato, perché il talento e l’esperienza di Milano, trascinata dai suoi principali terminali offensivi, ha dato la spallata decisiva che è valsa il pass per le semifinali. E se l’Olimpia festeggia e si proietta già al secondo turno, con molte più certezze di quante non ne avesse forse alla vigilia dei playoff, per Trento la delusione e il dispiacere per aver mancato le semifinali sono sicuramente tante, ma non tolgono nulla ad una stagione che rimarrà nella storia per molto tempo. Una vera stagione dei record: 22 vittorie in regular season e uno storico successo in Coppa Italia, il primo trofeo in assoluto alzato dall’Aquila Basket, oltre al quarto posto al termine della stagione regolare dopo essere stata prima a lungo e ben sette premi agli LBA Awards. Spiccano soprattutto quelli a Saliou Niang come il giocatore più migliorato della stagione e quello a Queen Ellis come miglior Under22, fino a quello a Anthony Lamb, premiato nel Dream Team of the Year. Per concludere con Paolo Galbiati, premiato come miglior allenatore. Insomma premi che indicano l’enorme crescita di un gruppo giovane, in grado però di giocare un basket maturo e solido, ben allenato e con le idee molto chiare. E questo non può che essere motivo di orgoglio per un ambiente che ha dimostrato di essere una delle realtà più costanti del nostro campionato. Certo, questa sembrava proprio la stagione del “tutto è possibile”, ma il dispiacere per come è andata lascerà presto spazio alla consapevolezza di aver fatto qualcosa di veramente straordinario, che potrebbe segnare un punto di svolta per ciò che verrà. Anche se questa stagione sembra essere con molta probabilità la fine di un’era. “Voglio fare i complimenti ai miei giocatori per una stagione incredibile, della quale sono infinitamente orgoglioso", ha detto coach Galbiati al termine, salutando e ringraziando la sua squadra e la società. "All’inizio dell’anno nessuno si aspettava un percorso del genere: abbiamo dovuto affrontare tanti infortuni durante la stagione e ognuno ha fatto uno sforzo extra. Auguro il meglio a ciascuno di loro per il futuro, perché è il miglior gruppo che abbia mai allenato. Spero non cambino mai, perché sono sicuro che si toglieranno delle grandissime soddisfazioni”. Si, perché prima dei playoff era arrivato l’annuncio dell’addio di Paolo Galbiati alla guida di Trento. E ora, il giorno dopo dell’eliminazione dai playoff, è già tempo di ricorstuire. L’allenatore della prossima stagione sarà Massimo Cancellieri, uomo di grande esperienza anche internazionale, spessore e carisma, in uscita dal Paok Salonicco. Un accordo biennale che ha riportato il coach in Italia, dopo diverse stagioni di alto livello all’estero. Questo significa dunque nuovi equilibri da dover costruire. Non sarà certo facile raccogliere l'eredità tecnica e umana di Paolo Galbiati, ma Cancellieri ha tutte le carte in regola per aiutare il club nel suo lungo processo di crescita continua. E poi ci potrebbero essere le partenze di diversi giocatori chiave, uno su tutti proprio Niang, classe 2004 che ha davvero stupito tutti per la sua crescita esponenziale, tentato dal salto in NBA. Così come anche Ellis, che tutti danno già per certo a Milano. Insomma il saluto e l’augurio dell’ormai ex coach Paolo Galbiati è il giusto epilogo ad un’annata incredibile, e l’arrivo di Massimo Cancellieri potrebbe rappresentare un nuovo inizio per una Trento che, dopo questa stagione, ha intenzione di continuare a crescere e sognare.

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Andrea Colnago