Fiducia e consapevolezza: nel mondo di Della Valle

Sta vivendo una delle sue migliori stagioni a 32 anni e anzi, a tutti gli effetti sembrerebbe che Amedeo Della Valle stia attraversando una seconda giovinezza. A guardare bene i numeri però, quelli del campo, ADV is doing ADV, senza carta d’identità alla mano. Della Valle è il miglior italiano della Serie A dopo 9 giornate di campionato: con 17.3 punti segnati è 8° in classifica marcatori, appena dopo il suo ex compagno di squadra, ora a Napoli, Naz Mitrou-Long. L’età media di chi si piazza davanti a lui, escludendo proprio Mitrou-Long , è di 26 anni e mezzo, più di cinque in meno rispetto al giocatore della Germani. Una differenza anagrafica che nello sport rappresenta un'intera generazione. Come si spiega una 'longevità' del genere da parte di un atleta? Dalla stagione post Covid, 2021-2022, Amedeo Della Valle è tornato in Italia dopo l’esperienza in ABA League col Buducnost e in Liga Endesa con Gran Canaria, ma soprattutto dopo i due difficili anni a Milano. Da quel momento, in maglia Germani Brescia, ha costruito una nuova identità, diversa dall’epoca Olimpia. A Brescia gioca un basket che gli permette di avere situazioni consone alle sue caratteristiche, la ricetta della felicità è tutta qui: “Pick and roll centrali che prevedono l'utilizzo del gioco di squadra per esempio, questa è la caratteristica che più reputo mia”, ha raccontato a Sky Sport Insider. Di certo una componente dei suoi numeri è anche quella legata al livello del campionato italiano, che nelle ultime stagioni si è alzato. Si nota guardando le statistiche avanzate, i punti segnati e i ritmi alti tenuti di partita in partita. Traslando questa analisi sul singolo, nel 2025 Della Valle era 18° in classifica, con 15 punti di media , mentre nel 2024 era 19°, con 13.9 e secondo tra gli azzurri dietro al Nico Mannion versione Varese. Nel 2023 invece, anno della vittoria in Coppa Italia, era 6°, con 16.5 punti e nel 2022 addirittura 2°, con 18 punti di media. Se quattro anni dopo i punti sono gli stessi, ma le posizioni sono sei in mano, deve per forza essersi alzato il livello: “Quando giochi per rimanere nelle prime posizioni della classifica del campionato non serve un realizzatore solo, ma serve un gioco di squadra corale. Segnare 17 o 18 punti a partita non fa troppa differenza, è importante che tutti i compagni siano coinvolti”, spiega. Forse in questi anni in maglia Brescia non è cresciuta solo l'età, ma anche la consapevolezza: “Ho sempre cercato, anche quando ero giovane, di prendere un tiro, anche importante, senza problemi, perché penso che la parte mentale sia fondamentale. Più ti fermi a riflettere più difficoltà hai”. La consapevolezza di Della Valle fa rima con maturità. A 32 anni non ci potremmo aspettare diversamente da un veterano non solo del nostro campionato ma in generale di tutto il basket europeo, che ha ritrovato di recente la nazionale dopo tre anni di assenza. “La paura di dire ‘sbaglio, adesso mi metto in panchina’ può esserci se non sei troppo sicuro della scelta che stai prendendo. Però, se hai questo pensiero, vuol dire che stai ragionando nel modo sbagliato”, confida a Sky Sport. Ma come si diventa Amedeo Della Valle? Come si mantiene questa continuità di rendimento per così tante stagioni consecutive? “Per avere alte percentuali serve tantissima fiducia, tantissima pratica e soprattutto un ottimo gioco di squadra, che ti fa sentire a tuo agio perché sai in anticipo quali sono e quando arriveranno i tuoi tiri”. Di nuovo torna il sistema al centro del gioco. E in questo caso, visti i numeri, non può che essere Brescia il sistema vincente. Da Alessandro Magro a Matteo Cotelli, passando per Giuseppe Poeta. Cambiano le panchine, cambiano i compagni di reparto resta costante il rendimento di ADV, anzi cresce, perché il sistema si evolve parallelamente alla maturazione dei singoli, sviluppandosi al punto tale da arrivare in finale scudetto nella scorsa stagione. Passato, presente, ma anche futuro. Nello stile e chissà, magari anche nella nazionale: “Un ragazzo giovane che mi piace molto è Achille Lonati, che adesso gioca al college . Mi sembra un ragazzo di talento, un ottimo tiratore ed è quel tipo di giocatore che può fare bene anche nel 3x3. Gli auguro di avere una carriera anche migliore della mia”. Il futuro è in buone mani, dunque, ma anche il presente. E quello di Amedeo Della Valle non è affatto male.

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Giulia Cicchinè