In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Uefa, Ceferin: "Lavoreremo per introdurre il Salary Cap nel calcio"

Calcio
Aleksander Čeferin, presidente della UEFA

Il successore di Platini pensa al modello americano per rendere il calcio più democratico: "I club più ricchi stanno diventando sempre più ricchi e il divario tra loro e gli altri è sempre più grande, in futuro dovremo prendere in considerazione la possibilità di limitare i budget delle società per gli stipendi dei giocatori"

Condividi:

La UEFA pensa all’introduzione del Salary Cap. A confermarlo è stato il presidente Alexander Ceferin, che così ha parlato al quotidiano sloveno Mladina: “I club più ricchi stanno diventando sempre più ricchi e il divario tra loro e gli altri è sempre più grande”, ha ammesso il successore di Platini. “In futuro, dovremo prendere in considerazione seriamente la possibilità di limitare i budget dei club per gli stipendi dei giocatori. L’introduzione di un Salary Cup (niente altro che un tetto massimo di ingaggio che i club saranno chiamati a rispettare, ndr) obbligherebbe le società a essere più razionali, impedendo ad esempio di avere rose lunghissime e libri paga infiniti: sarà una battaglia che proveremo a condurre e vincerla rappresenterebbe un cambiamento storico”. La volontà dell’UEFA sarebbe dunque di intraprendere la strada battuta dagli sport americani, che già da tempo adottano questo sistema.

Ceferin, nonostante non abbia fatto alcun riferimento concreto nell’intervista, sta dunque pianificando quello che potrebbe essere un cambiamento epocale per il calcio mondiale, in linea con quelle che sono le direttive di Gianni Infantino, presidente della FIFA, che già nel novembre 2016 aveva parlato di blocco numerico alle rose dei club e limitazione dei prestiti. Dopo il Fair Play Finanziario, strumento introdotto da Platini nel 2012 e ridimensionatosi negli ultimi anni, quello del Salary Cap potrebbe essere un nuovo tentativo della UEFA per rendere il calcio più democratico, in un momento storico in cui, però, i grandi club remano in direzione opposta, ipotizzando - neanche troppo silenziosamente e con sempre maggiore interesse - la nascita di una Superlega europea indipendente dalla stessa UEFA.