Non sempre la tecnologia funziona alla perfezione, almeno quando è soggetta a un'interpretazione umana. A farne le spese è stato il fantasista brasiliano dell'Orlando City che si è visto espellere dopo aver messo le mani in faccia, per scherzo, al suo amico-avversario Collin
Incredibile ma vero quanto accaduto nell'ultimo match di MLS giocato dagli Orlando City. Ricardo Kakà espulso dopo consulto della VAR per aver messo le mani in faccia a un avversario, Aurelien Collin dei New York Red Bull. Detta così non ci sarebbe niente di male, anzi, sarebbe solo una giusta applicazione del regolamento. Il fatto sta che Kakà e Collin, che sono amici stavano scherzando. C'era stato un piccolo accenno di battibecco tra diversi giocatori di Orlando e New York per un'entrata fallosa e proprio Kakà, al termine di questo piccolo parapiglia, aveva provato a calmare il suo amico avversario, sorridendo e cercandogli di tappare la bocca.
Questo atteggiamento, durante l'analisi dell'azione, è stato ritenuto gravemente antisportivo da parte dell'arbitro che ha ammonito prima altri due giocatori, uno per Orlando e l'altro per New York, e poi si è diretto verso Kakà mostrandogli il cartellino rosso. Inutile il tentativo, anche di Collin, di spiegare all'arbitro che i due stavano scherzando. Collin stesso, rispondendo a un post della MLS che mostrava la scena, ha spiegato: "Si vede che stavamo scherzando, siamo fratelli!". Il brasiliano potrà solo sperare in una revisione della decisione per non saltare la prossima partita di campionato.