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Balotelli: "Pronto per la Nazionale". Ma non è fra i preconvocati per la Svezia

Calcio

L'attaccante del Nizza torna a parlare della maglia azzurra da riconquistare in un'intervista a Nice Matin: "Tiferò in ogni caso per l'Italia". Il suo nome non è nell'elenco dei preconvocati da Ventura per il doppio impegno con la Svezia, valido per il playoff mondiale

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Vuole la Nazionale, a tutti i costi. Non lo nasconde, e lo dice quando può: con un post su Instagram, con una intervista. Mario Balotelli ne ha parlato in una lunga conversazione con i giornalisti del quotidiano Nice Matin. Le quattro pagine in edicola questa mattina: "Se il Ct volesse chiamarmi, io sarei pronto. Se non volesse farlo, tiferei sempre per la mia Nazionale". In realtà anche questa volta il nome di Mario non sarà fra i convocati azzurri: non è arrivata, infatti, la preconvocazione da parte del ct Ventura, che ogni giocatore riceve in anticipo per permettere a lui e al club di appartenenza di poter organizzare logisticamente al meglio il viaggio in Nazionale.

Non manca qualche parola sulla sfida di venerdì contro il Paris Saint Germain di Mbappé e Verratti: "Vincere è possibile, difficile ma fattibile. Anche se avrei preferito giocare contro Neymar". L’ex attaccante del Barcellona è stato espulso contro il Marsiglia domenica, e non ci sarà. In ogni caso, anche questa sfida sarà importante per Super Mario per meritarsi una chiamata in azzurro. In questi giorni, posta su Instagram diverse stories sulla nuova tappa di vita: abbracciato stretto a Lion, il bimbo avuto dalla relazione con Clelia, ragazza 26enne residente in Svizzera. Nel frattempo vuole prendersi il Mondiale in Russia facendosi valere a suon di prestazioni: "Quel che mi dà ai nervi, sono le critiche sulla mia vita personale e sul piano umano. Invece, accetto quelle che riguardano il calcio, anche se possono non piacermi. In ogni caso so bene quando non ho giocato bene la domenica: il lunedì ne discuto con l’allenatore. Non ho bisogno di leggerlo sui giornali per saperlo. E se ho giocato male, per rimediare devo lavorare duramente dal lunedì al venerdì per far bene alla domenica seguente. Non è che il giudizio degli altri m’interessi, ma per me il solo mezzo per migliorare è lavorare. Le critiche non mi piacciono, ma esistono e le accetto. Fanno parte del mestiere. Se non le accetti, bisogna cambiar sport”.